La paghetta

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Mia figlia ha solo due anni e mezzo ed impazzisce già per i vestiti, le scarpe, i negozi pieni di cose colorate, tipo cartolerie, fatti apposta per invogliare a comprare qualsiasi cosa, concepiti talmente bene che piacciono anche ai grandi!

Quando esce con me ed il suo papà cerchiamo di contenerci nei regali, anzi, quando andiamo al supermercato o nei grandi magazzini si diverte da matti a prendere di tutto e a lanciarlo nel carrello, allora per farla stare più brava glielo faccio fare e poi rimettiamo a posto tutto, oppure le faccio prendere un gioco e, ora di uscire dal supermercato, si è già stufata e non le interessa più, così lo rimettiamo nel suo scaffale.

Invece, quando esce con i nonni, ne approfitta e torna sempre a casa a mani piene di qualsiasi cosa, ma dopotutto i nonni esistono apposta per dare quei vizi che non hanno potuto dare ai figli, perchè in quel momento erano occupati a dar loro una disciplina, e anch’io spero (tra qualche decina d’anni) di avere dei nipoti da poter riempire di regali e di vizi!

Ma tra qualche anno dovremo iniziare a responsabilizzare la nostra bambina e sono dell’idea di darle la paghetta mensile, in modo che si possa comprare da sola quello che le piace e per farle capire che non bisogna esagerare con le spese inutili, che ad un certo punto i soldi finiscono e che quindi ci si deve regolare, perchè quando non ci sono più si deve aspettare il mese successivo!

Ho letto che, il giorno in cui Valeria Marini e Vittorio Cecchi Gori si sono separati, la figlia di Vittorio Cecchi Gori ha speso metà della paghetta settimanale per comprare champagne e brindare! Ma quando le dà alla settimana sua madre? Quanto dare ai nostri figli?

 

Su La Stampa della scorsa settimana è citato uno studio dell’osservatorio per i diritti dei minori, secondo il quale “i più fortunati tra i ragazzi di 14 -17 anni prendono fino a 200 euro al mese, spesi in ricariche telefoniche, cd, vestiti firmati, per rimanere negli standard dei coetanei e non renderli degli emarginati sociali. La maggioranza però prende molto meno.” Sempre da questo studio emerge che fino ai 10 anni i genitori medi danno sui 20/30 euro mensili, mentre tra gli 11 e i 17 anni si va fino ad una media di 60 euro al mese. Poi, dalle interviste riportate, si legge che c’è chi a 15 anni ne prende anche 100, insomma tutto dipende dalle famiglie!

Bisogna poi vedere se i genitori sono pro-paghetta o contro. In effetti, i soldi della paghetta non sono comunque “guadagnati”, ma restano un regalo. Credo che si debba responsabilizzare i figli dando soldi per soddisfare il superfluo. Non ritengo che fare i compiti ed il proprio dovere debba essere retribuito e non sono dell’idea che si debba convincere il proprio figlio a rifarsi il letto o ad aiutare in casa con piccoli lavoretti “a pagamento”.

Nonostante questo non allontani i figli a coltivare uno “spirito imprenditoriale”, infatti il giovane Silvio riceveva la paghetta dalla mamma solo dopo aver tirato a lucido il parquet del salone. E come Silvio intendo Silvio Berlusconi!

Sarà che, personalmente, non ho mai ricevuto paghette, ma non perchè i miei non si fidassero, solo perchè mia madre si regolava a seconda di quello che mi poteva servire o meno e per gli extra idem, diciamo che mi foraggiava seguendo le mie esigenze. Per esempio: un cinema, una discoteca e una pizza alla settimana. Qualcosa del genere e io non ne ho mai approfittato, sapevo che le tasche dei miei non erano un pozzo di San Patrizio!

 

E non ho neppure mai avuto dei nonni ai quali spillare un po’ di denaro, accidenti!!! A parte gli scherzi, non ho mai purtroppo potuto godermi l’affetto che i nonni sanno dare, perchè sono sempre stati lontani, ma ne conservo comunque un bel ricordo. E qualche soldino arrivava unicamente per le feste comandate.

Invece con mia figlia vorrei provarci, vedremo se iniziare con una paghetta settimanale o mensile, chissà che non mi sorprenda! Al limite, se dovesse eccedere nell’acquisto di scarpe o abiti, mi dovrò sacrificare utilizzandone qualcuno … per ottimizzare le spese sostenute!!! Che bello avere delle figlie femmine!!!

9 Commenti

  1. penso che non sia un problema di “paghetta si- paghetta no”,ma del fatto di pretendere dei figli/e responsabili . ma noi madri e padri perchè ci siamo? se non per assumenrci quelle responsabilità che i figli/e non vogliono assumersi, grandi o piccole che siano a seconda delle età.anche per una caramella, ma perche deve decidere lui/lei quando mangiarla e quanto visto che ,con la paghetta potrebbe comprarle tutte in un giorno,e poi il mal di pancia e la solfa dei denti etc. quel bambino/a vuole che sia la mamma e il papa’ a dire si o no per una caramella perche lui/lei non vuole essere responsabile del suo mal di pancia. ma i genitori a cosa devono servire? solo a generarlo,un figlio/a, o ad assumersi le responsabilità per lui?attenzione: quello che per un attimo è la gioia di un figlo/a ne sarà poi un problema, ma di piu dico , siamo sicuri che dietro la paghetta non ci si la paura dei genitori di entrare in rapporto con i figli/e che, non avendola ( tutti ce l’hanno)si arrabbierebbero,soffrirebbero non sentendosi uguali agli altri?attenzione a non cadere, dietro la paghetta, nel luogo comune :”darò ai miei figli tutto quello che io non ho avuto”attenzione: ai figli puo anche far star male un no dei genitori , ma in fondo in fondo sono contenti di quel no, vuol dire che i genitori sanno cio che deve essere per quel figlio/a. io non ho mai dato la paghetta ai miei figli,e ho scoperto un modo buffo,carino,intelligente,di mettere da parte delle monete per poter comprare ciascuno cio che gli interessava e questo, pero a partire dalla scuola media,quando cioè ,hanno avuto non piu il panino pronto per la merenda, ma dei soldini per comprarlo.mamme,papà, ogni cosa a suo tempo, prestate attenzione i figli/e parlano anche senza parole.impariano ad osservarli. grazie a presto

  2. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto e sono d’accordo sul fatto che i figli aspettano sempre di ricevere dei limite da noi e noi abbiamo il dovere di dare questi limiti, proprio per far capire loro che non si può avere tutto subito! Sono curiosa di sapere il modo buffo che hai scoperto per mettere da parte le monete! Grazie delle tue osservazioni e a prestissimo. Una mamma

  3. Ciao saretta, ora ne ha quasi quattro!! Logicamente per ora non le dò del denaro o paghette, ma – quando si lamenta del fatto che il papà si vede poco perchè va in ufficio – mio marito le spiega che si lavora per guadagnare i soldini e alla sera le porta a casa una monetina che mettiamo nel salvadanaio! Ciao ciao. Una mamma

  4. io avevo la paghetta verso i 15 anni quando già lavoravo,ma me la dava mia nonna e non mia madre,anche perchè del mio “stipendio”tenevo solo qualche spiccio,e per spiccio intendo una 10ina di mila lire…però devo essere sincera,quei pochissimi soldi me li fcevo bastare,e per me erano un tesoro,io HO IMPARATO a gestirli,a volte soffrivo da morire quando per comprarmi ul LP e un ombretto dovevo spettare il mese dopo!!! adesso a 41 anni sò gestire il denaro e non soffro se devo aspettare anche due mesi per comprarmi un maglione o un paio di scarpe,di sicuro,una volta ottenute me le tengo strette,e le guardo con occhi diversi!! a mio figlio insegnerò la stessa cosa…sempre sperando che apprenda a dovere,io le buone intenzioni ce le metto..!! ciao a tutte!!

  5. Ufficialmente i miei figli non hanno un paghetta regolare, ma i nonni ogni tanto li premiano con qualche euro, non grosse cifre però anche perchè poi per togliersi qualche sfizio, tipo le figurine, io gli faccio usare i loro “soldini” per rendersi conto che tutte le cose, anche quelle che sembrano piccole e poco costose, hanno un certo prezzo!

  6. Mia figlia di quasi 6 anni ha ricevuto dal topino, in seguito alla caduta del primo dente, 5 euro e me li ha dati dicendo che non vuole diventare ricca…forse dovrò farle rendere conto del valore dei soldi!

  7. […] Nell’età scolare spesso i genitori iniziano a dare la paghetta ai bambini per soddisfare i loro bisogni come le merende, i videogiochi o i fumetti.  Secondo gli esperti la paghetta, è molto educativa sia  dal punto di vista sociale che psicologico, perché serve a responsabilizzare i bambini e  impara loro a gestire il denaro in base ai loro bisogni o desideri. L’età giusta  per iniziare a dare la paghetta è quella in cui il bambino impara a conoscere il denaro o comunque cominci a chiederlo, intorno ai sette/otto anni. Invece per quanto riguarda la cifra, dipende dall’età del bambino, dalle disponibilità economiche della famiglia e dal motivo per cui dovrà usare questi soldi. L’ideale sarebbe stabilire una cifra mensile e non variare  mai il giorno di paga, che dovrà essere sempre lo stesso. Altra cosa che ritengo importante e far capire al bambino che la paghetta non è dovuta, ma va guadagnata, con l’aiuto in casa, ad esempio dovrà apparecchiare e sparecchiare la tavola o sistemare la sua cameretta. Invece non ritengo giusto il connubio paghetta – rendimento scolastico, perché comunque il bambino ha il dovere di studiare indipendentemente dalla paghetta. Stabilite le regole sulla paghetta, il genitore non dovrà interferire e non dovrà neanche decidere di sospenderla  come punizione, se non per un motivo reale o grave  . Inoltre non deve neanche cedere alle richieste di paghetta  anticipata. Approfondimenti: unamamma […]

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