Premetto che io di calcio non ne capisco assolutamente niente, che guardare dei ragazzi che corrono dietro ad un pallone (a parte il fattore estetico) non credo sia il massimo dei divertimenti e che, per fortuna, anche mio marito la pensa come me, ma i Mondiali di calcio dovrebbero essere seguiti almeno quando gioca l’Italia, giusto per uno spirito nazionalista.
Ricordo che durante gli ultimi Mondiali mia figlia, allora di tre anni, aveva imparato a cantare l’inno nazionale ed era stata una bella soddisfazione, nonostante storpiasse un po’ le parole, ma dopotutto lo fanno anche tanti calciatori..!
Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Fratelli d’Italia o l’Inno di Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica Italiana dal 12 ottobre 1946, anche se alcuni volevano confermare La canzone del Piave e altri avrebbero preferito il Va’ pensiero (celebre aria dall’opera lirica Nabucco) di Giuseppe Verdi.
Nei Mondiali di calcio dal 1974 al 1986 l’inno veniva suonato a partire dall’introduzione strumentale e interrotto immediatamente prima del coro. Attualmente è suonato l’intero inno.
In molti criticano il testo dell’Inno di Mameli perchè “troppo retorico, pomposo e con parole arcaiche“, ma essendo stato scritto nel 1847, oltretutto da un ragazzo, morto a 22 anni combattendo per le sue idee, mi pare che non sia così retorico, ma composto con termini dell’epoca da una persona matura per la sua età, visto che gran parte dei 22enni di oggi come massimo dell’ideale aspirano a diventare tronisti di Maria De Filippi o a partecipare al Grande Fratello!
I Mondiali di calcio che ho vissuto più da vicino sono stati quelli di Italia ’90, perchè lavoravo per la FIFA facendo da interprete ai Responsabili della sicurezza negli Stadi e seguire le partite a bordo campo vi assicuro che è tutt’altra cosa rispetto a vederle su uno schermo, anche se piatto ed enorme!
Ecco il testo dell’inno nazionale per un ripassino veloce:
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Uniamoci, uniamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Dall’Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Spiegazione di qualche termine ottocentesco:
l’elmo di Scipio: l’Italia ha di nuovo sulla testa l’elmo di Scipio (Scipione l’Africano), il generale romano che nel 202 avanti Cristo sconfisse a Zama (attuale Algeria) il cartaginese Annibale. L’Italia è tornata a combattere.
Le porga la chioma: la Vittoria sarà di Roma, cioè dell’Italia. Nell’antica Roma alle schiave venivano tagliati i capelli. Così la Vittoria dovrà porgere la sua chioma perché sia tagliata, perché la Vittoria è schiava di Roma che sarà appunto vincitrice.
Coorte: nell’esercito romano le legioni (cioè l’esercito), era diviso in molte coorti. Stringiamoci a coorte significa quindi restiamo uniti fra noi combattenti che siamo pronti a morire per il nostro ideale.
Speme: speranza.
Fonderci insieme: negli anni di Goffredo Mameli l’Italia è ancora divisa in molti staterelli. Il testo dice che è l’ora di fondersi, di raggiungere l’unità nazionale.
Balilla: è il soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-piemontesi
I Vespri: Nel 1282 i siciliani si ribellano ai francesi invasori una sera, all’ora del vespro. La rivolta si è poi chiamata la rivolta dei Vespri siciliani
Le spade vendute: i soldati mercenari si piegano come giunchi e l’aquila, simbolo dell’Austria, perde le penne.
In occasioni come queste ci si sente più uniti e ne approfitteremo per vedere la partita con degli amici, tifando finalmente tutti per la stessa squadra! E allora, FORZA ITALIA!!
In questo caso non sono tanto daccordo, nel senso che io amo l’Italia, mi emoziono all’inno durante le gare, qualunque esse siano, a maggior ragione ai mondiali di calcio che sono un evento di una certa rilevanza da noi, ma considero l’inno non più di questo…Le parole mi mettono i brividi, le trovo orrende, fuori luogo, legate a un pensiero di guerra…è vero, anche di libertà, ma al prezzo del sangue, di vite umane! Insomma, siamo nel 2010 e anche se ci sono troppe cose che non vanno, sarebbe il caso di aggiornarci e magari lasciando inalterata la melodia alla quale ci sentiamo ormai legati cambiare le parole inneggiando all’amore, ad un mondo multietnico e ai diritti umani…faremmo più bella figura!Comunque non le conosce nessun italiano le parole, figuriamoci il resto del mondo!Sinceramente mio figlio mi chiede, cantando la solita prima strofa dell’inno, ma che significa?!?!E dai…cantiamo qualcosa che si capisca….la lezione di storia lasciamola ad un altro momento! Ma bisogna dire che quest’anno pure i nostri giocatori sono del 1847…quindi l’inno ci sta tutto!!I giovani campioni son tutti a casa a fare il tifo in poltrona, speriamo bene! 😉
In effetti, Mary, l’inno d’epoca si addice ai giocatori d’epoca, ma chissà che non sappiano giocare meglio di quelli in erba…incrociamo le dita!
Ciao Mary, effettivamente l’inno non è un granchè, ma è lo specchio della nostra storia, che noi a volte dimentichiamo… Quello che manca all’Italia è difatti una “memoria storica e civica” che putroppo non viene insegnata adeguatamente ai nostri figli a scuola…
E’ triste vedere appunto come l'”inno” viene sentito e cantato solo in certe manifestazioni sportive, ma forse è meglio di niente…!?!
Oggi bisognerebbe imparare ad essere cittadini del mondo secondo me e più che l’inno i nostri ragazzi dovrebbero conoscere le lingue, a cominciare dall’italiano che sta diventando sempre più una lingua straniera! 🙂
Ma è solo il mio pensiero, che son di quelli che legge con passione romanzi storici ma non imparerà mai l’inno…prima strofa a parte, per i mondiali di calcio! Ah ecco…oltre che di Scipione io son fan di Annibale..se non fosse stato abbandonato oggi sarebbe tutto diverso…’che forse sarebbe pure meglio!’ per dirla alla Gigi Proietti! E Scipio ha gettato il sale sulla terra africana annientando una delle civiltà più belle della storia…sono sempre così inappropriatamente eccessivi sti romani 😉 Scherzi a parte…forza azzurri! (vedi non si può nemmeno più dire forza italia o si finisce per buttarla in politica! 🙂
L’inno è uno dei più importanti simboli di appartenenza ad una nazione e quindi ad un popolo con una determinata cultura, una determinata storia e tradizioni secolari. Guardo con ammirazione e rispetto ogni tipo di cultura e tradizione, ma l’ultima cosa che vorrei nella vita è perdere la mia confondendola con le altre. Qui siamo in Italia, io sono fiero di essere italiano e nel bene e nel male amo il mio Paese.
Per tutte queste ragioni sono stato molto felice quando mia figlia un paio di mesi fa, tornando dal nido, canticchiava l’inno di Mameli, glielo avevano insegnato a scuola. Oggi io e lei lo abbiamo cantato insieme leggendolo nell’articolo di Giuliana ed io sono stato fiero di mia figlia. Più avanti cercherò di spiegarle tutto quello che sta dietro a quelle parole, non solo la storia.
Sinceramente ho i brividi ogni volta che lo sento. Sapete che ogni notte a mezzanotte in punto su Radio Rai viene suonato il nostro inno? Siamo in Italia e dobbiamo essere fieri di essere italiani. Difendiamo la nostra storia e le nostre tradizioni. Se muoiono, muoriamo un pò tutti noi.
Allora stasera tutti davanti alla tv, mi raccomando, io cercherò di glissare i cartoni animati e di convincere le mie bambine che quei signori che corrono dietro al pallone su fondo verde sono molto più interessanti delle Winx!
Mio marito, invece, ha deciso di vedere la partita con i suoi amici…secondo me aveva paura che le Winx avessero la meglio!!
Fuori le bandiere e gli striscioni…!!
Abbiamo già preparato la bandiera, che ha preso il posto di quella dell’Inter! Forza Azzurri!
Mary, non ti preoccupare, grida pure “Forza Italia!” a profusione, non ci sono piu’ qui-pro-quo, il partito politico ha cambiato nome, per la gioia di tutti noi sportivi!