Il bambino che russa

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Sono molti i bambini che russano, circa due su tre. Il naso può essere chiuso per via dell’ennesimo raffreddore oppure per un problema di adenoidi o tonsille che, se infiammate, possono ingombrare la gola e rendere difficile il respiro. Quello che tuttavia spesso non si considera è che potrebbe anche trattarsi di qualcosa di più serio come, per esempio, l’apnea ostruttiva (OSA) che può avere serie conseguenze sulla salute.

L’apnea ostruttiva è caratterizzata da una pausa nella respirazione  – o anche una diminuzione della stessa. La fascia d’età più interessata è quella tra i 2 e i 6 anni, ma si può manifestare a qualsiasi età. Il bambino che ne è soggetto si sveglia di colpo, anche più volte durante la notte, con un netto peggioramento della qualità del sonno. Spesso i genitori non se ne accorgono perché il bambino non si sveglia, smette di respirare per pochi secondi, poi senza rendersene conto, cambia posizione e riprende a russare. Niente di grave se l’episodio è isolato. Se, invece, in una notte le apnee si susseguono, al mattino il piccolo sarà sonnolento e svogliato.

Le adenoidi sono un ammasso di tessuto linfatico, risorsa importantissima per la difesa dell’organismo.  Il tessuto linfatico delle adenoidi, insieme a quello delle tonsille e ai linfonodi del collo, infatti è la sentinella all’ingresso del nostro corpo: riconosce ogni molecola estranea, come virus e batteri, e produce gli anticorpi per bloccarla e proteggere dalle infezioni le basse vie respiratorie.

Che fare quando si sospetta un ingrossamento delle adenoidi? Prima di tutto bisogna lavare il nasino con soluzioni saline o fisiologiche più volte al giorno, soprattutto nei bambini che non sono ancora capaci di soffiarselo; soffiare spesso il naso al piccolo; farlo dormire leggermente sollevato, magari con un cuscino sotto il materasso per favorire la respirazione notturna; fargli bere molti liquidi per mantenere le secrezioni nasali più fluide e più facilmente eliminabili.

Una situazione di respirazione compromessa ha i sui riflessi anche sulla vita diurna: il bambino tende a respirare con la bocca anziché con il naso – cosa che può provocare uno scarso sviluppo del palato – può avere problemi a livello emotivo e nervoso con irritabilità, aggressività, difficoltà di attenzione, sbalzi d’umore, ansia e così via.

Per capire se il proprio bambino ha problemi di questo genere è bene sottoporlo a una visita pediatrica, supportata da uno studio della qualità del sonno. Una volta accertato che il sonno del bambino è seriamente compromesso, è possibile intervenire laddove la causa siano proprio le tonsille o le adenoidi. In questi casi in genere si interviene chirurgicamente.

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