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Mamma di 5 figli

Famiglie numerose

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Mi piace raccogliere le esperienze delle mamme che conosco ed ho incontrato una mamma meravigliosa e dalle mille risorse, ma lascio che si presenti da sola:

Mi chiamo Federica e sono una madre di cinque figli. Lo dico come se fosse un’ammissione di colpa nel cerchio degli alcolisti anonimi. La gente quando scopre questo mio ‘segreto’ ha reazioni contrastanti: passa dalla commiserazione (manco avessi una rara malattia genetica), all’ammirazione di vedere una donna abbastanza sana di mente da gestire così tante persone. Potrei raccontare di quanto è stato difficile mantenere un equilibrio psicofisico, quando in casa detonavano cinque bambini, ma lascio l’immaginazione a chi sta vivendo adesso questo periodo apocalittico per concentrarmi, invece, su cosa significa vivere adesso in una casa con cinque adolescenti.

Ricordo ancora perfettamente quando dicevano ad una povera disgraziata (io) mentre gestiva pannolini, biberon, coliche e insonnia: “Goditi il momento…poi vedrai che sarà peggio… ora sono piccoli e fanno quello che decidi tu…ecc.”. E lo dicevano a me, che non aspettavo altro che vederli crescere, per smettere di puzzare di latte e rigurgito. Ricordo benissimo la mia convinzione nel pensare che fossero tutte menzogne, per consolare una pazza che tentava di dominare un circo.

Invece, guarda un po’, dopo l’infanzia arrivano la preadolescenza e l’adolescenza, e qui ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse così drammatica. Siamo tutte mamme che si barcamenano tra scuola, sport e soprattutto innumerevoli chat di whatsapp, per cui potete immaginare come sarebbe se il tutto fosse esponenziale. Sì, perché con ogni figlio che arriva non si parla di aggiungere o moltiplicare, ma di aumentare l’esponente.

L’incastro degli impegni è diventato un mio talento naturale, insieme alla pazienza: esteriormente la gente ti vede come un maestro zen, esperto nell’allineamento dei chakra, mentre i tuoi figli sono ben consapevoli che, in realtà, sei campionessa nazionale di isteria, dipendente dal turpiloquio come unica forma di comunicazione.

Cinque figli, cinque caratteri diametralmente opposti, cinque forme di comunicazione e approccio: sostanzialmente cinque bestie di satana.

La primogenita, avendo accettato la tragedia che con il tempo si è riversata su di lei, come capostipite di una prole fuori controllo, ha assunto in modo naturale il comando di ogni situazione, arrivando in età quasi adulta dopo aver spodestato ruoli e minato la mia autostima, ogni qualvolta il disagio si è impossessato di me. È precisa, pignola, maniacale e terrorizzata dal DNA che scorre in casa nostra. Perciò mi guarda riprovevole quando “i miei figli” (così li apostrofa) non aiutano in casa, non apparecchiano, non fanno nulla, bivaccano sul divano tra un impegno e l’altro e, quando li interroghi su qualsiasi argomento, rispondono con grugniti o con la bocca piena di cibo, perché mangiano ad ogni ora del giorno.

Per quanto riguarda la secondogenita, avrei dovuto capire già dal parto devastante che mi avrebbe dato del filo da torcere. E difatti è peggio del diavolo della Tasmania. Parla sempre, interviene anche quando non dovrebbe, non ha alcun tipo di filtro, dice tutto quello che le passa per la testa: avrei dovuto immaginare la catastrofe che sarebbe stata la sua adolescenza, quando in seconda elementare disse alla maestra che con quel nuovo taglio di capelli stava “da schifo”, o quando prese una nota per aver bagnato i suoi compagni con una canna dell’acqua a scuola (che poi comunque dove mai l’ha trovata?). D’altronde non l’ha fermata nemmeno il castigo di passare l’intervallo scrivendo sul quaderno cinquanta volte “non devo dire cavolate”, per cui non posso stupirmi se ora fa arrabbiare l’intera famiglia con i suoi commenti “assolutamente sinceri”.

Poi è arrivato il terzo figlio e siamo passati dal diavolo della Tasmania al principe dei demoni. Imperatore assoluto delle provocazioni, re degli Unni, vichingo con la tendenza al flagello, massimo esperto della procrastinazione e dispensatore di ulcere perforanti. Lui non si può descrivere, impossibile… posso solo dirvi che ho pensato seriamente, soprattutto durante le fasi scolastiche di rilievo, di abusare di alcool o droghe pesanti per superare gli ostacoli.

Poi è arrivato il numero quattro: un solitario, uno che si fa i fatti suoi come stile di vita (probabilmente spinto da spirito di sopravvivenza). Non sa mai niente, non è minimamente consapevole di quello che capita a un metro di distanza, non è sicuro nemmeno su quale sia il proprio indirizzo di residenza, le sue risposte sono sempre ‘boh’ o ‘eh?’. Dovessi morire in un momento in cui sono da sola con lui, potrei scommettere che mi ritroverebbero i vicini di casa in principio di putrefazione.

Ed infine c’è l’ultima, la piccola, che di piccolo ha solo la voglia di relazionarsi con me. Livello di permalosità e rancore talmente alto che “Shakira, spostati!” Lei respira con le AirPods nelle orecchie, la musica come ragione della giornata. Talento innegabile di velocità di risposta in chat, purché la chat non sia con me, e cintura nera nel seminare vestiti, trucchi, libri ed ogni possibile oggetto personale in tutti gli angoli della casa. Trascorre il suo tempo in una bolla di disgusto verso chi le rivolge domande di interesse nei suoi confronti del tipo: “Come è andata oggi a scuola?”.

Questa è solo una panoramica, potrei parlavi della spesa che è diventata un’ossessione e dato che, nonostante le innumerevoli strisciate di carta di credito, non mi capacito del fatto che il frigo sia sempre vuoto. Magari un giorno vi spiegherò anche il perché ho deciso di acquistare una seconda lavatrice al posto di una vasca idromassaggio.

In ogni caso vorrei fosse messo agli atti che io ci provo sempre, che faccio del mio meglio come ogni madre che si trova in questo difficile ruolo, a volte fallendo ma non troppo, a volte fallendo e basta, a volte fallendo proprio miseramente.”

2 COMMENTS

  1. Federica, super mamma dotata di un’arma infallibile: una straripante ironia che mi suscita immensa ammirazione e ispirazione.
    Sempre nei miei pensieri quando credo di essere in difficoltà con i miei “solo due” figli, con i suoi racconti ha il merito di fornire speranza a tutte le mamme in difficoltà.
    Per i suoi risultati (conosco la strepitosa cinquina) merita una medaglia, un titolo ufficiale tipo…Gran Cavaliere coordinatore di truppe disomogenee per età, sesso , attitudini e obiettivi. Roba fa far impallidire generalissimi in carriera!

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