Problemi del pavimento pelvico dopo la gravidanza

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Purtroppo molte volte dopo il parto la muscolatura del perineo si lacera causando così dei grossi problemi. Cerchiamo di capire come preservare questa importante parte del nostro corpo con l’aiuto di Claudia dell’Associazione Openminds.

“Il pavimento pelvico è una coppa muscolare a tre strati, all’interno dei cerchi ossei del bacino. Sostiene tutti i nostri organi addominali e, mantenendoli in posizione, ne permette il corretto posizionamento.  Inoltre si contrae per permetterci di trattenere feci, pipì e gas intestinali. Infine è fondamentale nell’attività sessuale e ha una importante funzione nel parto, poichè permette la fuoriuscita del bambino (alcuni di questi muscoli hanno la funzione di allineare utero e vagina e formare il canale del parto, altri di spingere il bambino fuori  dal corpo).

Il parto è un lavoro particolarmente impegnativo per questa struttura e non è raro che essa ne risulti daneggiata. Purtroppo però molte donne riportano danni perineali nel parto e alcune di esse ne lamentano gli strascichi per mesi o per anni. Le conseguenze più immediate del danno perineale derivate dal parto sono l’incontinenza urinaria (in casi più rari fecale)  e la difficoltosa ripresa dei rapporti sessuali.

Tuttavia bisogna sapere che non sempre nel parto accade che i muscoli perineali siano compromessi. Se i muscoli sono abbastanza tonici (ed in genere una donna che abbia una regolare attività sessuale è sufficientemente tonica per partorire) e se l’assistenza è rispettosa, il parto non dovrebbe comportare traumi gravi.

E’ risaputo che in condizioni di paura questi muscoli si contraggono, ostacolando il normale espletamento del parto, la parola d’ordine di assistenza al parto deve essere quindi dolcezza e rassicurazione.

I travagli molto lunghi e difficili si tengono spesso in luoghi poco intimi, nei quali la donna è sottoposta   a tensioni e crescenti ansie. Viceversa, un ambiente tranquillo e riservato facilita la progressione del travaglio perchè l’apertura del perineo è facilitata dalla fiducia (come accade nel rapporto sessuale).

Nella fase espulsiva spesso la donna viene invitata a spingere lungamente e sforzatamente in apnea; così facendo si usa il diaframma per spingere il bambino verso il basso. Tuttavia se tale forza si scontra contro un perineo serrato si corre così facendo il rischio di lacerare i tessuti.

La modalità più consigliabile di spingere è in realtà con le labbra socchiuse e in espirazione poichè questo movimento si correla ad un allentamento della tensione a livello pelvico. E’ vero che la discesa del fetale è meno rapida ma l’ossigenazione garantita al bimbo è migliore e il perineo ha più tempo per dilatarsi senza slabbrarsi.

Il rispetto dei tempi fisiologici è fondamentale. Proprio la fretta è la cattiva consigliera che fa aumentare la percentuale di episiotomie (il taglio al perineo per sveltire  la fuorisucita del bambino): l’indicazione dell’Oms all’epsisiotomia è di limitarla ai casi in cui ci sia rischio del bambino e la percentuale ottimale non dovrebbe superare il 15%,  mentre invece nei nostri ospedali 8 donne su 10 la subiscono.

Se non è in ballo il benessere fetale (vengono estratti con episiotomia anche bambini che hanno un indice di Apgar di 10/10) l’epiostomia viene giustificata in quanto prevenzione della lacerazione spontanea, tuttavia non vi è alcuna evidenza medica che sostenga questa pratica anzi normalmente la lacerazione guarisce prima e meglio di una episiotomia. Inoltre non è escluso che il taglio sia più esteso di quello che sarebbe la lacerazione spontanea ed il rischio in agguato e quello di recidere la  ghiandola di Bartolini deputata alla lubrificaazione vaginale nei rapporti sessuali”

12 Commenti

  1. Segnaliamo che il 15 marzo dalle 19,00 alle 20,30 si parla di questo argomento presso il Nido “Il sole” di corso magenta 52, Milano. Valeria Pitotti, ostetrica con formazione MIPA, terrà un incontro informativo e interattivo alla scoperta della muscolatura pelvica con esercizi pratici e discuterà delle basi scientifiche del parto attivo. Informazioni su http://www.corsipreparto.com, tel. 0226300666. L’incontro è gratuito, la prenotazione è gradita.

  2. Purtroppo a volte bisogna fare i conti con un’assistenza medico ospedaliera che provoca danni non indifferenti durante il parto… Per questo è bene anche prepararsi il più possibile a questo evento. Bisognerebbe seguire anche una adeguata attività fisica che portebbe così al rafforzamento di certi muscoli che durante il travaglio vengono particolarmente sollecitati. Certo fanno molto i corsi preparto ma non bisognerebbe dimenticarsi dello sport in gravidanza che farebbe molto bene.

  3. Questo post mi interessa e mi tocca da vicino. Durante il parto a cuasa di una manina della mia bambina in faccia mi hanno fatto una episiotomia abbastanza notevole che è arrivata quasi all’ano, inoltre ho avuto un prolasso vescicale insomma ancora non mi sono ripresa completamente. La cicatrice continua a farmi male sopratutto con i cambiamenti di tempo che per adesso sono molto frequenti, inoltre non siamo riusciti a riprendere i rapporti dovuto anche al fatto che l’assenza del ciclo dovuto all’allattamento mi provoca una forte secchezza vaginale. Per questo sto facendo lavande e crema lubrificante, ma per la cicatrice deve solo passare del tempo. Mi sa che il mio pavimento pelvico non era molto elastico nonostante i numerosi esercizi che facevo durante il parto per allenarlo! se avete qualche consiglio lo accetto volentieri…

  4. Cara Anna, probabilmente la colpa non è stata tanto del tuo pavimento pelvico quanto di un’assistenza scorretta. Come ho scritto nel post una donna attiva sessualmente ha normalmente un pavimento pelvico sufficientemente “allenato” per partorire. Pensa che gli esercizi pre-parto sono consigliati e consigliabili, ma non esiste un’evidenza scientifica che essi prevengano le lacerazioni la necessità dell’episiotomia. Invece, è dimostrato che questi esercizi fatti dopo il parto giovino, specie se c’è una ferita o una cicatrice: infatti fare gli esercizi provocano una migliore irrorazione sanguigna, la quale è il migliore alleato per la guarigione delle ferite/cicatrici.
    Ciò che con il mio post volevo sottolineare è anche è richiedere nel parto un’assistenza meno frettolosa e più rispettosa è la migliore prevenzione possibile delle lacerazioni. In caso di posizioni difficili (anche la mia prima figlia si era messa in modo problematico), la postura della mamma per partorire può fare la differenza. Partorendo a carponi, il diametro si allarga e i bambini escono con minore rischio di traumi perineali, ad esempio. Spingere troppo forte o in apnea, in posizione supina, invece, è esattamente ciò che rende probabile una lacerazione. Inoltre, l’episiotomia non dovrebbe mai essere fatta dalla vagina all’ano, ma lateralmente.
    L´ultimo consiglio che mi permetto di abbozzare, è di stare attenta alle lavande vaginali, che esse stesse possono causare secchezza. Non automedicarti, ma rivolgiti magari ad un´ostetrica che forse più del ginecologo può darti un consiglio giusto per la riabilitazione perineale. Ciao e scusa la lunghezza del post.

  5. Anna, ci vorrà un pò prima che la situazione si normalizzi del tutto. La mia ginecologa mi ha sempre detto che al compimento dell’anno del bimbo anche il corpo della mamma acquisterà una normalità generale, grazie anche al ritorno del ciclo… Per quanto riguarda il prolasso ti consiglio di fare della ginnastica perineale, cioè gli esercizi di Kegel, semplicemente contraendo i muscoli di quella zona. Per individuarli quando si fa pipì basta interrompere il flusso e poi riprenderlo… Qs. lo puoi ripetere più volte al giorno anche in piedi. Altrimenti in posizione supina, bisogna tenere le gambe in posizione semiflessa, con le ginocchia unite, alzando il bacino un pò di volte.

  6. Grazie per i consigli…volevo però chiarire che anche a me l’episiotomia è stata fatta in modo “obliquo” diciamo che in linea d’aria arriva all’ano. Volevo chiedervi cse avete ulteriori consigli per il fastidio dato dalla cicatrice che in questi giorni non sembra darmi tregua…

  7. Anna ti consiglierei di sentire il tuo ginecologo… E, comunque, sicuramente presso la struttura ospedaliera dove hai partorito ci sarà un’assistenza post parto tenuta anche da quelle ostetriche che ti hanno seguito durante il corso pre parto… Potresti così sentire anche loro!

  8. Anna, non so di dove sei. Se sei di Milano, puoi scrivermi privatamente a claudiaadamo@hotmail.com, forse posso indirizzarti in un centro che può aiutarti. Purtroppo non tutti ginecologi e le ostetriche sono sensibili a questo problema, che tocca moltissime donne dopo il parto e che se non curato può cronicizzarsi. Proprio ieri mi è capitato sotto gli occhi questo articolo http://salute24.ilsole24ore.com/flash_news/1289/Salute:_pavimento_pelvico__disturbi_per_1_milione_di_italiane.phpComunque si può guarire, ci sono anche ottimi libri in commercio che spiegano come fare

  9. salve sono mamma che ha partorito una bella bimba di 15 mesi, con parto cesareo, e ancora nn ho il ciclio…nn riesco ad avere rapporti completi per il fastidio/dolore e per mancanza di lubrificazione che soluzioni posso adottare, e è normale che ancora nn sia tornato il ciclo mestruale a distanza di 15 mesi? grazie

  10. Rosa ciao e benvenuta! Non sono medico ma mi sento di dirti di andare subiro dal tuo ginecologo perchè mi sembra strano che non hai ancora avuto il ciclo… Poi ti potrebbe anche aiutare a risolvere i problemi legati al tuo fastidio se hai rapporti. Dovresti fare però della ginnastica per il pavimento pelvico, perchè non senti le ostetriche dove hai partorito? Ti potrebbero consigliare dei movimenti ginnici adatti. Basterebbe anche frequentare un corso di yoga che è molto adatto per recuperare la muscolatura del pavimento pelvico. Tienimi aggiornata. Un bacione

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