Ho appena letto un articolo su La Stampa a proposito del libro in prossima uscita «Machiavelli for Moms» di Suzanne Evans, che per mettere in riga la sua numerosa famiglia suggerisce di seguire il pragmatismo dello scrittore del 1400.
Di sicuro è un’idea originale e condivido che ci voglia una certa severità nell’educare i figli, ma rapportare la gestione di una famiglia al governo del Principe di Machiavelli, che se non ricordo male era un uomo cinico e senza scrupoli, degno della frase “il fine giustifica i mezzi“, mi pare un tantino esagerato!
Il giornalista racconta che l’autrice ha preso “alla lettera” la frase «nulla si consuma più rapidamente della tolleranza»mettendola in pratica al supermercato con i figli: se prima cedeva alle richieste di acquistare qualsiasi giocattolo pur di farli stare buoni, ispirandosi a Machiavelli ha deciso di dare a ognuno di loro – hanno tutti meno di 8 anni – una banconota da dieci dollari, consentendogli di spenderla come vogliono, ma assicurando che sarebbe stata l’unica. «Il risultato è che i bambini hanno scoperto che molti prezzi sono eccessivi rispetto agli oggetti che volevano» scrive la Evans, ammettendo un’evidente soddisfazione.
Per diminuire i frequenti litigi fra i figli si è invece rifatta a un’altra frase: «Un capitano deve ricorrere a qualsiasi arte per dividere le forze del nemico… perché separandole diventano più deboli», mettendoli in competizione nella gara a chi riesce ad ottenere migliori risultati a scuola.
Nell’articolo de La Stampa viene anche portato l’esempio di come la Evans abbia “seguito” Machiavelli con il marito, quando lui ha chiesto alla moglie di avere un altro figlio e lei ha risposto che anziché un figlio avrebbe voluto una vasectomia.
Questa reazione mi ha fatto provare una gran pena per la famiglia “governata” dal regime dittatoriale di Suzanne Evans…sono sicura che questo libro sarà un best seller: ormai meno scrivi cose sensate riguardo l’educazione dei figli e più successo hai!