Venerdì scorso, su Torinosette, l’allegato settimanale del quotidiano La Stampa, ho letto quanto ha scritto ai redattori una signora riguardo un aneddoto capitatole quest’estate. Riporto l’intero articolo.
“I pargoli e i genitori (lettera alla redazione scritta da una lettrice della quale non riporto il nome)
Piena solidarietà con Alessandra Montrucchio per il pezzo pubblicato su «TorinoSette» del 13 luglio.
Anch’io, solo perchè non riesco a subire supinamente la maleducazione ed il menefreghismo di certi genitori, vengo spesso apostrofata con la frase da lei citata: «Si vede che non ha figli».
Ultima esperienza personale: spiaggia ligure dove ogni centimetro quadrato di sabbia viene sfruttato e solitamente si ha la stessa densità di popolazione di Città del Messico. Una giovane mamma comodamente seduta sulla sedia sdraio accanto alla mia decide che è arrivato il momento di cambiare il pannolino al suo frugoletto sventolandomi sotto il naso i reperti di tale operazione fatta durare più a lungo possibile.
Ora, io capisco che il contenuto del pannolino del frugoletto è per la sua mamma un dono del cielo, ma per il resto del mondo, compresa la sottoscritta, rimane un orribile liquame maleodorante.
Al mio suggerimento che, per certe operazioni lo stabilimento balneare era dotato di servizi igienici, la dolce mammina mi ha gelata con la seguente risposta: «Si faccia i fatti suoi e se le da fastidio ha solo da andarsene». No comment, ma proporrei una patente a punti anche per essere genitore.“
Appena ho letto quanto ho riportato qui sopra devo dire di aver avuto una reazione strana: un misto di divertimento e rabbia. Divertimento perchè se è stato scritto con ironia pare una barzelletta, rabbia perchè tante persone purtroppo non hanno un minimo di tolleranza per chi ha esigenze diverse dalle proprie.
Mi pare di tornare a quando hanno allontanato da un bar una mamma che allattava perchè fastidiosa!!
Ma questa sensibile signora non si rende conto che i bagni pubblici pullulano di germi e batteri, mentre un neonato è una creatura che più sterilizzata non si può? Possibile che abbia davvero pensato quello che ha scritto??
Ho immediatamente scritto una replica al giornale, vedremo se la pubblicheranno o se, quantomeno, si renderanno conto di aver dato spazio ad una persona che, pur di evitare la visione di quello “scempio”, farebbe prendere un virus ad un neonato!
No comment lo diciamo noi mamme!
Cara Unamamma,
sono rimasta veramente scioccata da tanta intolleranza e ignoranza di chi ha scritto al giornale. Forse avrei replicato dicendo di andarsi a lamentare con il gestore dei bagni. Conosco benissimo la situazione delle spiagge in liguria e non solo, anche ristoranti, bar, luoghi pubblici per eccellenza non offrono alcuna possibilità di fasciatoio per il cambio del bimbo. E le poche volte che ne ho trovato uno, era utilizzabile (spesso la gente ci appoggia le proprie borse, asciugamani o altro). Anch’io per disperazione cambio la bimba dove riesco: recentemente, ad un matrimonio, ho dovuto cambiare mia figlia nel suo passeggino in una zona di passaggio davanti ai bagni prima di cena: aspettavo solo che il gestore dell’elegante castello aprisse solo bocca, gli avrei risposto per le rime. Comunque ormai non mi sorprende più nulla. Mi è venuta quasi voglia di rispondere anch’io a Torinosette…
Colgo l’occasione per salutarti da Modena.
Buona notte, Linda (sono ancora sconcertata….)
La frase è una sola e la ribadisco: si vede proprio che non ha figli. E poi detto tra noi quante volte ho dovuto subire la vista di simpatici animaletti depositare i loro bisognini proprio dove passavo io (o nei giardini dove porto mia figlia) senza poter dire niente per non venir apostrofata anche peggio di come ha fatto quella mamma (che maleducata neh!…)in Liguria.
Saluti mammeschi ed evviva i pannolini!!!
Mi sembra esagerata la reazione della signora in spiaggia alla vista di un po’ di “popò”, e forse poco educata e diplomatica la risposta della mamma.
A volte chi non ha avuto figli o ha dimenticato cosa vuol dire averli, no comprende certe esigenze e certi comportamenti, si diventa ostili e poco tolleranti. Spero che la replica di unamma venga pubblicata e letta dalla signora poco comprensiva e da tutte le persone che reagiscono nell’ egual modo.
PREMETTO CHE NON SONO ANCORA UNA MAMMA MA SPERO DI DIVENTARLO PRESTO…
NON LO SONO, ESATTAMENTE COME LA “DOLCE SIGNORA” CHE HA SCRITTO AL GIORNALE.
NONOSTANTE CIO’ PENSO SIA VERAMENTE TRISTE QUELL’ ARTICOLO..
E’ TRISTE IL FATTO CHE,IN UN MONDO CHE VA A ROTOLI,CI SI INFASTIDISCA PER IL CAMBIO IN PUBBLICO DI UN PANNOLINO DI UN CUCCIOLO D’UOMO…. PIUTTOSTO,AL GIORNO D’OGGI,ANCHE UNA SCENA DEL GENERE DOVREBBE FAR SORRIDERE E GIOIRE CHIUNQUE PER LA SUA SPONTANEITA’….
E SONO ANCORA PIU’ TRISTE PER LA “DOLCE SIGNORA”….
PROBABILMENTE NEL SUO ARTICOLO SI NASCONDE TANTA MALINCONIA E INFELICITA’ NEL NON AVER,FORSE,MAI AVUTO L’ONORE DI POTER CAMBIARE UN PANNOLINO AL PROPRIO BIMBO…
Diciamo che io la penso come Elena: i bagni pubblici spesso fanno veramente schifo e l’idea di poggiare la mia borsa su uno dei ripiani mi fa schifo, figuarsi un bambino.
Però sinceramente scusate, la cacca è cacca e puzza. E sentirne l’olezzo e vedersi sventolare un pannolino sotto il naso non è il massimo, quindi il risentimento della signora è legittimo, per quanto espresso con eccessiva acredine e decisamente scarsa tolleranza.
Scusa Diana, ma non penso proprio che la mamma del bimbo cambiato abbia sventolato il pannolino ai quatto venti… anche perchè, e lo dico per esperienza visto che sono una mamma e mi trovo a dover cambiare mio figlio in situazioni a volte anche estreme, di solito si chiude il più velocemente possibile il pannolino, anche perchè i nostri cuccioli si muovono tanto e se non ti sbrighi rischi che si sporchino ancora di più. Diciamo anche che purtroppo in Italia non c’è una vera organizzazione nei luoghi pubblici per i nostri bimbi e allora… viva i pannolini puzzolenti e quei pargoli che ne fanno tanta.
Care mamme, sono proprio stufa di essere trattata come una persona poco desiderata nei luoghi pubblici! L’altro giorno a pranzo è successo di nuovo: con un’amica e le nostre bimbe di pochi mesi nelle carrozzine siamo andate in un locale carino e la cameriera ci ha subito visto come il fumo negli occhi, facendoci sedere in un angolo tra bagno e cucina per poi lamentarsi tutto il tempo dell’ingombro che davano le carrozzine…ci ho litigato!!! Non mi era mai capitato di arrivare a quel punto, sto diventando una mamma rissosa! Baci.
Beh, io mi infastidisco parecchio quando vedo cambiare un pannolino in pubblico, soprattutto quando tocca farlo a me. La mia risposta pronta è: “Mi scusi, non ho trovato locale con il fasciatoio, sa dirmi dov’è?”. Purtroppo, generalmente (in Italia) non c’è. E se c’è, (in Italia) è sporco quanto i bagni pubblici, a causa, ricordiamolo, non della gestione di chi li pulisce, ma della maleducazione di chi li usa, mamme comprese.
Cito: “(…) rabbia perchè tante persone purtroppo non hanno un minimo di tolleranza per chi ha esigenze diverse dalle proprie.”
Anche la mamma non si è resa conto che la sua vicina aveva esigenze diverse dalle sue. Il rispetto deve valere da ambo le parti ! ! !
Certo la soluzione non può essere cambiare un bebè in un bagno lercio, bisognerebbe tentare un’alternativa; se è possibile, ad esempio, occorrerebbe allontanarsi dagli altri.
Da madre e da persona educata non cambierei mai e poi mai mia figlia accanto ad altra gente. O voi signore defecate abitualmente vicino ad altri? La mia bambina ha diritto alla sua riservatezza come gli adulti. Basta prenderla e allontanarsi il più possibile avendo cura di sbrigarsi. Un pannolino pieno di cacca è schifido e maleodorante. Anche io ho cambiato mia figlia ovunque, prati e bagni pubblici inclusi. Ah per i germi ci sono apposite salviette. Chissà perché nessuno mi ha mai dato della maleducata. A leggere certi commenti capisco perché poi la gente odia i bambini. Con i genitori “pancini” che si ritrovano.