10 mosse per prepararsi al parto

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In questo post Claudia, fondatrice dell’Associazione Openminds (www.corsipreparto.com), che aiuta le mamme a gestire in modo naturale l’evento della nascita, dà qualche consiglio su come prepararsi al parto, una specie di vademecum per capire a che cosa si va incontro in un momento così delicato.

Secondo Claudiail parto è un passaggio caratterizzato da grande intimità e soggettività e se si hanno particolari aspettative, paure, speranze è bene fare qualche piccola ricerca  per trovare il luogo, la filosofia di cura e di assistenza che ci sono più congeniali.

Ecco le 10 mosse, che lei suggerisce, per scegliere al meglio la struttura ospedaliera più adatta dove partorire, per vivere quindi questo grande momento il più possibile “su misura”:

1. “Prendete appuntamento con la sala parto. Le sale parto sono “aperte”, c’è un numero di telefono che si può contattare sempre in caso di problemi o dubbi in gravidanza, per parlare liberamente con l’ostetrica o la ginecologa di turno. Inoltre, all’avvicinarsi del parto, telefonate per concordare una visita alla sala. Potrete essere inserite nelle visite routinarie (quasi tutti i corsi pre-parto gestiti dall’ospedale la prevedono), oppure concordare una visita personale.

2. Se siete al termine della gravidanza e il bambino non accenna a nascere, chiedete qual’è la loro gestione della gravidanza protratta: dopo quanti  giorni dal termine si interviene e con quali accorgimenti.

3. Chiedete quali sono le procedure ostetriche routinarie. Non abbiate remore a chiedere se, di routine dopo l’accettazione, sarete sottoposte alla rasatura del pube o al monitoraggio continuo. Chiedete se si prevede, di routine, l’applicazione sulla testa fetale di un elettrodo (dal punto di vista della madre è un vantaggio perchè consente la libertà di posizioni, ma dal punto di vista del vostro bambino è una sofferenza inutile!). Chiedete se il vostro compagno potrà stare con voi tutto il tempo. Chiedete in quali casi viene praticata l’episiotomia (il taglio praticato alla vagina per fare passare il bambino). Chiedete se dovrete partorire sul lettino ostetrico o se avete la facoltà di scegliere la posizione preferita, sia nel travaglio sia nel parto.

4. Chiedete se si presta attenzione all’accoglimento rispettoso del bambino. Oggi molti ospedali prendono piccole ma necessarie misure per salvaguardare l’esperienza della nascita nel bambino, abbassando le luci e controllando i rumori al momento dell’espletamento del parto e ponendo il piccolo sul grembo materno immediatamente dopo la nascita.

5. Il cordone ombelicale. Se avete scelto di raccogliere il sangue per la crioconservazione, essa sarà fatta subito dopo la nascita, ma il rispetto della fisiologia indicherebbe la necessità di attendere che quel sangue rifluisse nel corpo del bambino: è sangue prezioso, molto ossigenato, un aiuto nei primi momenti! Chiedete quando viene normalmente tagliato il cordone, se non si intende raccogliere il sangue è sicuramente preferibile attendere qualche minuto, fino a quando ha smesso di pulsare.

6. Chiedete se potete tenere il bambino con voi subito dopo la nascita. Se si prevede la culla termica o il contatto pelle-a-pelle per riscaldare il neonato nelle prime ore di vita, chiedete gli orari del nido o le regole del rooming in, se il papà può stare con voi tutto il tempo.

7. Chiedete come si regola l’ospedale nel caso di piccole problematiche del bambino, come ad es. l’ittero: sarete separate da lui? Per quanto tempo? Quali sono le regole della dimissione?

8. Chiedete se avrete assistenza per l’allattamento e se sì quale. Chiedete se esiste in ospedale un ambulatorio per l’allattamento, cui ci si possa rivolgere in caso di problemi o dubbi. Chiedete se sarete dimessi in caso di problematiche insorgenti dell’allattamento, come ingorgo o ragadi.

9. Chiedete se avrete la possibilità di accedere a piccoli “corsi” di puericoltura. Molti ospedali organizzano per le neomamme, nei giorni di degenza, brevi corsi per insegnare a lavare il bambino, medicare il cordone, ecc.

10. Chiedete che cosa accade nello sfortunato caso in cui il bambino presenti qualche grave problematica. La madre può essere ricoverata con lui? In quali casi?  Pur essendo un caso raro è bene sapere che cosa accadrebbe se il vostro cucciolo dovesse trattenersi in ospedale e di conseguenza gestire l’eventuale situazione di essere separate da lui”.

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