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Bambini capricciosi: 4 regole per non far perdere la calma a noi mamme!

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Tempo fa sul Corriere della Sera, ho letto un articolo che mi ha fatto venire i capelli dritti! Si tratta dell’ennesimo studio di ricerca sui bambini capricciosi e tiranni, condotto da un’ università statunitense. Ebbene, secondo l’ultima tendenza pedagogica del momento, bisognerebbe trattare i bambini disubbidienti, ignorandoli e lasciandogli fare quello che gli pare, seguendo qs. semplici regole:

1)  niente rimproveri e nessuna richiesta perentoria  di cambiare il loro comportamento, lasciandoli fare quello che stanno facendo e  fingendo che a noi va benissimo che si comportino così.

2) mostrare disinteresse per come si comportano, manifestando indifferenza totale verso il loro atteggiamento e ripetendo che va tutto bene!

3) lasciare un’alternativa alle vs. richieste  in modo da lasciarlo libero di decidere provocando così una reazione meno resistente ai vs. ordini.

4) chiedergli di fare qualcosa usando un tono dolce e la parola “per favore” .

Potrei essere d’accordo sull’usare parole dolci, i “per favore”, a dare alternative e a volte a fare finta di niente,  ma mi sembra che un comportamento tipo “sorriso ebete sulle labbra”, che ignori bellamente il capriccio in corso mi sembra sinceramente allucinante! I bambini hanno bisogno di limiti, di confini e contenimenti che li aiutano a crescere in maniera equilibrata.  Nessuno, penso, vuole apparire un genitore tiranno, che urla tutto il tempo. Tra l’altro, è sempre secondo una  recente analisi del New York Times, che si è puntata l’attenzione sul fatto che i genitori ultimamente urlano di più perchè si è abbandonata definitivamente e, per fortuna, la vecchia sculacciata, ma qs. “urla” provocano però più danni di quello che si pensa! Ed é a questo proposito che negli Stati Uniti si è fondata una associazione, “Positive Parents Solution”, che ha lo scopo di fare condurre un menage familiare il meno bellicoso possibile… Beh, a questo punto colgo l’occasione per fare outing e per ammettere davanti a tutte voi di essere anch’io, a volte, una madre urlatrice e che come tutte le madri urlatrici dopo mi sento un piccolo vermino strisciante ….  Forse che allora è arrivato il momento anche per me di contattare il gruppo americano…?!!

9 COMMENTS

  1. mia cara, allora credo che a dover richiedere aiuto
    all’associazione americana dovremmo essere una massa di
    mamme, purtroppo non credo che la finzione porti a grandi
    risultati, una cosa è cercare di mantenere la calma di fronte
    all’ennesimo capriccio ed un’altra è fingere una calma
    apparente ed innaturale.
    Ma vogliamo davvero mostrare dei sentimenti alterati ai nostri figli?
    Le mamme sono esseri umani che ridono, sorridono,
    abbracciano, coccolano, ma anche si arrabbiano, piangono,
    si rattristano ecc.; e poi mi chiedo, facendoci vedere
    umane dai nostri figli commettiamo davvero un grande errore?
    Viviamo allora sempre in una fiction?
    questo grande errore?

  2. Non sono ancora mamma, ma mi è capitato in un negozio
    di vedere un bambino di 5 anni che non solo urlava e piangeva
    per un capriccio, ma si buttava a terra, rotolando di qua e di là…
    i genitori erano presenti e facevano finta di niente…
    completamente indifferenti… io ero allucinata, di istinto
    avrei preso il ragazzino e l’avrei preso a ceffoni e poi sarei
    passata ai genitori…
    Indifferenza quando un bambino fa i capricci? Mah…
    Non ci credo…
    Penso che un genitore debba educare, e se a volte serve un
    ceffone, ci sia pure quello… Mi ricordo che da bambina
    non comandavo io, comandavano i miei genitori, ora pare
    che comandino i bambini…
    Quoto in pieno Sandra, mica viviamo in una fiction…

  3. Guarda la casualità. Proprio oggi mi sentivo una madre sola e piena di sentimenti contrastanti. E ringrazio che una persona che conosco mi ha suggerito di iscrivermi a questo blog. Perchè talvolta ho la sensazione che essere madre di un bambino di tre anni sia una prova di resistenza psicologica notevole. Una sfida continua. E se pure provi a essere calma, ragionare, far ragionare, dare alternative, ignorare o sgridare, ogni giorno è diverso. Un giorno tutto bene, il giorno dopo un capriccio senza senso.
    Allora mi dico: forse i bambini devono sfogare così la loro forza interiore, il loro essere. Mio figlio quando è in vena mi spiega pure che lui a volte fa i capricci, è vero. Ma se non li facesse non sarebbe un bambino normale. Non so se pensare che sia molto perspicace oppure che mi stia prendendo per i fondelli.

  4. i miei figli sono grandi(20 e 16 anni)quindi posso dire dopo tutto questo tempo se i miei metodi in materia di capricci hanno funzionato.intanto bisogna distinguere il tipo di capriccio a volte dettato dalla stanchezza in seguito ad una giornata sballottato da destra a sinistra,oppure un capriccio dettato dalla gelosia,opure una situazione di difficoltà a volte da noi mamme non compresa a fondo.detto questo non c’è molto da dire :più sono piccoli e più bisogna parlare chiaro e senza troppi perchè,si fa così e guai se tibecco a fare di nuovo la stessa cosa,la vomprensione verrà più tardi in età più avanzata,quando si potrà stabilire un dialogo più dialettico.altrimenti si rischia di crescere figli che avranno difficoltà di comportamento a scuola e francamente maleducati.per maleducato intendo un soggeto incapace dell’elementare comportamento sociale come salutare,rispondere al saluto ecc….fino a non riconoscere più l’autorità materna o paterna perchè questa non si è mai fatta sentire.quindi lo studio americano sopra descritto mi pare una stronzata all’americana e se è necessario ben venga qualche alzata di voce:quando ci vuole ci vuole!!1!!!!mi dichiaro inoltre pienamente soddisfatta dei miei due ragazzii quali,pur con i loro capricci,pur con qualche urlo da parte mia,sono cresciuti sani,educati,equilibrati e puliti,non perchè lo dico io che sono la mamma,ma a detta di tutti quanti ci conoscono.un caro saluto elisabetta

  5. Care mamme,

    i bambini piccoli non hanno bisogno di una mamma accondiscendente che dia loro sempre ragione, ma hanno bisogno di limiti e di regole, date un’occhiata ai post che avevo scritto tempo fa con la recensione del libro “I NO che aiutano a crescere” https://www.unamamma.it/2006/04/07/libro-sulleducazione-dei-bambini-i-no-che-aiutano-a-crescere-asha-phillips/ e a quello sui “Capricci, genitori e nonni” https://www.unamamma.it/2006/09/25/capricci-genitori-e-nonni/

    Cara Sandra, anch’io faccio parte della categoria delle “mamme urlatrici”, ma credo che il segreto sia nel non urlare sempre, altrimenti diventerebbe il tono di voce al quale si abituano i vostri figli! Invece, dopo aver spiegato loro che una certa cosa non si fa, dopo aver contato fino a tre, un bell’urletto al momento giusto serve a fare capire loro che la situazione sta degenerando!

    Cara Benedetta, i bambini in certi momenti hanno bisogno di sfogarsi, magari iniziano a piangere per un motivo e poi continuano dimenticandoselo: i capricci sono normali, noi genitori dobbiamo solo far capire loro che non li possono usare come “arma” per ottenere quello che vogliono.

    Nei momenti “di crisi” la mia piccola (2 anni e mezzo) invoca piangendo la baby sitter o la nonna, che probabilmente le permettono di fare quello che vuole, ma in quei frangenti non mi sento un orco, bensì l’unica persona che cerca di insegnare l’educazione a mia figlia!

    Quindi, care mamme, il nostro “mestiere” è difficile, ma porterà i suoi frutti, come è successo alla nostra mamma Elisabetta!

    • Al di là del discorso che può essere secondo me discutibile, e difficile avere a che fare con i capricci dei bimbi. Io cerco la via della comprensione, con le parole cerco di calmare il bimbo e di spiegare le mie ragioni. Al ceffone o sculaccione, arrivo solo come ultima spiaggia.

  6. Salve mi è stato consigliato dalla maestra di mio figlio che ha finito ora l’asilo di portarlo a via dei Sabelli a Roma centro di eccellenza psicoterapia infantile per comportamenti violenti e capricci vari specialmente verso gli adulti. Al centro la psicologa giovane peraltro mi ha detto che ci vogliono regole e dolcezza ma che quando il gioco si fa duro ci vuole la sculacciata educativa per porre dei limiti non aveva riscontrato alcun problema psichico tranne il bisogno di alcune lezioni di logopedia il problema era che non capiva le regole per problemi di linguaggio ora va un po’ meglio ma la strada e’ lunga e difficile bisogna essere decisi cosa che mia moglie non riesce ancora a fare speriamo bene in bocca al lupo a tutti i genitori la falsità con i figli non serve saluti .

  7. Ciao Marco e benvenuto! Ci fa molto piacere ospitare sul ns. blog un papà! Devo dire che mi ha piacevolmente stupita il tuo commento, in quanto denota un’attenzione vs. i propri figli non comune. Ultimamente, infatti, riscontro un totale menefreghismo da parte di un nutrito e folto numero di genitori!
    Quindi, il prendere di petto certe situazioni denota senz’altro un atteggiamento decisamente positivo vs. il proprio bambino, che quando mostra magari un disagio bisognerebbe affrontarlo tempestivamente e non fare invece come gli struzzi!

    Quindi grazie ancora per la tua testimonianza ed
    a presto!

    ps= un saluto anche a tua moglie verso la quale vorrei mostrare una certa solidarietà femminile… E’ vero, noi mamme a volte siamo un pò “molli” e di fronte a certe “situazioni” sembriamo “deboli”, ma poi alla fine, credimi, ne veniamo fuori alla grande! 😉

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