La prima sigaretta

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Alzi la mano chi tra noi genitori non ha mai detto: “tanto a me non capiterà mai“, ma poi eccoti a scoprire un accendino nella borsa di tua figlia e si insinua quel maledetto dubbio. Ed è a quel punto che si parte con la fatidica domanda: “…ma è tuo?”- “Ma no, mamma è di …, sua mamma non lo deve scoprire e quindi me lo ha dato a me per nasconderlo”.

Ed ecco pronto il pippone sul pericolo del fumo precoce ecc ecc. Per arrivare ad estorcere la confessione di avere fatto un tiro solo tanto per provare, ma poi di non averlo fatto più, anche se è difficile quando si hanno tutti  i tuoi coetanei che ti fumano addosso.

Statisticamente parlando, l’età della prima sigaretta si sta sempre più riducendo. E purtroppo questo è un triste dato di fatto.

La  Doxa ha rilevato infatti che il 13,2% dei ragazzi fuma la prima sigaretta prima dei 15 anni e la percentuale sale al 44% in quelli tra i 15 e i 17 anni.

Ora noi genitori viviamo in un’epoca sempre più strana per avere un figlio adolescente  perché, ammettiamolo, c’è davvero più libertà in tutto.

Ma non ci sono solo le sigarette, non bisogna infatti dimenticare il pericolo delle droghe leggere, che hanno una diffusione maggiore di quello che si crede, dato che vivo nella scuola e so da “fonti attendibili” che sono estremamente facili da reperire anche dal punto di vista economico.

E che dire dell’alcol? Fenomeno sempre più diffuso e purtroppo sottovalutato.

Mi sento di consigliare, allora,  il libro del filosofo Umberto Galimberti:  “L’ospite inquietante. Il nichilismo ed i giovani” dedicato, appunto, ai giovani ed al loro mondo, che è stato un testo molto illuminante per me sul mondo dei ragazzi  e su come cercare di approcciarlo, perché certamente non c’è una ricetta per essere un buon genitore, ma non bisogna per questo dimenticare che si deve sempre cercare di comunicare con i nostri figli qualunque cosa possa succedere od almeno cercare di provarci. 

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