Perché le mamme ucraine scrivono i contatti dei familiari sui corpi dei bambini?

Effetti della guerra in Ucraina sulle famiglie

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Mi ha colpito un’immagine di Instagram: quella di Sasha Makoviy, una mamma ucraina, che ha scritto il nome, altre informazioni e numeri di telefono sulla schiena della figlia, ritratta con il pannolino.

La donna ha spiegato di averlo fatto perché, in caso lei non sopravvivesse alla guerra russa, qualcuno sappia l’identità della piccola e a chi affidarla. Sasha ha pubblicato anche una seconda foto, di un foglio con le stesse informazioni che ha scritto sulla schiena di sua figlia, dicendosi ancora incredula di essere finalmente al sicuro e poter buttare via quel foglietto.

A ripostare il messaggio della donna è stata Anastasiia Lapatina, giornalista del Kyiv Independent, che su Twitter ha scritto: “Le madri ucraine stanno scrivendo i contatti dei familiari sui corpi dei loro bambini in caso vengano uccise e il figlio sopravviva. E l’Europa sta ancora discutendo del gas”.

Intanto su La Stampa di oggi ho letto che i bambini si chiedono quante bombe siano rimaste a Putin; se i russi bombarderanno la loro casa; se riusciranno a scappare in tempo, salvando i loro giochi; se mai rivedranno il loro padre e altre domande tipo: «Mamma, anche i bambini russi guardano la guerra in TV? Non gli facciamo pena?». Sono tutte conversazioni dei bambini ucraini nei rifugi anti bomba, registrate dal regista Oleg Kavun.

Ma quanto dovrà andare avanti questa tragedia?

Centinaia di altri bambini si nascondono in rifugi antiaerei, scantinati, stazioni della metropolitana e altre aree sotterranee, affrontando missili, bombe, carri armati e vedendo con i loro occhi case distrutte, persone insanguinate e tentativi di fuga.

Le guerre non causano solo morte o danni fisici, possono anche avere conseguenze sulla salute mentale: depressione, ansia, attacchi di panico, stress post-traumatico. In questi giorni, L’UNICEF ha dichiarato: «Si ritiene che ogni bambino coinvolto nel conflitto nell’Ucraina orientale abbia bisogno di supporto psicosociale».

Ci dà un po’ di speranza sapere che gli Stati vicini, che hanno accolto i rifugiati della guerra tra Kiev e Mosca, stiano avviando servizi di supporto per i cittadini ucraini. E che, inoltre, tanti bambini ucraini arrivati in Italia, siano già stati inseriti nelle famiglie e nelle scuole, cercando di far vivere loro una vita normale, sapendo comunque che certe ferite non si rimargineranno facilmente.

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