Vacanza a New York con i bambini

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L’idea di andare in vacanza a New York é nata nel mese di gennaio, quando mia figlia in terza media stava cercando un argomento per la tesina di fine anno, che collegasse tutte le materie. E cosa meglio di New York può raggruppare diverse etnie/religione, una penisola con un territorio particolare/geografia, un crollo storico della Borsa/storia, sport, musica, inglese, arte, tecnologia/i grattacieli e via dicendo?

In questo modo, dopo essere diventata NY addicted, mia figlia ha capito che voleva andare di persona a verificare che fosse tutto vero! E così è stato.

Siamo partiti con pochi bagagli perché, oltre a una settimana a NY era previsto un tour (organizzato da me) per almeno altri 5 stati: Vermont, New Hampshire, Massachusetts, Rhodes Island, Connecticut. Il tutto in 20 giorni.

Ero già stata diverse volte negli Stati Uniti, ma volevo rivederli con gli occhi delle mie figlie, con l’ingenuità di chi non ha mai visto un grattacielo, ma anche con l’entusiasmo di chi scopre che in aereo si possono guardare i film o ascoltare la musica. Le mie figlie tra andata e ritorno si sono viste tutta la saga di Harry Potter!

Eravamo in hotel al Radisson Martinique, trovato su Booking a buon prezzo, tra la 34th e Broadway e si impara in fretta a girare per la città, perché ogni strada ha un numero ed è divisa da Central park con da una parte le West Street e dall’altra le East Street.
Primo giorno a NY
Abbiamo subito rotto il ghiaccio iniziando il nostro giro da Times Square, che colpisce sempre con tutte le affissioni dei musical, i palazzi, le persone travestite da cartoon per farsi fotografare e l’euforia che ti fa sentire al centro del mondo.
Siamo passati dal NBC store, dove puoi prenotarti per assistere al Jimmy Fallon Show, o comprare i gadget delle serie TV. Abbiamo visto da fuori il Radio City Music Hall, dove ci sono stati gli MTV Awards, passato un bel po’ al Rockfeller Center, dove siamo saliti al Top of the Rocks per vedere la città dall’alto. Una delle attrazioni comprese nel NY City Pass, che ti fa saltare le code e risparmiare sui biglietti di ingresso.
Siamo poi passati dalla chiesa Saint Patrick sulla 5th avenue, un bel colpo d’occhio in mezzo a tutti i grattacieli, siamo entrati nella Central Station, dove hanno girato talmente tanti film, che sembra quasi di esserci già stati! Al Bryant Park abbiamo fatto un pic-nic e ci siamo riposati, dopo i 10 km a piedi, per poi passare davanti alla Public Library e cenare al Mexicue, ristorante messicano molto chiassoso sulla 5th, di fronte al Flatiron Building e vicino all’Empire State Building, che illuminato è splendido.
Secondo giorno a NY
Colazione in hotel al Petit Poulet del Radisson Martinique e poi in metro a visitare il Memorial 9/11, sempre superando le code grazie al Pass. Ci si commuove alla vista delle enormi vasche in marmo costruite, dove c’erano le Twin Towers, leggendo i nomi di chi ha perso la vita nell’attentato. Il museo fa rivivere tutti i momenti del famoso 11 settembre e fa venire i brividi talmente riesce a spiegare bene cosa è successo a chi, come le mie figlie, non sono state sconvolte dalla notizia del 2001. Si possono sentire le voci dei messaggi lasciati in segreteria da chi era rimasto bloccato nei due palazzi e ormai aveva capito che non sarebbe sopravvissuto. Terribile, ma importante che tutti si rendano conto di quanto è successo.
Wall Street è stata la tappa successiva, con la classica foto con la scultura del Toro di Arturo Di Modica e con la statua della Bambina senza paura di Kristen Visbal. Abbiamo camminato fino al Seaport Pier 17, dal quale c’è una splendida vista del ponte di Brooklyn.
In metro nei quartieri di Chinatown e Little Italy, per poi andare nel Bronx Yankees Stadium per una partita di baseball degli New York Yankees contro i Texas Rangers: lunga, ma coinvolgente! Il rientro in metro all’hotel è stato indimenticabile: schiacciati come delle sardine.
Terzo giorno a NY
Colazione da Ellen’s Stardust Diner, 1650 Broadway, dove gli aspiranti cantanti servono ai tavoli e, tra una portata e l’altra, intrattengono i clienti con le canzoni dei musical. Lasciano senza parole e hanno un’allegria contagiosa.
Foto classica con le sculture della pop art di Robert Indiana: Hope, 53rd street/7th avenue e Love, West 55th st/6th avenue e poi giro a Central Park, fino al Museum of Natural History, dove è stato girato i film Una Notte al Museo.
Pranzato alla pizzeria Uno Grill, 432 Columbus Avenue, fatto un paio di partite al Bowling 42, visto che avevamo camminato solo 15 km 🙂 e poi riposati durante la crociera della Circle Line, dal Pier 83, con la quale abbiamo visto il tramonto e lo skyline illuminato.
Quarto giorno a NY
Visto il brutto tempo ne abbiamo approfittato per visitare il MOMA Museum of Modern Art, sempre con l’ingresso riservato al NY City Pass. Abbiamo iniziato dal piano più alto, come aveva studiato mia figlia nella preparazione della sua tesina, dove si trovano le opere più conosciute, per poi passare man mano ai piani inferiori. Ma anche per iniziare con energia e quando si è stanchi, soprattutto con bambini al seguito, lasciar perdere o vedere più velocemente le ultime cose. Consiglio di prendere gli auricolari, ma se non volete, anche senza si possono capire le opere, grazie alle spiegazioni al lato di ognuna.
Il tempo si è rimesso e siamo andati in metro al Village, dove abbiamo incontrato un architettura completamente diversa rispetto a Manhattan: casette a mattoni rossi e atmosfera da giovani universitari.
Abbiamo pranzato da Bubby, molto trendy e per niente economico.
Siamo andati a vedere la High Line, ex passaggio ferroviario ora adibito a “passerella” sulla città circondata da piante. Siamo andati a vedere la casa di Carrie Bradshaw in Sex and the City 66, Perry Street , siamo passati fuori dall’Università e abbiamo fatto merenda con uno dei mitici cupcake di Magnolia Bakery.
Alla sera siamo andati al Winter theatre a vedere il musical School of Rock, scelto perché i protagonisti sono dei bambini e le mie figlie avevano già visto il film, quindi anche non capendo le battute hanno seguito la trama. Bambini che cantano e suonano in quel modo non li avevo mai visti. Fantastici!!
Dopo, visto che non avevamo cenato, siamo andati al Bubba Gump Shrimp in Times Square: un’esperienza da fare per chi ha amato il film Forrest Gump.
Quinto giorno a NY
Subito un salto all’Empire State Building (con ingresso taglia code di NY City Pass), per poi fare un po’ di shopping da Macy’s, uno dei più grandi e rinomati centri commerciali di NY.
All’Hard Rock Café di Times Square a cena, dopo averlo prenotato una settimana prima. Non economico, ma almeno in un ristorante della catena Hard Rock si deve andare nella vita e saltare quello di NY non si può 🙂
Sesto giorno a NY
Avevamo un volo al mattino dall’Aeroporto La Guardia per Buffalo (dalla 34th con Uber: 55 dollari), ma l’hanno cancellato causa maltempo. A parte il nervosismo e il non saper che fare, visto che per quella sera avevamo già prenotato auto, hotel e visita alle cascate de Niagara il giorno successivo, abbiamo discusso con dei responsabili della linea aerea, ma niente da fare, non rimborsavano nulla, se non assicurarci (forse) il volo del giorno dopo. Come abbiamo reagito? Abbiamo affittato una macchina e ci siamo fatti 8 ore di auto (sfiancante), per arrivare alle cascate alle 22, appena in tempo per vedere i fuochi d’artificio.
Nel prossimo post vi racconterò il resto del viaggio negli USA.

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