L’arrivo di un bebè è la gioia più grande per un genitore, ma allo stesso tempo significa cambiamento e preoccupazioni. Specie nel primo anno di vita, una mamma e un papà hanno mille dubbi e pensieri, chiedendosi quando il bambino farà i primi passi, quando metterà il primo dentino o quando dirà le sue prime paroline.
Molti genitori preferiscono formarsi prima dell’arrivo del bebè, così da non essere impreparati e non essere sempre colti di sorpresa. Per tali ragioni sono disponibili diversi libri e corsi per genitori con lo scopo di tenerli in equilibrio, specie quando la stanchezza e l’inesperienza possono prendere il sopravvento.
Intanto, cerchiamo di percorrere le prime tappe principali di un neonato, fino al compimento del primo anno di vita.
I primi due mesi
Nei primi due mesi di vita il neonato sarà impegnato a mangiare o dormire. La preoccupazione principale di una mamma sarà l’allattamento, per poi dividersi il compito con il papà di coccole e cambio del pannolino. Il neonato non farà molti movimenti, tenderà a muovere leggermente il capo e accennerà qualche sorrisetto durante un bagnetto o una dormita.
Dai tre ai sei mesi
Durante questo periodo si noteranno i progressi del neonato nel compiere i movimenti. Dapprima tenderà a cambiare posizione dentro la culla, si rotolerà o si sposterà dalla posizione supina a quella di fianco. Quando sarà un po’ più forte, riuscirà a stare seduto e ai sei mesi manterrà l’equilibrio da solo.
Il neonato cercherà di afferrare gli oggetti e chiaramente li getterà a terra. Il rumore delle cose che cadono sarà puro divertimento. In questa fase si possono stimolare i sensi del neonato, comprando giochi colorati, sonagli musicali o libri tattili. Anche la parola può essere stimolata, leggendo qualche breve fiaba. Il bimbo risponderà balbettando qualche sillaba come se cercasse di imitare il genitore: questa è chiamata Lallazione.
Uno degli aspetti più importanti è lo svezzamento, cioè abbandonare il latte come unico alimento principale e introdurre cibi solidi. Per prepararsi al meglio, si possono frequentare dei corsi per genitori sul tema alimentazione o sulle tecniche di intervento nei casi di rischio soffocamento.
Dai sette ai nove mesi
Il neonato va a tutto sprint, gattonando o con il girello. Tutti gli oggetti a portata di mano suscitano interesse e curiosità. Perfino in un telecomando ci trova qualcosa di bello.
Dove trova un appiglio, un neonato tende ad aggrapparsi e reggersi in piedi. Gli spigoli diventano pericolosissimi e anche le cosine piccole, perché i bimbi hanno una passione per mettere tutto quanto in bocca.
Dai 10 mesi al primo anno
Il neonato deve essere indirizzato a diventare un piccolo ometto, complice il fatto che riesce ad interpretare meglio le cose che sono dette. Per stimolare il linguaggio, un genitore potrebbe porgli delle domande semplici come “vorresti un po’ di acqua?” e ripetere anche le parole di uso frequente, come latte, biberon e ciuccio.
Le parole preferite resteranno sempre “mamma” e “papà”.
Già dagli undici mesi il bambino sarà in grado di reggersi in piedi da solo, tentando un equilibrio senza punto di appoggio.