17 novembre – Giornata Mondiale della Prematurità

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Newborn Premature in Incubator

Ogni giorno in Italia oltre 100 bambini nascono pretermine e 10 di loro vengono “attaccati ad una macchina” anziché al seno della madre perché non sono in grado di sopravvivere autonomamente.

Le nascite pretermine sono in costante crescita (+20% negli ultimi 10 anni). Il miglioramento delle cure neonatali ha portato a un netto aumento della percentuale di sopravvivenza (+13% negli ultimi 10 anni), con implicazioni importanti per la cura e assistenza di questi piccoli pazienti.

La differenza tra un neonato di 23 settimane ed un neonato a termine è superiore alla differenza tra un bambino di qualche mese ed un adolescente e la specializzazione dei reparti di terapia intensiva neonatale, il follow up, l’intervento precoce e la profilassi, risultano determinanti per il futuro di questi piccoli.

La Giornata Mondiale della Prematurità viene organizzata ogni anno per aumentare la consapevolezza sulle nascite pretermine e l’attenzione sui bambini prematuri e le rispettive famiglie. Per questa occasione Vivere Onlus, il coordinamento che riunisce oltre 40 associazioni italiane di genitori di bambini nati prematuri, ha organizzato il 18 novembre un simposio presso la Camera dei Deputati per dare lettura della Carta dei Diritti del Bambino Nato Prematuro. Nel corso dell’evento, ognuno dei 10 articoli che compongono la Carta dei Diritti sarà letto e interpretato dai veri protagonisti: genitori, bambini, medici e personale sanitario, e commentato dalla sociologa Grazia Colombo.

La Presidente di Vivere Onlus, Martina Bruscagnin, mamma di Giorgia nata di 26 settimane, dichiara: “La finalità del Coordinamento Nazionale Vivere Onlus ed in particolare di questo evento patrocinato dalla Camera dei Deputati, è quella di porre l’attenzione nei confronti di questi piccoli bambini e di quelle che noi definiamo ‘famiglie premature’.  Oltre all’aspetto prettamente clinico e scientifico, che ha fatto molti progressi e raggiunto livelli di eccellenza, seppure non uniforme in tutte le regioni italiane, devono essere presi nella dovuta considerazione quelli che sono i risvolti di una nascita pretermine che coinvolgono le fasi sensoriali, relazionali, motorie, con implicazioni di difficoltà nello sviluppo psico-affettivo e relazionale di tutta la famiglia. Una ‘famiglia prematura’, come lo è stata la mia, va sostenuta fin dalla nascita del bambino, attraverso la tutela di una legge sulla maternità e sulla disabilità, la presa in carico di servizi territoriali competenti ed adeguati, fino al supporto di operatori scolastici debitamente formati ad accompagnare questi piccoli bambini in crescita”.

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