Venerdì 26 maggio arriva l’appuntamento con la “Festa della mamma che lavora”.
Non si tratta di una festa commerciale, ma di un’iniziativa giunta ormai alla sua dodicesima edizione, promossa da Corriere Lavoro, con il patrocinio del Ministero per le Pari opportunità, e realizzata per la prima volta quest’anno con il Sole 24 Ore.
In accordo con le direzioni aziendali, le mamme porteranno sui luoghi di lavoro i loro figli, anche solo per poche ore. Le aziende che aderiscono organizzeranno l’accoglienza, le visite agli uffici, merende, animazione e giochi.
Purtroppo dove lavoro io sarà un giorno come un altro e mi dispiace perchè avrei avuto la possibilità di far vedere a mia figlia il luogo dove scappo tutte le mattine, quello che lei chiama “FICIO”, che immaginerà come un posto dove rinchiudono tutte le mamme del mondo impedendo loro di poter giocare con i propri bambini!
Mostrandole che invece non si tratta di un luogo di tortura, ma di un palazzo con tante scrivanie e telefoni che suonano, si sarebbe sentita sollevata!
Questa giornata ha anche lo scopo di aiutare i nostri i datori di lavoro a vederci nella nostra identità “complessiva”, cioè non solo come lavoratrici, ma anche come madri. Cosa che spesso sfugge anche ai nostri mariti, figuratevi a loro!!
Oltretutto, grazie a questa festa, si viene a scoprire che molte colleghe hanno figli della stessa età dei propri e nascono in tal modo nuove amicizie aumentando così la solidarietà tra lavoratrici/mamme.
Il 26 maggio è soprattutto un momento di riflessione sulla condizione lavorativa delle donne: non e’ giusto che si debba scegliere l’alternativa tra il lavoro e la maternità! Ma, in effetti, il limite che le donne incontrano per entrare e restare nel mondo del lavoro è spesso l´essere/diventare mamme.
Per aiutare le donne a conciliare vita professionale e famiglia le soluzioni possibili sono molte: intervenire sugli orari di lavoro, allargare le tutele della maternità, creare servizi e strutture (gli asili nido di azienda o di condominio).
Il part-time, per esempio, che molte mamme/lavoratrici vedono come un giusto compromesso, in Italia non prende piede perchè da noi esiste una normativa e complessa che rende difficile ottenerlo. Andrebbe inoltre articolato in modo più creativo: non solo organizzato 4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, ma in tanti altri modi. Esistono infine dei limiti oggettivi di carriera: il lavoratore a tempo parziale ha senz’altro meno prospettive di carriera di uno a tempo pieno.
Approfittiamo quindi della giornata del prossimo 26 maggio per far capire a tutti che la festa della mamma che lavora non riguarda solo le mamme ma tutti quanti!
Sull’argomento part-time e condizioni delle mamme lavoratrici avrei parecchio da dire. Io sono fortunata poichè, lavorando nell’amministrazione pubblica, ho potuto ottenerlo.
E’ un part-time a 30 ore in modo da non penalizzare troppo l’aspetto economico e riuscire comunque ad avere una qualità della vita accettabile, divisa come sono nel ruolo di mamma e donna che lavora. Questo ha significato “segare” di brutto ogni possibilità di avanzamento carriera non strettamente legato alla progressione per anzianità, o anche solo di ottenimento di una qualche forma di gratifica professionale.
Voi mi direte: e che vuoi, lavori meno e vuoi pure fare carriera?
…e così mi devo rassegnare perchè una mamma è una mamma e non deve essere obbligata a “scegliere”: scegliere se essere ostaggio della propria azienda, qualunque essa sia, e praticamente non vedere più i propri figli. E’ profondamente ingiusto.
E con questo mi sento di affermare che parlare di pari opportunità è una grande ipocrisia di cui tutti si riempiono la bocca (noi abbiamo un intero settore che si chiama Pari Opportunità) ma la cui realizzazione vedo ancora estremamente remota.
Cara Anna, non so come sia nell’amministrazione pubblica, ma consolati pensando che nelle aziende private tante mamme che lavorano full time, rendendosi anche disponibili a fare straordinari, non riescono comunque a fare carriera perchè viste come inaffidabili mine vaganti che, in quanto dotate della capacità di procreare, potrebbero “approfittarne” vita natural durante trascurando il prezioso lavoro!! … per non parlare degli aumenti di stipendio e degli avanzamenti di livello che per le mamme/lavoratrici restano dei sogni irraggiungibili! Lasciamo perdere! Per fortuna non sono una carrierista, ma certe situazioni sono (ovunque) sotto gli occhi di tutti!
E’ davvero una bella iniziativa, quella di portare i figli sul posto di lavoro. Qui da me non usa, o almeno: non mi risulta si faccia. In effetti, però, per lavori tipo il mio (insegno) sarebbe un po’ impossibile…!
A parte questo, anche io sono d’accordo con voi quando dite che di strada da fare ce n’è proprio tanta, e lunga, per arrivare anche solo a teorizzare da lontano un’effettiva conciliabilità dei ruoli di madre e di lavoratrice…!
Dal 1791, anno in cui la scrittrice Olympe de Gouges presentò all’Assemblea Costituente di Parigi una Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina rivendicando i diritti delle donne, (petizione respinta da Robespierre, che fece ghigliottinare la scrittrice!)direi che di passi avanti ne abbiamo fatti! Magari tra qualche anno riusciremo ad aumentare la percentuale delle donne che ricoprono un ruolo di responsabilità ed un ruolo decisionale all´interno delle organizzazione e delle imprese, che in Italia ad oggi è solo il 18%!
Nella mia azienda (telecomunicazioni) invece venerdì si apriranno le porte ai nostri figli. E così nel pomeriggio dalle 14.30 alle 15.30 spettacolo per i bimbi e poi in ufficio a vedere dove lavora la mamma.
Una bella iniziativa a cui mio figlio parteciperà per la prima volta!!!!
Anche le Poste Italiane oggi (31 maggio) aprono le porte ai figli dei dipendenti.
Vorrei sapere se è già stata decisa la data della prossima “Festa della mamma che lavora”. Sono Marketing Manager per un’azienda di servizi, e sono moltissime le donne mamme che lavorano qui (basti pensare che il 55% del personale dipendente sono donne!). Essendo io la promotrice e organizzatrice dell’evento, vorrei poter organizzare l’evento per renderlo davvero speciale e per avere una grande partecipazione, ma ad oggi in internet non ho trovato notizie aggiornate sulla data stabilita, solo notizie delle feste passate. Qualcuno mi può aiutare??
Grazie
Paola Monisso
27/04/2009
CHEP Italia
Ciao Paola, so che la “festa della mamma che lavora” la organizzano il Sole24ore e il Corriere della Sera. Prova a tel. alle redazioni di qs. 2 giornali.
Ciao
Ciao Paola, la festa della mamma che lavora quest’anno sarà il 22 maggio e la organizzerà il corriere della sera e italia oggi. Per inf. si può tel al n. della redazione di Italia Oggi: 02 5821 9207. Ciao