Scuole che falliscono e chiudono

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Quante “storie” come la seguente abbiamo sentito negli ultimi tempi? Questa viene da un papà che ci segue e che ci mette di fronte alla realtà. Non solo alla realtà economica attuale, lo spread ecc ecc … tutte quelle parolone con cui si riempiono la bocca politici, giornalisti & co. ma la realtà che purtroppo vivono i nostri bambini, sulla loro pelle.

“E’ il pomeriggio del 5 luglio, squilla il cellulare, rispondo, con mia grande sorpresa e’ la coordinatrice delle maestre della Scuola dell’Infanzia di mia figlia. Come mai mi chiama, visto che ormai mia figlia e’ al mare coi nonni da una settimana e sanno che non rientrera’ prima di settembre? Va bene che e’ un istituto privato, ma come mai tanto zelo?

Riunione urgente domani sera alle 20.30” mi viene detto in modo perentorio e senza troppi giri di parole. Riunione di venerdi sera d’estate? All’ora di cena? Con la meta’ dei bambini gia’ in ferie? C’e’ qualcosa che non torna… Cosa stara’ succedendo?

Il dubbio dura poco piu’ di ventiquattr’ore e la realta’ e’ addirittura peggiore delle mille congetture che mi sono passate per la testa. “Signori, la Societa’ che gestisce Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia e’ fallita, il curatore fallimentare ce lo ha notificato tre giorni fa. E’ successo tutto a nostra insaputa come un fulmine a ciel sereno. Pensate che ad una delle educatrici e’ stato rinnovato il contratto due settimane orsono… Per buon cuore del giudice, possiamo garantire il servizio di esercizio provvisorio fino a fine mese. Dopo di che o si trova una Societa’ disposta a rilevare il ramo d’azienda oppure non c’e’ alternativa alla chiusura definitiva.”

Gelo fra i genitori presenti, mai cosi’ tanti contemporaneamente ad una riunione della scuola. A (quasi) nessuno interessano ormai piu’ i 380 euro di preiscrizione all’anno scolastico venturo, versati alla Societa’ gia’ da cinque mesi. La mente vaga a ruota libera in altre direzioni.

E adesso dove mando a scuola mia figlia? Dove trovo a meta’ luglio una struttura disposta ad ospitare la mia creatura il prossimo anno? Speriamo che abbiano il tempo prolungato… Speriamo di non aver bisogno di una tata, non conosco nessuno da queste parti… Speriamo che qualche compagna la segua nella nuova scuola… Con che coraggio dico a mia figlia che a settembre non vedra’ piu’ le sue maestre, le sue amiche, la sua scuola? Proprio ora che si alzava ogni mattina col sorriso sulle labbra e con la voglia di passare un’altra intensa giornata insieme a loro… Proprio adesso che aveva acquistato sicurezza, lei che e’ un’abitudinaria, lei che adora ritrovare tutti i giorni le persone che ama e che l’hanno aiutata a crescere cosi’ tanto… Proprio quest’anno che sarebbe stato orgogliosamente l’anno dei “grandi” nella SUA scuola… Un altro inserimento no, poverina! Ha cominciato a dieci mesi. Poi a due anni. Quindi ancora a tre. Questo sarebbe il quarto in cinque anni di vita. Ed il successivo di sicuro si replicherebbe, la aspettano le elementari… Che disastro!

Non si trova una Scuola dell’Infanzia che, come questa, tenga i bambini fino alle 19. Non si trova una Scuola dell’Infanzia che abbia un programma cosi’ ampio, dall’inglese madrelingua fino al corso nuoto settimanale in piscina. E se qualcosa gli si avvicina, e’ scomodo, piu’ costoso e/o lontano. Lontano quasi come i nonni, che abitano ad oltre trecento chilometri di distanza da casa nostra.

E’ cosi’ che il fallimento non preannunciato ed improvviso di una Scuola dell’Infanzia si ripercuote in modo pesante sulle abitudini e sull’economia di un’intera famiglia, dalla bambina che in prima persona ne subisce le conseguenze piu’ gravi ed immediate, ai genitori che sicuramente dovranno organizzare in modo diverso i propri orari di lavoro e mettere da parte gli hobbies ritagliati a fatica nel pochissimo tempo libero e le piccole ambizioni costruite in ufficio con una vita di sacrifici. Tutto per continuare a dare un futuro adeguato alla propria bambina. Senza pensar troppo che questo si sarebbe potuto evitare o comunque mitigare se solo il gestore fosse stato piu’ onesto e trasparente nei confronti di dipendenti e genitori.”

5 Commenti

  1. ecco un effetto nefasto della globalizzazione.

    Scrivendo da oltreoceano posso testimoniarne di simili e peggiori: intere scuole superiori fallite con 1800 ragazzi a spasso.

    Insegnanti 50nni costrette ad insegnar via internet a cinesi ed indiani per 6 dollari l’ora. Non pensiamo sia un qualcosa di astratto, lontano e remoto.

    la globalizzazione produce questi effetti, velocemente ed in modo drammatico, ora.

  2. La situazione della scuola italiana vira sempre di più verso il basso e non si vede la luce in fondo al tunnel…Non si punta più sull’istruzione e sulle generazioni future, ma solo il profitto è quello che detta oramai la legge!

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