Con Generazione Z, intendo la generazione che segue quella dei Millennials, circoscritta dal 1997 fino al 2012: quelli che hanno vissuto per primi l’epoca dei matrimoni omosessuali legalizzati e la guerra all’Isis. Che mettono al primo posto l’interesse per i cambiamenti climatici, la giustizia sociale e l’ambiente.
La Generazione Z ha una condotta meno rischiosa, rispetto a certe attività dei Millenials, per esempio il rapporto con l’alcol, meno utilizzato rispetto alla generazione degli anni ’90, per non fare confronti poi con le generazioni precedenti: quelle dell’amore libero e delle droghe senza limiti.
Sono ragazzi cresciuti nel pieno boom di Internet, abituati al multitasking e all’uso simultaneo di diversi dispositivi. Hanno vissuto gli eventi dell’orgoglio LGBTQ e dato il via a giornate davvero attive su Tinder, facendo di giugno il mese con la più alta percentuale di match, un segno che l’amore senza sesso funziona. La vicinanza che la Generazione Z sente con il mese del Pride è anche un segno importante che la nuova generazione è alla ricerca di opinioni sincere, scelte radicali e stimolanti riferimenti culturali, perché sono costantemente alla ricerca di un senso di appartenenza a qualcosa.
Ma cosa ne pensano dell’amore? Sicuramente lo vivono al di là di ogni diversity, cioè senza limiti di genere. Leggendo un bel po’ di sondaggi, dei quali non riporto i numeri per non annoiarvi, ho capito che per i ragazzi di oggi è importante avere al proprio fianco un partner stabile. E non il primo che capita, perché sono molto selettivi, meglio aspettare la persona giusta, che abbia un buon carattere, divertente e solare, intelligente e sicuro di se’. La bellezza fisica non è fondamentale!
I ragazzi del terzo millennio si dimostrano, dunque, molto meno superficiali di quanto si possa pensare. Se il luogo comune è che tendano a “bruciare le tappe”, non significa che queste non abbiano un significato importante per loro. La ‘prima volta’, ad esempio, è una cosa da non sprecare con una persona qualsiasi, ma da fare al momento giusto. Il vero amore significa volersi bene ed esserci sempre l’uno per l’altro. Credono ancora nell’amore romantico, infatti le relazioni dei ventenni formano coppie solide e fedeli, fidanzamenti lunghi in casa.
Quando si pensa alla Generazione Z, l’immagine è chiara: giovani piegati sullo smartphone per almeno metà del loro tempo. Infatti, ritengono che si possa trovare l’amore sui social network ed innamorarsi di una persona conosciuta online; ma che l’approccio sia reale o virtuale, affinché l’amore diventi concreto deve passare un bel po’ di tempo.
Il “limite” dei ventenni (e dei trentenni) è che oggi si accontentano dei weekend lunghi e delle vacanze insieme. Le nozze e i figli vengono procrastinati. I giovani di una volta, non avendo la libertà che è concessa ora, per conquistarla si sposavano e andavano a vivere insieme. Adesso continuare a vivere con la propria famiglia consente di prendersi solo il bello della coppia, evitando le complicazioni. Capisco che un comportamento simile sia dettato anche da limiti economici, in quanto ormai anche solo un affitto in certe città è una mission impossible con gli stipendi attuali, figuriamoci le spese per crescere un figlio!
E chissà come trascorreranno San Valentino? Ma si festeggia ancora? Io ormai son fuori dal giro 🙂