Banca del latte materno

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Le mamme che possono produrne danno una mano a quelle che invece non ne hanno, proprio come accadeva una volta con le balie, solo che ora è tutto più organizzato: il latte materno viene raccolto, analizzato, selezionato, stoccato e distribuito, seguendo più o meno i meccanismi della donazione del sangue.

Ne esiste ormai almeno una per ogni grande nucleo ospedaliero, ma ogni centro che cura neonati dovrebbe avere anche una Banca del Latte Materno che possa garantire i primi pasti del neonato in attesa che la madre, dopo i primi giorni, sia in grado di produrre il latte fresco per il proprio figlio.

La prima banca del latte è nata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, esattamente trent’anni fa. Dal 1989, invece, è in funzione quella dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, dove l’alimento viene distribuito, dopo opportuno trattamento, ai piccoli pazienti che ne hanno bisogno.

La raccolta del latte viene effettuata a domicilio, attraverso un servizio di trasporto che provvede a recapitare il latte direttamente presso la sede della Banca, oppure direttamente presso i Reparti di Degenza. Il latte raccolto ed opportunamente conservato viene utilizzato presso l’Ospedale o presso altre strutture ospedaliere per i pazienti affetti da alcune patologie. Al Bambin Gesù mediamente vengono raccolti ogni mese circa 130 litri di latte umano.

Il latte è necessario, sia per le sue proprietà nutrizionali, sia per le sue proprietà terapeutiche, nei casi di: grave immaturità, grave malnutrizione associata a malattie cardiache congenite o altre malformazioni, malattie gastrointestinali, cerebropatie con malnutrizione, AIDS, pseudo-ostruzione intestinale cronica, disordini metabolici congeniti, gravi intolleranze alimentari, diarrea intrattabile.

L’alimento è stato utilizzato con successo per l’assistenza domiciliare (nei casi di pseudo-ostruzione intestinale e cronica, diarrea intrattabile, severa malnutrizione), in bambini che erano affetti da gravi disturbi neuromotori.

L’utilizzo del latte materno si snoda attraverso un arco di tempo che non è soltanto confinato ai primissimi mesi di vita del neonato. Passati cinque mesi dal parto il latte materno si impoverisce di proteine, diventando troppo leggero per i neonati: a questo punto però la sua composizione è perfetta per i bambini leggermente più grandi, proprio in quanto più leggero.

Il latte può definirsi un “alimento intelligente”, in grado di variare i suoi nutrienti in funzione della crescita del bambino. Addirittura avvengono delle modifiche nella sua composizione anche durante la stessa poppata: verso il termine del pasto il latte diventa più grasso per conferire al piccolo un maggior senso di sazietà.

Anche in Lombardia lo scorso mese di maggio sono nate due banche del latte per i bebè che non possono riceverne direttamente dal seno della mamma. Il progetto è partito, in via sperimentale, nei reparti di neonatologia della clinica Mangiagalli a Milano e dell´ospedale Del Ponte a Varese e, se l´iniziativa avrà successo, potrà essere replicata anche in altre aziende ospedaliere.

Per il momento, durante il primo anno, la Regione Lombardia ha stanziato 850mila euro per organizzare la raccolta e la donazione. «Si tratta – spiega il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – di un progetto che comporta evidenti benefici per i neonati, le loro mamme e le loro famiglie».

Oggi l´allattamento materno, anche grazie all´incoraggiamento dell´Organizzazione mondiale della Sanità e dell´Unicef, è considerato «insostituibile». E in effetti lo è: aiuta i neonati a formare gli anticorpi e a rafforzare il sistema immunitario come nessun latte artificiale in polvere riesce a fare.

Le mamme che vogliono donare il proprio latte, possono farlo anche se hanno partorito in un altro ospedale, purché godano di buona salute e non siano fumatrici. Verranno ovviamente sottoposte a tutti gli esami del caso prima di poter contribuire a nutrire i bebè che ne hanno bisogno.

Possibile che un progetto così importante, non sia quasi per niente pubblicizzato e debba farsi strada grazie al passaparola delle mamme?

12 Commenti

  1. E’ una bellissima iniziativa! probabilmente se mi avessero informato a tempo debito e fossero stati così esaurienti avrei certamente aderito .Ero a conoscenza di tale possibilità, ma assolutamente in modo marginale, il personale dell’ ospedale dove ho partorito, pur essendo uno dei migliori in materia a Milano , non ha assolutamente fornito alcuna informazione in merito. In sala parto avevo fatto richiesta di poter donare le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale(importantissime per dare una speranza ai bambini malati) ma la struttura ospedaliera non era attrezzata per questo tipo di donazione.Ecco, voglio dire, sono le strutture ospedaliere a doversi “attrezzare”e sensibilizzare in maniera più efficace le neomamme sia alla donazione del latte che alla donazione del cordone…con la nascita del mio prossimo filgio vorrei poter fare entrambe le cose!Grazie a tutte le mamme che l’hanno già fatto!

  2. cara unamamma mi sai dire qlc di Golf ball? io mi sono gia documentata , sono serena , ma vorrei sentire la tua.
    grazie mille
    fede e stella

  3. Il segno della golf ball in uno o entrambi i ventricoli è attribuito all’iperecongenicità della banda moderatrice di una delle cuspidi valvolari del cuore. È del tutto privo di significato patologico per sé, però qualche Autore vi attribuisce significato di marker ecografico di possibile difetto cromosomico. Secondo molti medici l’incremento del rischio di anomalie cromosomiche, in caso di presenza isolata di quest’unico segno, è del tutto insignificante. Se invece si associa ad altri segni può essere opportuna la cariotipizzazione del feto. Se hai già fatto l’amniocentesi, i rischi sono nulli.

  4. Grazie per la risposta. L’amnio non l’ho fatta , ho 30 anni. Ho fatto il bitest e il rischio era bassissimo. Tutto il resto è andato sempre bene.
    ora però vado a leggere il significato di cariotipizzazione.
    grazie ancora
    Fede e Stella

  5. Ciao,
    volevo segnalare (ma lo saprete sicuramente) che anche l’ospedale Sant’Anna di Torino ha la banca del latte. Una mia amica infatti ha fatto la donatrice quando ha avuto il primo figlio, perchè aveva la fortuna di avere tanto latte.
    Da parte mia posso invece testimoniare che i miei due bimbi, che sono nati in anticipo(34 e 35 settimane) e con distress respiratorio, hanno avuto la fortuna di prendere fin da subito il “latte di donna” (come lo chiamano in ospedale)donato, non avendo io avuto la possibilità di allattarli subito. Per loro è stato sicuramente un regalo prezioso e lo hanno apprezzato.
    Grazie a tutte le mamme!
    Linda

  6. E’ morta oggi all’eta’ di 93 anni Edwina Froelich, co-fondatrice 51 anni fa de La Leche League International e co-autrice de “L’arte dell’Allattamento Materno”, che ha venduto piu’ di 2 milioni di copie nel mondo. Nel 1956, Edwina Froehlich e altre sei amiche si ritrovarono a Franklin Park, in Illinois, per scambiarsi informazioni su come allattare con successo i loro bambini. Il gruppo attrasse rapidamente l’attenzione di molte altre donne e fondo’ l’organizzazione chiamata La Leche League, che consiglia le madri sul modo piu’ sano ed efficace per nutrire i loro piccoli. “In quei giorni non si poteva parlare di seno sulla stampa”, amava ripetere Edwina Froelich. “Noi sapevamo che se volevamo essere nominate dai giornali dovevamo trovare un nome che non desse scandalo ma che facesse capire immediatamente di cosa ci occupavamo”. Da allora La Leche League International, un’organizzazione senza scopo di lucro per il supporto dell’allattamento, si e’ diffusa in tutto il mondo, con la presenza di gruppi in 68 paesi. Il Manuale “L’arte dell’Allattamento Materno” e’ stato tradotto in tredici lingue e in Braille.

  7. complimenti per l’articolo!
    si parla troppo poco di banche del latte.
    io ho deciso di donarlo ma non sono ancora riuscita a trovare informazioni su dove e come donare a milano….
    sta mattina dovrei riuscire a parlare con qualcuno che se ne occupa al Macedonio Melloni. Abitando a sud di Milano non sono molto comoda…
    Comunque tra qualche giorno metto su anche io un articolo sul mio blog,
    http://equazioni.wordpress.com
    dove cito anche te, spero ti possa far piacere e che grazie ai nostri articoli qualche mamma in più doni il suo latte!

  8. Dona latte!…

    quanto sia importante l’allattamento al seno per i nostri bambini Oggi l´allattamento materno, anche grazie all´incoraggiamento dell´Organizzazione mondiale della Sanità e dell´Unicef, è considerato «insostituibile». E in effetti lo è: aiuta i neonati….

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