E’ un maschio o è una femmina? Il massimo del politicamente corretto è tenerlo segreto

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Senza sesso“, questo è il titolo dell’articolo di Annalena Benini che ho letto oggi sulla prima pagina de Il Foglio.

Il bambino ha quattro mesi e si chiama Storm. Canadese biondo con gli occhi azzurri, nelle foto con la tutina rossa sembra avere la faccia da maschietto, ma i suoi genitori hanno deciso di non farglielo sapere e di non dirlo a nessuno (a parte gli altri due figli, l’ostetrica che l’ha fatto nascere e un amico di famiglia, tutti vincolati alla riservatezza). Il sesso non è importante e anzi è una convenzione potenzialmente dannosa, quindi è meglio che resti un segreto, un dettaglio che non deve condizionare la vita, una scelta futura.

Già leggendo la prima parte dell’articolo sono rimasta a bocca aperta! Pensavo che si parlasse del non voler comunicare il sesso del nascituro agli altri, di volerselo tenere per se’ finché non sarebbe uscito dal pancione, ma in effetti immaginavo che Il Foglio non potesse “perdersi” su un argomento di questo tipo, al limite della banalità.

Ed infatti mi ha sorpreso, perché andando avanti nella lettura vengo a scoprire che il padre del suddetto bimbo, “insegnante in una scuola alternativa“, crescerà il figlio come un “bambino neutro” e che già i figli più grandi sono venuti su così: Jazz, per esempio, nonostante sia un maschio ha le trecce (vedi foto!!!) e la gonnellina!

Insomma, questi genitori non vogliono condizionare i figli per dar loro libertà e possibilità di autodeterminarsi! “Perché, se vuoi davvero conoscere qualcuno, non chiedi cosa c’è fra le sue gambe e, nel non rivelare il genere del mio prezioso bambino, io dico al mondo: per favore lasciate che Storm scopra da solo, o da sola, quel che vuole essere.” Così la madre risponde alle critiche ed ai curiosi.

Sarà di Storm la responsabilità di decidere che sesso preferisce avere, ma vi pare sensato?

11 Commenti

  1. mah, il concetto è giusto, mi pare però un po’ esagerato..quando storm chiederà perchè il papà e/o il fratello han quel coso tra le gambe e la mamma e/o sorella no cosa gli diranno?quando a scuola entrerà in contatto con la cultura quotidiana dei suoi compagni?quando (se) guarderà la tv? creeranno uno storm (truman) show??

  2. OHMYGOODNESS, come se il sesso non fosse già presente, come se fosse la fede…non so davvero cosa pensare, mi sembra al limite dell’estremismo. Io che amo gli estremismi…insomma, si facessero furbi, ‘sti genitori! Così a 13/14/15 anni, in piena crisi preadolescenziale saranno bersaglio di prese in giro di chissà quale portata. Non oso pensare. Poi spero di sbagliarmi. in bocca al lupo, povero/a Storm (inoltre, gli voglion proprio bene eh?)!

  3. Certo che la fantasia non ha limiti…non è
    questo magari un modo per farsi pubblicità? Anch’io all’inizio ho frainteso il titolo e pensavo si trattase di un bimbo ermafrodita.
    Non è che i genitori scegliendo di condizionarlo/a non lo stiano comunque condizionando?
    Non voglio fare la bacchettona… ma mettere la gonnellina a un maschietto di 4 mesi… il “non condizionamento” può essere fatto diversamente, nel consentire al bambino/a fare giochi che noi definiamo tipici da maschio o da femminia. Ora nessuno si scandalizza se un maschio gioca con la Barbie o si mette per gioco i vestiti da principessa o la bimba con le macchinine o gioca a calcio.
    Piuttosto guardiamo anche l’educazione: anche i maschi possono imparare a fare i mestieri di casa considerati “femminili” o le femmine a fare i lavori “da maschi”.
    Ma cosa c’entra l’abbigliamento e il non dire il sesso al bambino/a. Quando sono piccolissimi non fa differenza, ma appena iniziano a parlare e in età d’asilo alla domanda “sei un maschietto o una femminuccia?” cosa rispondono: “non lo so. dipende.”
    Ma gli psicologi cosa dicono?
    Ciao, Linda

  4. A quante di voi è capitato che scambiassero il vostro maschietto per una femminuccia e viceversa? E voi non eravate fiere di puntualizzare il sesso della vostra creatura? Non per essere sessista o discriminante! Mah…!

    • Non ci sono mai stati dubbi sui miei figli e non li hanno mai scambiati, sarà perchè non li ho mai vestiti genderless? Eppure mia figlia di 5 anni si mette alcuni vestiti che gli ha passato mio figlio più grande, ma per esempio le mutande, no! Ora che ci penso ma che mutande gli metteranno?

      Mio figlio di nove anni si diverte a mettersi alcune volte i vestiti delle principesse delle mie figlie e mia figlia si 5 anni per tanto tempo voleva solo pantaloni e gioca solo con i maschi a correre o fa la lotta, infatti fa karate e gioca a basket. Credo di essere già abbastanza “genderless” nell’educazione, e non serve andare oltre.

    • Anna ha tre anni e i capelli corti. Dato che non è una tutta per il rosa, spesso vuole vestirsi di blu o rosso. Ecco perchè la scambiano per un maschietto. Non sono nemmeno io a dire che si chiama Anna, lo fa lei e dice: “sono una femmina, eh!” Per un periodo scambiava l’ombelico per il pisellino e pensava di essere un maschio. Allora non avrei dovuto correggerla, per essere iperpolitically correct. Insomma…

  5. :O
    ma dai? nn ci posso credere!!! verranno su ben confusi sti figli!!! complimenti e un applauso per l’ignoranza e l’indecenza dimostrata nel rispetto dei propri figli…
    tzè…ma guarda…io non sono d’accordo su varie cose…ma tirare su tre figli che non sanno di che sesso sono…scusatemi, ma non è “etichettare” una persona, se gli si dice se è un maschio o una femmina!!!
    forse l’avranno fatto in quanto il mondo come gira ora è davvero brutto…nel senso che la donna ormai è mercializzata, l’uomo deve essere di potere altrimenti vale niente…quindi basta guardare la tv, che insegna ai nostri figli: la donna è nata per darla via, l’uomo è nato per pretendere che le donne siano frivole!

  6. Ciao, ecco un articolo di Fox News con alcune considerazioni da parte degli psicologici.

    http://www.foxnews.com/world/2011/05/24/genderless-child-creates-media-firestorm-toronto/

    Da una parte sostengono che non ci sono ricerche in particolare su come l’educazione “genderless” possa influire sulla personalità del bambino. Il problema grosso è soprattutto la società, la scuola, gli amici, etc. che non sono pronti a rispondere a questa situazione. E poi mi chiedo quanto pù durare una cosa del genere, dovrà pur andare dal medico questo bambino? Sui documenti dovrà essere scritto se è maschio o femmina.
    Per me è una bella mossa pubblicitaria per i genitori…

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