BabyFirstTv è la prima TV per neonati ed è nata da meno di un mese in America.
Non ci sono passaggi pubblicitari ed il costo è equo: 9,99 dollari al mese, cioè meno di un´ora di baby-sitter!!
L´Accademia Americana di Pediatria si è schierata immediatamente contro questa iniziativa: “il nuovo canale è stato pensato per i bambini di età compresa tra zero e due anni; in questa fascia d´età i bambini non dovrebbero avere contatti, se non casuali, con la televisione”, si legge nel comunicato stampa dell´Associazione.
Tra i più convinti oppositori di questo canale tematico c´è Michael Rich, Direttore del Center on Media and Child Health al Children´s Hospital di Boston, che da anni si occupa degli effetti dell´esposizione dei bambini ai media.
Secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti ad uno studio condotto nel 2003 su tutto il territorio statunitense a cura della Kaiser Family Foundation, il 68 % dei bambini sotto i due anni di età guarda la TV almeno due ore al giorno.
Ma, secondo voi, il televisore può sostituire una persona in carne ed ossa?
Non si creerà una precoce dipendenza bambino – televisore?
Si sa che a volte, per riprendere fiato, è più comodo mettere i bambini di fronte al televisore, pensando che possano essere stimolati dalle immagini e dai suoni. Ma Michael Rich spiega che “il cervello di bambini così piccoli non è ancora in grado di decodificare le immagini che vengono trasmesse in video. Ciò di cui hanno più bisogno per lo sviluppo del proprio cervello è l´interazione con altri esseri umani e il rapporto fisico, tattile con l´ambiente che li circonda; hanno bisogno di ‘assaggiare’ la realtà portandosi tutto alla bocca”.
E´ grazie alla presenza di altri esseri umani che interagiscono con loro, trasmettendo calore ed affetto che si forma un legame di attaccamento che è alla base di quel senso di sicurezza che consente, poi, di esplorare il mondo, di socializzare, di fronteggiare paure e dolori, di prendere iniziative e di sviluppare una fiducia di fondo.
Le immagini in movimento e colorate catturano l’attenzione dei bambini, con la conseguenza però di generare una incompetenza emotiva e cognitiva, praticamente li rimbambiscono!
Il piccolo finisce per dipendere da un oggetto che lo stimola ma non gli lascia spazio, in un’età in cui il manipolare e l’azione sono fondamentali per lo sviluppo del pensiero.
Per di più, la comunicazione con lo schermo è univoca: il televisore non lo ascolta, non gli risponde, quindi non imparerà a parlare più velocemente, come pubblicizzano su BabyFirstTv, anzi, succederà l´opposto!
Avremo così i futuri tele-dipendenti: spettatori docili, consumatori obbedienti…e anche un po’ obesi.
Anche in Italia, da questo mese (giugno 2006), è entrato in funzione, 24 ore su 24, un canale tematico per i piccolissimi tra zero e 24 mesi, con lo stesso baby palinsesto (ninna nanne, filastrocche, peluche, pittura con le dita, ecc.) già esistente negli Usa. Non ho ancora capito se a pagamento o meno, ma ne ho letto su “Tutto Scienze” (inserto de “La Stampa”) di qualche settimana fa. Che effetto farà sui piccoli spettatori italiani?
Nel prossimo articolo vi darò qualche piccolo suggerimento su come moderare il rapporto bambini – televisione.