Mia figlia fa terza elementare e, come immaginavamo, da quest’anno le maestre hanno iniziato a dare delle pagine da studiare, di ogni materia, suddividendole per i diversi giorni della settimana, in modo da gestirsi il tempo e non trovarsi a dover fare tutti i compiti il giorno prima.
Detto ciò sembra semplice. Ma così non è, perchè: prima di tutto i bambini non hanno idea non solo di cosa sia la gestione del tempo, ma proprio di cos’è il tempo! Di quanto ci posso mettere a fare una cosa, di quanto tempo riescono a restare attenti e concentrati.
Secondo: la parola studiare per noi è semplice ma per loro no. Memorizzare, ricordare, saper ripetere. Ecco, sono cose che i bambini non sanno assolutamente come affrontare!
A questo punto le protagoniste dovrebbero essere le maestre, che insegnano un metodo di studio in classe; ma, nel caso di mia figlia, che non ama la scuola, ne’ lo studio, ho cercato di dare man forte a casa! Ho letto libri, post delle colleghe blogger, ho parlato con tante altere mamme ed ho concluso che bene o male abbiamo tutte le stesse idee.
Metodo casalingo:
Mia figlia legge il brano una volta, la seconda volta sottolinea i vocaboli che non conosce, glieli spiego, poi sottolinea le parti principali per poter sintetizzare il brano non dimenticando nulla, dopodiché prova a ripetermelo. In caso di necessità facciamo uno schemino in modo da visualizzare i concetti.
Il problema, nel nostro caso, è che spesso non ha neppure voglia di iniziare, tanto meno di ripetere. Quindi cerco di prenderla meno di petto e più in modo giocoso: per esempio per cercare di farle memorizzare i materiali naturali li abbiamo cercati in casa, idem per visualizzare i solidi e via dicendo…
E’ faticoso, ma spesso funziona. Poi ci sono volte in cui non riusciamo davvero ed ogni scusa per distrarsi è buona.
Avete altri suggerimenti per bambini svogliati o poco motivati?
[…] clessidra vivente, vicino a lei, tenendole il tempo e spronandola mentre studia. Non mi chiede di aiutarla, sia chiaro, ma io lo faccio volentieri, più che altro per riportarla con lo sguardo sul quaderno. […]