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Una mamma felice ed affettuosa = un bambino sano!

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La scorsa settimana su diversi quotidiani è venuta alla luce un’incredibile ricerca, il cui risultato conferma quanto le mamme in carriera siano più stressate dei loro mariti ma più felici delle mamme casalinghe e che l’affetto materno è un toccasana per il cervello dei bambini!

Certo, che a volte i giornalisti non hanno davvero niente di cui scrivere e si buttano su dei luoghi comuni che, anche senza disturbare scienziati o professionisti, sono a conoscenza di tutti.

In una di queste ricerche leggo ADDIRITTURA :” Ma quando i figli cominciano ad andare a scuola tutte vanno in crisi. L’aiuto dei papà non dovrebbe essere sporadico“! Wow, certo che ne sanno di cose , eh! E cosa possiamo fare a questi papà? Li leghiamo per farli restare a casa ad aiutarci?

Qualche sera fa chattavo con le amiche blogger e scherzavamo su quanto i nostri mariti fossero poco presenti: tutti in giro per il mondo per lavoro! Io ho ammesso che se non c’è lui non sono neppure capace a cambiare una lampadina e che quindi a casa mia c’è una luce, come dire, soft 🙂 ma devo dire che finchè la si prende sul ridere va bene. Ce ne siamo fatte una ragione e siamo piuttosto brave nel fare di tutto. Però, poi, ti trovi di fronte lo studio del caso (Michigan State University) che parla dell’impatto della cosiddetta condizione di multitasking che vive un sempre maggior numero di donne lavoratrici e che ha un grosso impatto sulla salute fisica e psichica, rischiando di diventare un serio problema di salute pubblica dei prossimi anni.

Quando entrambi i coniugi lavorano sono le donne ad essere più stressate e questo stress cronico, aumentando la loro vulnerabilità, può essere la scintilla che innesca molte malattie, dalla banale influenza alle cardiopatie. Come multitasking si intende: svuotare la lavatrice e intanto correggere i compiti dei bambini, seguirli mentre fanno una partita di calcetto con gli amici ascoltando i messaggi registrati sul telefonino e intanto pensare a cosa preparare per cena.

Qui entra in scena la sensazione di buttare via del tempo cercando di fare tutto insieme e questo crea un forte senso di frustrazione che aggrava ancora di più lo stato di stress delle donne multitasking. Rassettare la casa piuttosto che educare i figli può generare sensi di colpa perché ha l’impressione di rubare ore al lavoro, dove peraltro prova l’opposta sensazione di portar via ore alla famiglia. E, logicamente, il peso delle responsabilità domestiche è ancora soprattutto sulle spalle delle donne. A complicare le cose è arrivata l’information technology che ha finito col portare il lavoro anche a casa sui cellulari e su internet che hanno reso la linea di demarcazione fra il lavoro e la casa sempre più sottile e il tempo da dedicare solo alla famiglia sempre più esiguo.

Cosa consiglia di fare la ricerca: imparare a rilassarsi, a pianificare facendo appena possibile solo una cosa alla volta, a nutrirsi adeguatamente con cibi “antistress”, fare attività fisica e di svago, condividere gli impegni familiari con il marito, responsabilizzare i figli ad aiutare la madre nelle faccende domestiche, orari di lavoro più flessibili e una cultura del lavoro che supporti le famiglie consentendo ad esempio di lavorare da casa ed evitando che i superiori pretendano che i loro sottoposti si portino il lavoro da finire anche a casa. Tutto molto interessante, ma molto difficile da mettere in pratica!

Ma non è tutto, perchè, ciononostante, sembra che le donne siano più contente di lavorare che di stare a casa. La loro salute generale è risultata migliore e, anzi, le donne con un lavoro part-time stanno ancora meglio di quelle che lavorano a tempo pieno perché presentano meno conflitti familiari a causa del lavoro e dispongono di più tempo da trascorrere coi figli dei quali sembrano occuparsi anche leggermente meglio delle casalinghe che passano tutta la giornata con loro. Le donne lavoratrici hanno più stimoli, si confrontano con nuove idee, sono anche quelle risultate in grado di gestire meglio il tempo libero leggendo o frequentando da sole o con i familiari teatri, palestre, club, cinema.

Un altro studio (Washington University School of Medicine di St. Louis) ci illumina sul fatto che le mamme chioccia siano un toccasana per il cervello dei bambini. A tante coccole corrisponde il 10 per cento in più di sviluppo dell’ippocampo, l’area del cervello fondamentale nella gestione di apprendimento, memoria e stress, insomma ciò che ci rende intelligenti e di successo.

Per quanti sforzi faccia, il padre conta poco nel primo anno di vita del bambino. Il rapporto con la madre è esclusivo ed è giusto che sia così. Insomma, il calore e l’affetto sono salute cerebrale per tutti i bambini.

Certo è, cari ricercatori, che se dite così i papà che già si defilano volentieri lo fanno anche con la giustificazione di non servire a nulla nel primo anno del figlio 🙁 Affermazione che mi vede assolutamente contraria!

Cosa dire…non potevo fare a meno di aggiornarvi su queste pillole di saggezza. Per caso avevate qualche dubbio in proposito?

4 COMMENTS

  1. Dunque.Secondo me non c’è un gran bisogno di scomodare ricercatori e universita’.
    Basterebbe parlare con chi, come me, sperimenta sulla propria pelle le cose.
    Dunque(chi mi conosce nel forum lo sa gia’), ho vissuto la gravidanza a casa per motivi di salute, mi sono licenziata dal mio lavoro(contratto a tempo indeterminato) per seguire il mio bimbo.
    dopo un certo periodo ti sorgono grossi sensi di colpa in tutte le situazioni che immagini e io pensavo
    -se vado a lavorare vuol dire che non voglio stare con lui
    -se sto a casa faccio la figura della mantenuta.
    -se lavoro part-time magari i soldi non bastano
    -se lavoro tutto il giorno non vedo mio figlio e mio marito perche’ quando vado a casa devo anche pulire e fare da mangiare.
    Affrontando con serenita’ l’argomento mi sono detta che se io sono felice anche mio figlio lo sara’ perche’ in fondo vive ancora tanto di riflesso alle nostre sensazioni(il bimbo ha 19 mesi).
    cosi’ da 2 giorni ho iniziato un lavoro part-time che mi rende felice perche’ finalmente esco di casa da sola, non devo pensare solo a cacca,pipì,pappa e nanna, ma posso dedicare il viaggio ascoltando la mia musica preferita e per parlare con le amiche al telefono.
    Sul lavoro incontro gente, mi confronto e conosco realta’ simili o diverse dalla mia.
    Mio figli sta col nonno e qualche volta col suo papa’ ed è sereno, io non scompaio di casa improvvisamente e gli dico che vado a lavorare.
    Anche se ancora non capisce cosa sia sa che passera’ un lasso di tempo in cui io sparisco dietro la porta ed è proprio da quella porta che mi vedra’ tornare!!!!
    Contando che ho un marito che non mi aiuta in casa, lavorando riesco ad organizzarmi meglio, perche’ non ho la possibilita’, come prima, di dire”lo faccio piu’ tardi”……
    Quindi una famiglia organizzata senza traumi si puo’, basta solo non fare le cose di fretta e bruscamente(soprattutto alla mattina), a costo di togliere un ora al sonno…se ci svegliamo prima un po’ tutti riusciamo a far tutto senza correre.
    e non siamo delle super mamme, siamo persone sane, mamme, donne e ragazze!!!!!!Donne, noi possiamo senza farci venire un attacco cardiaco.
    Un bacio a tutte voi!!!
    Claudia

  2. in tutto cio’ amo il tempo che passo col mio cucciolo, anche se è meno di prima, ma forse avendone meno diventa tempo di qualita’ e non solo di quantita’….e lui ripaga la mia assenza con abbracci e tanti baci….<3

  3. Ciao Giuliana,
    mentre scrivo questo post, ho una figlia in casa con la febbre, devo controllare il cane che non faccia danni, scrivo la case study per uno dei miei corsi all’università, leggo la mail, dove ho trovato la segnalazione da linkedIn su un articolo apparso su Harvard Business Review che ho letto e che ti sto segnalando sul tema…MULTITASKING! (nemmeno io ne sono immune)
    The MAGIC of doing one thing at a time!
    eccolo qui: http://blogs.hbr.org/schwartz/2012/03/the-magic-of-doing-one-thing-a.html

    Questa spinta alla iperproduttività dove ci porterà?

    Mi sa che è ora di organizzare un’altra vacanza!!
    Ciao!

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