Mancano 75 giorni alla fine dell’anno scolastico. Se poi si pensa che quest’anno ci saranno vari ponti primaverili oltre alla Pasqua, direi che il tempo per gli studenti volerà 🙂
I nostri figli dovranno affrontare un periodo intenso di studio e chi è in difficoltà potrà vivere questo “rush” finale con ansia e preoccupazione.
Come fare? Prima di tutto, niente è perduto, c’è ancora tempo per rimediare. Detto ciò, senza cercare di colpevolizzarli e senza abbattere la loro autostima, oltre agli aiuti che la stessa scuola può offrire ai ragazzi, come sportelli di aiuto e/o gruppi di studio interni al proprio Istituto, perché non rivolgersi ad un insegnante esterno che possa dare delle ripetizioni?
Prendere ripetizioni non vuol dire che si è degli asini. Non sempre i nostri figli riescono a risolvere in maniera adeguata ed efficace delle difficoltà momentanee nello studio, per questo è meglio che noi genitori ci affidiamo a degli aiuti esterni, anche se ci sentiamo di padroneggiare la materia in questione. A volte è meglio un estraneo che possa trasmettere quel distacco necessario a a superare una difficoltà nello studio, anche per salvaguardare i nostri nervi.
Come scegliere un buon insegnante senza sborsare dei salassi e senza andare incontro a fregature?
Ovviamente, bisogna sapere guardarsi in giro, perché il mondo delle ripetizioni è una giungla! Conosco casi di chi andava a fare lezioni private passando il proprio tempo a giocare a battaglia navale con il docente!
A parte il “caro e vecchio passaparola“, come quando si cerca la babysitter o la colf, esistono delle società apposta pubblicizzate sui vari siti internet, oppure gli annunci fuori dalle scuole o delle aule universitarie. Ma ci fidiamo?
Noi genitori, ma anche i nostri ragazzi dovranno capire che insegnante va loro a genio: la prima impressione è molto importante in quanto dovremo capire se abbiamo davanti una persona affidabile e preparata.
Una volta individuato l’insegnante, bisogna mettere subito in chiaro la tariffa: si parte dai 10 euro fino ad arrivare ai 50 euro. Naturalmente, questo dipende dalla materia e da che classe si frequenta. Infatti, per la scuola primaria o la scuola media, di solito, si chiede non più di 20 euro, mentre per le scuole superiori la tariffa aumenta. Inoltre, cambia anche se ad impartire le lezioni è uno studente universitario o un insegnante.
Se si instaura un rapporto di fiducia avremo trovato un tesoro: una volta partito l’ingranaggio, credo che sia assolutamente utile.
Decenni fa erano i vecchi insegnanti o i maestri in pensione ad occuparsi delle ripetizioni, oggi invece il testimone è passato soprattutto agli universitari. Questi giovani possono essere un modello per i ragazzini: sono più grandi di loro, ma non ancora adulti, entrano facilmente in comunicazione. E c’è anche un altro messaggio: il ragazzo di 20 anni che viene a dare lezioni è qualcuno che ancora studia, ma intanto lavora per rendersi autonomo, come anche i nostri figli potranno fare tra pochi anni.
Reclutando “ripetitori” non si rischia di rendere bambini e ragazzi ancora meno autonomi e responsabili nei confronti dello studio?
Il rischio c’è, ma ai bambini e ai ragazzi può far bene chi si confronta con loro e li stimola a studiare meglio, non qualcuno che li sostituisca nei compiti però, come troppo spesso fanno anche certe madri frettolose ed apprensive.
Ricordiamoci infine che l’obiettivo da raggiungere non è tanto il risolvere il problema momentaneo, cioè studiare per il giorno dopo o correggere i compiti, bensì aiutare i nostri ragazzi ad imparare a studiare per conto proprio, a leggere correttamente un libro scolastico, ad impegnarsi con una parvenza di metodo. Ce la faranno questi insegnanti saltuari?