Mamma, dove mi lasci?

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Mercoledì 17 novembre dalle ore 20.30 alle ore 22.30 andrà in onda in diretta su Quartarete TV la puntata del programma Balon diretto da Patrizia Corgnati “Mamma, dove mi lasci?” dove si tratterà della vicenda dell’asilo di Pinerolo e dei presunti maltrattamenti.

Saranno presenti in studio:

Dario Mongiello, direttore “Voce Pinerolese”

Patrizia Mangani, Pres. Apinfanzia

Dott.ssa Callegaris, psicoterapeuta età evolutiva

Giuliana Girino, mamma, blogger e scrittrice

Tiziana Alchera, Ass. all’Istruzione Comune di Pinerolo

Siete innocentisti o colpevolisti? La preoccupazione oramai assale quasi tutti i genitori che lasciano i propri figli al nido o alla materna, ma basta la fiducia o ci vorrebbero telecamere in ogni struttura? E a chi affidiamo i nostri figli?

Non è il caso di condannare le maestre di Pinerolo senza un processo adeguato, anche perchè i filmati non sono come quelli del famigerato Cip e Ciop, però da quello che ci hanno fatto vedere alcuni bambini che dormivano in luoghi non adatti per la nanna, il che potrebbe far pensare a maltrattamento oppure a mancanza di professionalità. Oltretutto 12 bambini ritirati dalla scuola è comunque indice che qualcosa nella relazione con i bambini e con i genitori non andasse per niente bene!

Le cose che stupiscono sono due: da un lato il fatto che gli operatori abbiano accettato queste modalita’ perverse e distruttive, dall’altra il fatto che il personale degli asili taccia per piu’ tempo e che alla fine queste situazioni emergano quasi per caso.

Per prima cosa, se si hanno dei dubbi circa la serietà degli insegnanti, bisognerebbe individuare certi segnali per capire se tutto va bene: i genitori devono imparare ad ascoltare i propri figli, soprattutto quando sono piccoli. Ascoltare con le orecchie, ma anche con gli occhi: osservandoli. Ascoltare sempre e non solo quando fa loro comodo, perché i bambini piccoli comunicano nei momenti più incredibili e non solo nei momenti canonici, magari quando vanno a dormire, quando meno te lo aspetti, magari a monosillabi o attraverso un linguaggio che non sempre è quello delle parole e il genitore deve essere sempre attento a questi attimi.

Cerchiamo di stare attenti a comportamenti strani o particolari che nostro figlio mette in atto: oltre ai comportamenti patologici, esiste una serie di comportamenti che possono essere dei segnali per alcuni bambini e non per altri. Infatti un comportamento deve essere inserito all’interno del comportamento generale di quel bambino. Per esempio, se un bambino molto vivace e brillante comincia ad essere taciturno o molto riflessivo un genitore deve fare attenzione ed osservare questo cambiamento, magari andando alla ricerca di eventuali altri segnali per spiegarsi la variante.

Oppure un bambino che dorme poco in quanto attento al mondo che comincia ad usare il canale del sonno come comportamento preferenziale, o comportamenti di regressione con il bambino che comincia ad essere autonomo ed improvvisamente torna indietro (non aveva più il pannolino e lo rimette, non aveva più il ciuccio o il dito e lo rivuole, andava volentieri all’asilo e non ci vuole più andare).

Potrebbero anche esserci altre ragioni per questi comportamenti anomali e dobbiamo conoscere bene il nostro piccolo per capire se sono dovuti alla nascita di un fratellino, a un trasloco, al decesso di un parente, alla separazione dei genitori oppure davvero a problematiche legate alla scuola. Per non dimenticare, purtroppo, i casi di pedofilia che avvengono all’interno non solo delle scuole, delle chiese, ma anche delle famiglie.

Bisogna riuscire ad avere una mappa di lettura non solo quando i comportamenti sono palesemente patologici (es. la bambina che imita attraverso il gioco delle bambole atti di violenza), ma che colga anche elementi anticipatori apparentemente nella norma.

Esempio della bambina dell’asilo “Cip e Ciop” che quando tornava a casa chiudeva a chiave la sua bambola nell’armadio. La mamma, insospettita da questo comportamento, aveva chiesto chiarimenti al fratellino e lui le aveva riferito che la maestra all’asilo lo faceva con lei. E’ questa una delle segnalazioni cardine da cui è scattata l’ indagine della questura. “Le due maestre lo facevano con lei, e per la piccola, dunque, questo era un comportamento giustificato“, spiegano i poliziotti.

I genitori sono disattenti e spesso i bambini non sono ritenuti credibili, quindi se è scarsa l’attendibilitaà, si tende a squalificare le loro testimonianze.

Mia figlia, da quando ha iniziato la materna, ha abbandonato il ciuccio e si comporta come se fosse più grande, ma solo a scuola! Invece a casa tiene spesso il ciuccio e dorme solo se le dò la manina. Tuttavia va volentieri a scuola e, nonostante abbia finito l’inserimento solo da due mesi, ho una buona confidenza con gli altri genitori, con la capo classe e con le maestre.

Il genitore deve sempre avere un contatto con gli altri genitori dell’asilo per creare una rete di informazione e di condivisione, oltre ad un buon rapporto con l’insegnante. Non bisognerebbe lasciare i figli all’asilo senza neppure dire una parola alla maestra, non frequentare riunioni/feste  di classe, ma cercare di essere il più presenti possibile…piuttosto delegare a nonni/tate.

L’inserimento di 1/2 settimane dovrebbe già fare nascere un rapporto genitori/ insegnanti, anche se messi in quel contesto ci si rende conto di quanto sia difficile per 2/3 maestre stare dietro a 25 bambini della materna e viene qualche dubbio che siano realmente in grado di seguirli bene e tutti nello stesso modo, ma è solo la mia opinione di mamma apprensiva!

E’ normale se all’inizio piangono, non bisogna allarmarsi subito! Magari con delle telecamere si vedrebbe che dopo poco tempo smettono di piangere … io qualche volta ho telefonato per chiedere.

Ma, a tal proposito, mettereste le telecamere nelle scuole?

C’è chi pensa che non fidarsi voglia dire non riuscire a delegare alla scuola l’educazione di tuo figlio, però le mamme dei bimbi di Pinerolo o dell’ancor più famoso “Cip e Ciop” avevano fiducia nelle insegnanti quando hanno affidato loro i bambini. Questi casi sono davvero l’eccezione, per fortuna, ma se ci fosse il modo di prevenire anche questi non sarebbe meglio?

Si potrebbero installare delle telecamere a circuito chiuso in tutti gli asili, pubblici e privati, ma perchè no anche nei centri di riposo per anziani non autosufficienti o per persone diversamente abili con filmati che potrebbero controllare solo le autorità una tantum, in modo da disincentivare alcuni atteggiamenti.

Ma secondo voi come mai nelle scuole pubbliche è molto più difficile che accadano queste cose? Forse c’è più controllo del personale, che non teme di perdere il lavoro denunciando quello che accade, come nelle private dove se la scuola chiude tutto il personale rimane a casa? Se un genitore sceglie una struttura privata, su che tipo di controlli può contare per scongiurare questi fatti?

Per lavorare anche solo in un call center sottopongono a test attitudinali e psicologici, possibile che non succeda anche per la selezione degli insegnanti? Ci vorrebbe una specie di patentino di idoneità, soprattutto per chi insegna in asili e alle elementari, ma anche in ospedali o a contatto con persone non autosufficienti. Dovrebbe avere un bagaglio di equilibrio e di pazienza superiore a chi fa qualsiasi altro mestiere. Proporrei un organo di vigilanza perché queste persone siano seguite ed indirizzate a fare nel “bene” e al “meglio” il loro delicatissimo lavoro a contatto con persone indifese che necessitano di essere supportate, chi nella crescita (scuola) e chi nel dolore (ospedali o affini).

E che qualifiche sono richieste per aprire un asilo privato?

Resto, comunque, dell’idea che il nido e la materna diano molte più possibilità ai bambini, rispetto a quelli che restano a casa a contatto unicamente con degli adulti (tate, nonni). Se si può, suggerisco di iscriverli all’anno compiuto, quando socializzano tra loro e possono comunicare con noi. Nella scuola pubblica, oltretutto, si impara anche la multiculturalità entrando in contatto con bambini di nazionalità e cultura diversa.

Ma spesso la scelta della scuola privata è forzata perchè per entrare nelle scuole pubbliche, siano statali o comunali, bisogna superare delle graduatorie terribili che danno la precedenza (a ragione) a chi ha problemi di disagio sociale o di salute, a chi è separato o un solo genitore, a chi ha tanti figli, chi è disoccupato, così spesso ci si ritrova a mandare i figli nelle scuole private per non sapere a chi lasciarli! Praticamente se siete sposati regolarmente, lavorate in due e siete al primo figlio … non vedo grandi possibilità!

Ma, per concludere, torniamo indietro nel tempo e ricordiamo dove sono le maestre degli altri asili incriminati: le due maestre dell’asilo Stella di Loano sono state condannate a 3 anni e 4 mesi di reclusione per i maltrattamenti a una decina di piccini al di sotto dei 3 anni. Le maestre dell’asilo Cip e Ciop di Pistoia, accusate di maltrattamenti ai bambini che accudivano e arrestate il 2 dicembre scorso, sconteranno la loro pena ai domiciliari. La difesa delle due donne ha proposto un risarcimento di 23 mila euro ai genitori dei 24 bambini maltrattati, costituiti parte civile.

E queste maestre che fine faranno?

16 Commenti

  1. Ciao!
    Tutta questa vicende e quelle passate sono incredibilmente tristi! Non dovrebbero più succedere. Ma eviterei di puntare il dito contro i nidi o asili privati in generale, visto che sono stata anch’io un utente affezionata in passato e non ho mai avuto problemi.

    Meno male che ci sono gli asili privati: e giusto che ci siano i controlli prima dell’apertura di queste strutture, i test attitudinali, la formazione e il controllo sul background della persona per tutti e periodicamente.

    Ora vivo negli Stati Uniti e io stessa, per poter fare attitività di VOLONTARIATO a scuola (aiuto biblioteca o mensa o accompagnamento in gita) sono stata sottoposta a un corso di formazione (un video allucinante sui maltrattamenti dei bambini con tanto di testimonianze delle vittime) di 3 ore e controllo del mio background e fedina penale e referenze (con nome e cognome e nr di telefono di chi mi conosce).
    Ho detto tutto!
    Ciao e in bocca a lupo per domani!
    Linda

  2. PS. e comunque sono contraria alle telecamere all’asilo! A meno che non ci sia un sospetto. Ma io non voglio controllare anche mio figlio mentre è a scuola, si entra in un circolo viziosi…

  3. Prima di tutto vorrei ringraziare Giuliana per la completezza di informazioni contenute in questo post, lo trovo completo, ulile e soprattutto attuale, vosti gli eventi di queste ultime settimane.

    Sono genitore di una bambina di 3 anni e mezzo, mia figlia frequenta asili dall’eta’ di 10 mesi ed effettivamente le nostre esigenze di lavoro e familiari (i nonni sono lontanissimi) ci hanno costretto a scegliere sempre strutture private, compresa la materna di quest’anno.

    Devo ammettere di essere abbastanza apprensivo e le notizie scabrose di asili tipo quello di Rignano Flaminio o Pistoia mi hanno sempre reso sensibile a malumori, comportamenti anomali o segnali che potessero essere in qualche modo riconducibili a maltrattamenti o mancanza di professionalita’ delle sue educatrici. Per fortuna non ho mai avuto motivo di allarmarmi, mia figlia e’ sempre andata volentieri all’asilo (pensate che addirittura quest’anno a volte piange perche’ il sabato e la domenica non puo’ andarci…), e’ sempre stata allegra e spensierata e l’unico segnale che in passato mi ha fatto pensare e’ stato l’uso a volte consistente dei colori scuri ed anche nero nei suoi disegni, che pero’ non era costante e che comunque affiancava a colori vivacissimi tipo giallo, rosso ed arancione. Ma era felice e tranquilla, percio’ anche noi stavamo sereni.

    Sono curiosissimo anch’io di sapere che tipo di preparazione e che garanzie devono dare dei privati per poter aprire e gestire strutture che si occupano di bambini. Vorrei rigore estremo e leggi chiare. Un bambino e’ un piccolo essere indifeso e deve essere garantito al 100% e 10 volte piu’ di un adulto. Con una legislazione garantista come quella italiana sarebbe un controsenso mostruoso non proteggere totalmente i bambini. E vorrei pene durissime per chi si macchia di reati contro minori, specie su bambini di pochissimi anni. Carcere (tanto) e nessuna possibilita’ di riduzioni di pene. Se un bambino viene maltrattato, offeso o violentato rimane segnato per tutta la vita. Questa cosa non puo’ avere nessuna giustificazione e non ci sono prezzi pagabili per risarcire, nemmeno parzialmente, quanto successo. I domiciliari per le maestre di Pistoia non spaventano e non fermano nessun malintenzionato. E trovo offensivo per le famiglie cercare di risolvere la questione con 23mila euro. Se sbagli, paghi. Se sbagli tanto (come in questo caso), devi essere conscio di andare incontro a pene severe e chiare. Altrimenti qualcuno si sentira’ sempre abbastanza libero di fare il proprio piacere.

    Sono a favore di telecamere, almeno nei nidi. Obbligatorie. Telecamere accessibili solo dalle Autorita’. Non solo quando ci sono sospetti (in quel caso il danno purtroppo e’ gia’ stato fatto. Bisogna soprattutto prevenire, oltre a curare), ma anche in modo pseudo-casuale. Per scoraggiare i malintenzionati. Di contro le telecamere servirebbero anche per far chiarezza e garantire le educatrici e chi in realta’ in certe situazioni non c’entra niente. Questa non e’ mancanza di fiducia, se non avessi fiducia nelle strutture non penserei nemmeno di lasciargli mia figlia 5 giorni su 7, cercherei una tata o la lascerei dai miei genitori. E solo uno strumento che da’ piu’ sicurezza e garantisce tutti i piccoli. E adotterei la stessa soluzione in Case di Riposo o Istituti per Disabili. Accanirsi contro i piu’ deboli e’ il peggiore dei reati. Lo trovo inumano e spaventoso.

    Concludo scusandomi se sono sembrato duro, ma certi argomenti mi fanno venire i brividi, non riesco a trovare compromessi o giustificazioni per tali gesti e situazioni.

    In bocca al lupo per domani, Giuliana! Non riusciro’ a seguirti in TV, abito lontano da Torino. Ci sono alternative alle immagini via etere (streaming web ad esempio)?

  4. Ciao, come ho già detto precedentemente non credo che le telecamere siano LA soluzione! Aiutano sicuramente e scoraggiano i malintenzionati, ma NON sono LA soluzione.
    Non è questa la vera prevenzione! La prevenzione si fa nei controlli rigorosi prima dell’apertura dei nidi e asili, e ribadisco questo deve valere per strutture private e pubbliche e soprattutto controlli periodici, anche a sorpresa, delle ASL e ispettori. La prevenzione si fa parlando con altri genitori, informandosi tutti i giorni con le maestre, poter avere accesso a tutti i locali della scuola in qualsiasi momento per controllare le condizioni di igiene, bandire l’omertà, stilare una carta dei servizi e dei diritti dell’utente di queste strutture.
    Io sono per la certezza della pena, chiunque deve essere consapevole dei rischi che corre. E, come ha espresso benissimo Matteo, purtroppo in Italia non è così! Se nelle scuole pubbliche o private ci fosse attività di volontariato da parte del genitore, come si fa negli USA, possiamo fare a meno delle telecamere.
    Nel mio piccolo, con 3 figli, posso dire di aver una discreta conoscenza dei nidi, asili e scuole elementari: abbiamo frequentato in tutto 2 nidi (privati), 2 scuole materne (privato e pubblico) e scuole elementari in Italia e stiamo frequentando una scuola materna, elementare e media negli Stati Uniti. Non ho mai avuto problemi particolari. Una sola volta ho avuto da ridire (insieme ad altri genitori) sugli assistenti di una cooperativa che assiteva i bimbi durante l’intervallo della pausa pranzo, sono stati rimossi. Non è successo niente di grave, ma semplicemente sembravano improvvisati e troppo amiconi con i bambini. La maestra mi aveva invitata (in quanto allora rappresentante di classe) di passare durante gli intervalli a scuola e osservare di persona.
    Invece a Modena, ho mandato mia figlia di 2 anni all’asilo nido gestito da una cooperativa: UN SOGNO!!! Struttura stupenda!! Cucina interna stupenda, personale formato e controllato e splendido. Attentissimi all’igiene. Ogni giorno le attività dei bimbi venivano documentati sul diario di classe, con foto e racconti delle maestre. Tutte le porte delle tre sezioni (dai 3 mesi ai 3 anni) erano trasparenti, quindi sempre controllabili!! Il dialogo tra insegnanti e genitori era costante. Periodicamente dovevamo compilare questionari di customer satisfaction per dare feedback positivi e negativi.
    Inoltre ho scoperto che negli USA ci sono blog e graduatorie, anche per le scuole e gli asili. Con i genitori che commentano, criticano, lodano.. l’operato delle scuole, dando voti, visibili da tutti.
    Quindi il modo c’è: Passaparola e informazione.

    Tra l’altro in Italia, aprire una qualsiasi attività aziendale è difficilissima, figurati un nido: non puoi improvvisare una struttura che accoglie bambini, ci sono requisiti dell’ASL, la 626, le spese di avviamento sono altissime, e altro. Bisogna capire come la struttura di Pinerolo e le altre tristemente note, sia riuscita ad avviare l’attività e come abbia ottenuto i permessi (rilasciati da enti PUBBLICI)…
    L’altra domanda: chi controlla i contenuti delle telecamere? Se tutte le strutture avessero le telecamere, ma chi va poi a controllare i contenuti costantemente? Sarebbe comunque impossibile.
    Non possiamo demandare tutto alle macchine, dobbiamo restare sempre vigili, avere il buonsenso e soprattutto collaborare!
    Scusatemi la lungaggine… ma mi sento molto coinvolta! E come ho detto prima…continuiamo a parlare.
    Buona giornata a tutti.
    Linda

  5. Linda, mi stai davvero facendo ripensare alla storia delle telecamere, che siano utili si, ma che eefettivamente non risolvano o anticipino il problema a priori.
    Quindi tu proporresti più controlli prima delle aperture e durante l’anno scolastico e tanta community tra mamme!

    Pensa che sono riuscita ad accompagnare la classe della mia piccola solo una volta in una gita cittadina quando andava al nido, ma alla materna se solo provi a chiedere se hanno bisogno di aiuto durante le uscite ti guardano come se ti volessi fare i fatti loro e se fossi solo un fastidio!

    Per fortuna accettano mamme che vadano a fare lavoretti o a leggere durante la mattina ed esiste una commissione di mamme che controlla la mensa (due volte l’anno) ed un’altra commissione interna che si riunisce saltuariamente con le insegnanti per eventuali problemi o per verificare l’andamento del programma scolastico.
    Le mie bambine sono state in un nido privato per un breve periodo, visto che poi le hanno accettate al pubblico ed ho preferito spostarle. Hanno frequentato due nidi, due materne e ora un’elementare e mi sono sempre trovata bene.

    L’unica “noia” delle elementari è che comunico con le maestre solo tramite il diario, perchè non si può accompagnare la bambina in classe, ma solo alle scale della scuola e non la vado a prendere. Ma, per ora, va tutto bene!

    • Cara Giuliana,
      per quanto riguarda le elementari, mi preoccuperei di meno. Anche noi abbiamo solo comunicato con il diario, quando stavamo a Torino e andava bene così. Ho sempre lavorato tanto, ho sempre mandato i miei bimbi al doposcuola…e in quei due anni a Torino (mia figlia faceva la prima e la seconda elementare) facevo pure la rappresentante di classe con soddisfazione di tutti, insegnanti e genitori. Ero comunque informata. Se ci sono dubbi, si lascia la nota sul diario o si prende appuntamento con la maestra. Un altro strumento utile, ma nelle scuole italiane poco usato e poco istituzionalizzato, sono le comunicazioni via email. Alla scuola internazionale a Modena e qui in USA, abbiamo le newsletter settimanali via email dalla scuola elementare, il portale della scuola per i genitori per le comunicazioni (anche dei compiti!), e per qualsiasi dubbio si poteva scrivere l’email alla maestra, e di solito rispondono velocemente (ieri alle 10 di sera mi ha risposto la maestra dell’asilo di Carlotta ad una mia richiesta di informazione!). Di solito, all’asilo e le elementari (non italiane) veniva comunicato periodicamente per ogni classe quali sarebbero stati i prossimi passi nell’insegnamento nelle varie arie disciplinari.
      etc. etc. Con questo NON voglio dire che gli altri, p.e. gli americani sono meglio in tutto, anzi. Gli italiani hanno tantissime qualità e noi stiamo dimostrando di essere genitori impegnati ma consapevoli e responsabili. Si tratta semplicemente di copiare le “Best Practices” dagli altri!! Non è una cosa che si introduce da un giorno all’altro, ma bisogna pur iniziare da qualche parte.
      Ma poi so già cosa si scatenerà in Italia: che gli insegnanti non vengono pagati per rispondere alle mail fuori orari d’ufficio…ripartono i sindacati e i soliti discorsi politici… etc.etc. Però non crediate che gli insegnanti siano meglio pagati negli Stati Uniti, anzi! La situazione qui non è tutta rose e fiori, qui si sognano gli ammortizzatori sociali che abbiamo in Italia.
      Mi sa che alla fine finiremo ad adeguarci alle telecamere e un domani utilizzeranno le intercettazioni negli asili…….
      A presto!
      Linda

    • Wow! Sono onorata! Purtroppo vi ho seguiti solo la prima mezz’ora da qui (che emozione!). Poi sono dovuta scappare a scuola (qui erano le 15, da voi le 21) a recuperare mia figlia per portarla per la prima volta dalla dottoressa americana. Anche quella un’esperienza…l’ho sconvolta con le mie capacità linguistiche quando nel mio inglese (non ho mai parlato di salute in inglese..) ho improvvisato correttamente “nebulizer”, cioè nebulizzatore per l’aerosol. Le ho tirato fuori scatole su scatole di medicinali che usavo in Italia per sapere le equivalenze…ma sull’esperienza medica negli States ci sarà un capitolo intero da aprire…e per me ancora da scoprire..

      Per tornare alla trasmissione, sono curiosa di vedere la puntata intera, ci sarà in archivio su quartarete, no? Oppure mi fai sapere appena esce su youtube?
      Un bacione dal soleggiatissimo Maine (dopo la tempesta notturna)!

    • Con piacere! Devo solo capire da dove iniziare! Se hai qualche argomento in particolare che possa essere rilevante per il blog, fammi sapere. Avrei in mente uno, ma te lo anticipo via mail!
      Ciao, Linda

  6. Ogni volta che leggo di questi avvenimenti l’unico sentimento che provo è rabbia.. facile accanirsi verso chi è più piccolo, indifeso e debole. Sembra impossibile che persone che decidono liberamente di dedicarsi alla cura dei bambini poi approfitti con il potere datogli dall’omertà di certi assistenti. La cosa che sconcerta è sapere che siamo praticamente tutti obbligati a lasciare in custodia i nostri figli ma senza quella serenità e sicurezza che ci farebbe affrontare la giornata al massimo delle nostre potenzialità.
    Quante realtà simile ci sono nel nostro Paese?

    Buona notte….

  7. Un tread molto interessante. Vorrei aggiungere una considerazione: spesso, e l’Italia non fa eccezione, gli insegnanti sono i meno pagati o tra i meno pagati.

    Sarebbe bello fosse il contrario per l’impatto sociale del loro mestiere, ma non e’ così’.

    Sarebbe bello pensare che sia pieno di maestri “missionari”, ma non e’ così’. Gli insegnanti migliori sono alle pubbliche perche’ hanno la miglior sicurezza del posto di lavoro, lavorando il meno possibile. Infine vengono gli insegnanti delle scuole private, che infatti molto spesso appena possono passano alla pubblica.

    Non e’ detto, ammesso che sia provata la colpevolezza, che qualcuna di queste maestre sia una strega cattiva o psicopatica. Più probabilmente sono semplicemente imbecilli.

    • Oggi, caro Roberto, ho letto che la Gelmini propone ai professori migliori una mensilità in più e agli istituti migliori un contributo, praticamente si valuteranno gli insegnanti e le scuole in base alla meritocrazia, credi possa migliorare il sistema?

    • Ciao Giuliana,
      in effetti quello della Gelmini è atto da tempo dovuto e meritorio.
      Mi piacerebbe il premio fosse di 3-4 mensilità, per motivare davvero, e che i contributi agli istituti fossero anche importanti.
      Come valutare però scuole materne e dell’infanzia ? Quali test adottare, che diano una valutazione oggettiva ? Non siamo in ambito accademico dove il numero di pubblicazioni internazionali, il numero di studenti in corso ed anche lo stipendio medio dei laureati possono avere un riscontro oggettivo.
      Non vorrei fosse banalmente il tentativo di una forza politica alla canna del gas che prova qualche ultima strategia per ingraziarsi una classe da tempo negletta.
      che a pensar male si fa peccato, ma come dice il vecchio…ogni tanto ci si azzecca pure. 🙂

  8. Cara mamma, dii pure al tuo bambino che lo lasciavi in buone mani!! La Corte di Appello di Torino il 30 ott 2014 ha sentenziato che le maestre del suo asilo non hanno mai commesso alcun maltrattamento ne` su di lui ne` sui suoi piccoli amici e che sono assolutamente innocenti.

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