“Il mio bambino non mi mangia“ di Carlos Gonzales (Ed Bonomi – 200 pag – 14,90 euro) è assolutamente da leggere! Ve lo dice una mamma che ultimamente ha avuto non pochi problemi con l’allattamento (al seno) della sua bimba che ora ha 5 mesi.
Mia figlia è cresciuta di 250 grammi a settimana per ben due mesi, rendendomi una mamma serena. Poi ha cominciato a prendere solo più 140 gr. la settimana, ma il pediatra mi ha tranquillizzata dicendomi che non poteva continuare a crescere di quel passo, se no sarebbe diventata una palla!
Però la settimana successiva ha preso solo più 70 gr. e quella dopo 0 grammi … panico!!! Le ho fatto vari esami (pipì e popò) per controllare che non ci fossero infezioni e mi sono resa conto che una leggera enterite (dissenteria) non la faceva ingrassare, anzi le aveva tolto l’appetito.
Però la bimba, passato il disturbo, non aumentava di peso, allora la pediatra mi ha consigliato di alternare il mio latte a quello artificiale (la mitica “aggiuntina”), portandomi a fare doppia pesata per vedere quanto prendeva da me e poi a darle il biberon, insomma … uno stress sia per me che per lei che, logicamente, passando dal mio latte all’altro e dalla tetta al biberon non capiva più nulla!
Solo leggendo questo libro sono stata illuminata su tanti fronti!
Lo scrittore è molto diretto e pratico e per chiarire i dubbi delle mamme utilizza le lettere ricevute dalla sua rubrica sull’allattamento materno (della rivista spagnola Ser padres).
Partendo dal motto “non obbligare tuo figlio a mangiare, non obbligarlo mai con nessun metodo, in nessuna circostanza e per nessun motivo”, spiega come l’inappetenza sia un problema di equilibrio tra ciò che un bambino mangia e quello che la sua famiglia spera che mangi. Non costringere il bambino a mangiare è quindi il metodo per sviluppare l’appetito: mangerà quello che avrebbe comunque mangiato risparmiando ai genitori la sofferenza e le liti che accompagnano l’ora del pasto.
Lo scrittore racconta con precisione come il ritmo di crescita dei bambini allattati al seno sia diverso rispetto a quello di chi viene allattato al biberon, evidenziando come i grafici delle curve di crescita non sono validi per tutti nello stesso modo. Scrive molto dell’allattamento al seno a richiesta e sostiene sia da continuare (per chi può) fino ai due anni, inserendo altri alimenti dai sei mesi, ma privilegiando sempre il seno in modo che la mamma continui ad avere molto latte.
Spiega inoltre che esiste un’abbreviarsi naturale della durata della poppata, man mano che il bimbo cresce, ovvero la “crisi del terzo mese” (che ho vissuto in prima persona!) ed è davvero ironico quando alla domanda di un sua lettrice “Che posso fare per avere più latte?” lo scrittore risponde ” E perchè diavolo vuoi avere più latte? Pensi di aprire un negozio?”, frase che mi ha toccato molto perchè letta mentre stavo prendendo fialette e bustine di ogni tipo pur di aumentare la produzione del mio latte!
Insomma, in questo libro Gonzales incoraggia, tranquillizza, rasserena, dà fiducia alle mamme e, con gran senso dell’umorismo, “si prende gioco” della loro paura costante riguardo l’inappetenza dei loro pargoli.
Me ne avevano parlato tanto e ora che l’ho finito capisco il perchè! Buona lettura!!
Grazie!!! vado subito a comperarlo! dopo 4 figli, mi lascio ancora prendere dal panico quando mio figlio non mangia o “non mangia abbastanza”!!!
Sapete che la Regione Piemonte ha proposto che il latte in polvere venga fornito gratuitamente alle mamme che realmente non possono allattare? Questo dovrebbe iniziare dal 2008! Magari!!! Finalmente un segno di civiltà!!
Sicuramente il migliore tra i libri sullo svezzamento (e non ne ho letti pochi…).
Gonzales ha scritto anche il bellissimo Bésame mucho, un libro che cambierà il vostro punto di vista su molte cose…
ecco i consigli di Gonzales:
..smetti di dargli da mangiare appena inizia a rifiutare il cibo (lorenzo non inizia neanche perche’ appena vede il piatto si mette a piangere)
…puo’ anche succedere che ALL’INIZIO non voglia neppure assaggiare i maccheroni (all’inizio??? non mi sembra…sono 28 mesi che ci provo!!!! )
Allora senza alterarsi,senza una parola in piu’ offrirgli il secondo piatto (se non vuol vedere qualsiasi piatto credi che si metta a mangiare il secondo piatto??)
-chiedigli se ne vuole (fiato sprecato)
mettigli nel piatto meno di quello che pensi che mangera’ senza rifiutarsi(cioe’ zero)
-quando non vuole piu’ il secondo (piu’?),passa alla frutta (allora dovrebbe mangiare solo frutta,dato che non ASSAGGIA NIENTE :bomba )
Non aspettarti che tuo figlio di 3 anni mangi la stessa quantita che mangi tu (io mi aspetto che mio figlio di 3 anni assaggi quacosa!!!non solo latte,non mi sembra di pretendere tanto!!!!)
ESEMPIO PRATICO DI COME NON OBBLIGARE IL BAMBINO A MANGIARE:
Supponiamo che oggi ci siano maccheroni,bistecca con patate e per frutta banana.
“vuoi i maccheroni??” “si ” ( :che_dici ) quanti maccheroni mangia di solito vostro figlio prima di iniziare la lotta? 5? (la lotta inizia prima di sedersi a tavola!!!magari mangiasse 5 maccheroni!!!!!)
allora ne mettiamo 3 sul piatto.Lascia che mangi da solo
Mio commento:
Non da nessun consiglio per chi non si vuole neanche avvicinare al piatto!!!se gli metto qualcosa in bocca(pasta,carne,pesce,verdura….) lui si fa venire tosse e vomito,va in apnea dal pianto e non solo non vuole piu’ stare a tavola ma si chiude in camera!!! questo non lo spiega Gonzales!! parla di normali bambini inappetenti e madri ansiose che vogliono i piatti svuotati,non di casi estremi come Lorenzo!!!non parla di bambini di 3 anni da svezzare!!!!
Personalmente non l’ho letto ma mi sono rivolta direttamente alla LLL, con il loro libercolo sullo svezzamento.
Tobias l’ho allattato esclusivamente al seno fino a 6mesi, ora ne abbiamo 11 e le mie tette sono ancora al vento, integrandole con del cibo.
Inutile frullare tutto.. non ne vuole piu’ sapere, solo cio’ che mamma o papa’ hanno nel piatto e’ veramente piu’ interessante. (Non gli ho mai preparato il “pappone”… ma ho sempre mantenuto una certa divisione tra le portate).
Per il dramma del “terzo mese”?
E’ vero. Fortuna che partecipavo agli incontri organizzati dalla psicologa dell’ospedale in cui e’ nato. Mi hanno aiutato moltissimo!
Ciao Roberta!
Secondo me il libro puo’ essere di aiuto anche oer il caso del tuo bambino.
OEnsavo: la lotta inzia prima di sedersi a tavola…
E se evitassi la lotta? Mi spiego: vuoi venire a tavola? Hai fame? Si? Bene. No? Bene, vai a giocare. Se ne riparla al pasto successivo.
Dici che se tenti di mettergli qualcosa in bocca gli viene da vomitare… Beh, anche a me, se lo facessero con qualcosa che proprio non mi va giu’.
ALtro suggerimento di Gonzales: lui fa l’esempio di bambini a cui i genitori/nonni ecc, dato che i piccoli non mangiano ai pasti principali, passano il tmepo a tentare di somministrare merendine, bevande o simili durante il girono (non hai mangiato a pranzo, almeno prendi questo fruttolo/succo/cioccolatino…), riempiendo cosi’ il bambino che, al pasto successivo non avra’ di nuovo fame…
Ancora: tu dici che non vuole la carne, la pasta… Cosa mangia volentieri? Voglio dire: qualcosa mangia per forza, vivere senza mangiare non e’ possibile… Potresti provare a fare il conto di quante calorie ingerisce con i cibi che mangia durante la giornata e vedere: se raggiunge qualcosa intorno alle 1500 calorie, e’ chiaro che non avra’ fame per le altre cose.
Ti auguro di riuscire a restare serena, sapendo che il tuo bambino non puo’ morire di fame e che prima o poi mangera’ anche altre cose!
P.S. c’e’ una mailing list yahoo, chiamata ali_ba_ba (alimentazione dei bambini e delle bambine), ti piacerebbe iscriverti?
Barbara,grazie per i consigli,la situazione e’ un po’ complicata,sono mesi e mesi (anzi ormai 2 anni che chiedo gentilmente se vuole venire a tavola a mangiare),ormai mi sono arresa,ho paura di insistere e forzarlo,ormai non ci provo piu!Lui si nutre come un bimbo di pochi mesi gran quantita’ di latte e cremine di cereali nel biberon!Non riesco a fargli mangiare altro e le ho provate veramente tutte!Non ho piu’ una vita sociale perche’ sono tempestata dalle critiche perche’ non so educare il bambino.Prima andavo a mangiare fuori,m’invitavano/invitavo,ma ora non posso piu’ farlo perche’ mi vergogno della situazione di mio figlio!!dicono che e’ maleducato,viziato,capriccioso,e sono veramente demoralizzata perche’ non so piu’ cosa fare!
mi piacerebbe iscrivermi alla mailing list!!!
Ciao Roberta, che brutto affare avere dei bimbi così, non sai le lotte per far stare seduta a tavola mia figlia, ma trascorrendo due settimane in un villaggio-vacanze ho notato che non ero l’unica ad andare avanti in questo calvario…! Ma non c’è niente che gli piace? Assaggia i cibi o neanche quello? Cioè, può relamente dire che un cibo non gli piace o non ci prova neppure? E farlo giocare un po’ a tavola? Lo so che non è troppo educativo, ma è un compromesso!! Comunque fregatene dei commenti e dei pareri altrui. Ho recensito da poco un libro “Mangiocando” che suggerisce di far approcciare il cibo ed il momento dei pasti con il gioco … magari funziona!
Ciao Unamamma! ho un bimbo piccolo, e qualche problemino a tavola. Fa molti capricci, e non vuole saperne di stare sul seggiolone… andrò a comprare il libro di gonzales, ma ho letto e in molti mi hanno consigliato anche un nuovo libro: Fate la Pappa di Mirella Cerato. Ne hai sentito parlare? grazie dei tuoi preziosi consigli.
Ciao Chiara, conosco Fate la Pappa ed è stazionario sul mio comodino! Nel senso che aspetta di essere letto, visto che ne sto finendo uno sulla nanna.
Mi fa piacere leggere tanti libri per restare aggiornata e tenerci informate e nonappena l’avrò finito ne troverai una recensione sul blog! Per ora ti consiglio Gonzales ed anche Mangiocando.
Cia unamamma io avevo scritto un po di tempo fa’… e purtroppo la situazione non e’ molto migliorata… nel senso che il mio piccolo lUca di 2 anni e mezzo mangia si la pasta corta tipo pennette… ma adora il cosidetto PAPPONE che io gli do accontentandolo perche’ altrimenti non mi mangia la carne… e’ il classido brodino con la ciccia frullata.. lo adora… pero non so se faccio bene a continuare cosi e vorrei un consiglio da te? Lui va all’asilo e anche li alcune volte assaggia il primo a volte lo maniga ma il secondo e le verdure niente… frutta e pane a quantita’ industriale… Ho letto il Libro di Gonzales e anche l’altro (che te non ha letto) e ho provato a seguire i loro consigli ma sentissi che urla e che lacrime… cosa devo fare? Non vorrei sbagliare per poi trovarmi e farlo ritrovare male Grazie
Ciao Elena, vedi il punto è che bisogna abituare i bambini con gradualità alle cose, quindi non preoccuparti e continua con pazienza ad insegnare a Luca a “mangiare” un pò di tutto, senza stress! Per cui se a volte vuoi dargli il tuo “pappone” puoi continuare tranquillamente a farglielo mangiare senza però rinunciare a preparargli altre cose… Una giusta alternanza senza patemi d’animo! E vedrai che i risultati arriveranno! Un bacio