Dopo avervi parlato dei prerequisiti farò un passo avanti e ci affacceremo sul grande mondo degli apprendimenti.
Per “apprendimenti” intendiamo tutte quelle che sono abilità accademiche, che si studiano a scuola, cioè: leggere, scrivere e fare di conto.
Quando parliamo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento o DSA ci riferiamo quindi a una grande famiglia di disturbi, i quali possono manifestarsi singolarmente o, nella maggior parte dei casi, possono coesistere. La principale caratteristica del DSA è proprio la specificità, ovvero il disturbo interessa una o più abilità in modo delimitato in quadro di intelligenza generale nella norma e senza che siano presenti importanti disturbi sensoriali. Il bambino con DSA è solitamente lento nell’elaborazione di uno stimolo o ha un ritmo di apprendimento lento e questo comporta un impatto significativamente negatico nell’andamento scolastico e talvolta anche nella vita quotidiana.
Andiamo a vedere nello specifico quali sono le difficoltà che rientrano nel gruppo dei DSA:
- Dislessia difficoltà nelle abilità di lettura
- Disortografia mancata correttezza nella scrittura
- Discalculia disturbo nell’esecuzione di compiti che riguardano i numeri e l’aritmetica
- Disgrafia riguarda la parte motoria della scrittura, con la difficoltà nel scrivere lettere e numeri
Campanelli di allarme
Si può accendere una piccola spia anche quando il bambino non ha ancora effettivamente iniziato a leggere e a scrivere. Un bambino alla fine della scuola materna dovrebbe avere una buona padronanza del disegno: non deve essere Michelangelo ma dovrebbe fare una figura umana ben proporzionata e con tutte le sue parti, svolgere senza troppe difficoltà quei compiti che richiedono un po’ di precisione manuale come il disegno di linee e cerchietti. Altri due indicatori importanti riguardano le abilità metafonologiche, cioè la capacità di riconoscere i suoni all’interno delle parole (capire la lettera iniziale, percepire le rime, ecc…) e il racconto di una storia o di qualche episodio accaduto.
Quando il bambino è a metà della prima elementare dovrebbe saper scrivere autonomamente le parole e leggere senza deformare completamente le parole, ovvero invertendo sillabe o scambiando molte lettere. Inoltre in questa fase il bambino dovrebbe aver raggiunto la comprensione delle parole e delle piccole frasi che legge: se vede la parola MELA capisce che quella scritta è riferita al frutto. Verso la fine del primo anno di scuola primaria nel caso di parole molto frequenti ci aspettiamo che il bambino legga e scriva abbastanza speditamente, senza sillabare. Non è raro che all’inizio dell’apprendimento ci siano delle difficoltà, per questo è importante osservare se il bambino migliora progressivamente o se invece il suo livello rimane più o meno stabile durante l’anno scolastico. Come abbiamo detto, queste difficoltà si manifestano fin dalle prime fasi del nuovo apprendimento ma attenzione: anche se i fattori di rischio possono essere individuati precocemente è possibile formulare una diagnosi di dislessia o disortografia solo alla fine della II elementare e alla fine della III per quanto riguarda la discalculia.
Cosa fare se noti delle difficoltà
Se tuo figlio è all’ultimo anno di scuola materna e ha delle difficoltà metafonologiche è il caso di iniziare un trattamento logopedico che riempia queste lacune e che sia di supporto per dare buone basi per l’avvio della letto-scrittura. Allo stesso modo, se ci sono problemi all’inizio della prima, consiglierei una valutazione logopedica per approfondire la situazione ed eventualmente decidere se e come agire. Un intervento precoce aiuta sempre ad avere esiti migliori.
In ogni caso non allarmatevi, un bambino con DSA è un bambino destinato al successo come tutti gli altri! La strada potrebbe essere un po’ più faticosa, ma non c’è niente che un piccolo con una famiglia in gamba non possa fare!
Priscilla Malhamè
Logopedista a Roma presso Logoriabilitazione
Via di Sant’Anna 16, 00186 Roma
Ho bisogno di un consiglio: mio figlioè all’ultimo anno di materna e va in una scuola inglese. Le maestre mi hanno segnalato che fa un po fatica a riconoscere i numeri da 11 a 20. Io credo che abbia tempo ad apprenderli. Sto minimizzando? O forse pretendiamo troppo da questi bimbi? Mi devo preoccupare? Posso aiutarlo in modo che non lo viva come disagio? Grazie per la risposta.
Daniela, non preoccuparti, avrà solo un po’ di confusione in testa…e lo capisco 🙂 Vedrai che se tu per prima non lo vivrai come un “disagio”, visto che disagio non è, starà meglio anche lui! Un abbraccio, Una Mamma
Cara Daniela, come va ora il tuo cucciolo? Sono un’insegnante e trovo assolutamente normale che un bambino di scuola materna non riconosca i numeri di due cifre! Probabilmente ora i problemi sono superati, ma se non fosse così, cerca una scuola che dia fiducia al tuo bambino e non lo metta troppo sotto pressione. Il rischio per lui è quello di non sentirsi mai all’altezza e di perdere fiducia nelle proprie possibilità. Auguri di buon cammino.
Ciao Emanuela, grazie per il tuo consiglio e spero di averti ancora qui con i tuoi preziosi consigli! Buona estate!