Questa è la fatidica notte prima degli esami: domani inizieranno gli scritti della maturità e mia figlia è decisamente meno agitata di me.
Chiudiamo un ciclo e gli ultimi anni di scuola sono stati diversi e devastanti: il COVID ha aumentato tanti problemi psicologici e di socializzazione negli adolescenti; fatto dimenticare a molti come ci si esprime, grazie ai test con le crocette fatti in DAD; distrutto molti rapporti per l’esagerata vicinanza dei lockdown ed il risultato è una generazione di ragazzi “interrotti”. Ragazzi ai quali è stata sottratto molto, con insegnanti che spesso non hanno avuto modo di reintegrare le competenze perdute.
Quest’anno, quasi a festeggiare i 100 anni dalla nascita dell’esame di maturità, avremo di nuovo l’esame tradizionale, con i commissari esterni ed il colloquio in presenza. Chissà che tracce usciranno per il tema domani? Ambiente? Integrazione? Che autore letterario? Pirandello, Ungaretti, Montale, D’Annunzio?
Spero che mia figlia possa ricordare questi giorni, così come conservo nella mia memoria l’esame del lontano 1989 e che, con i suoi coetanei, così fragili, ma consapevoli del mondo imperfetto che li circonda, possa migliorare quello che non siamo stati capaci di fare noi, magari con l’intelligenza artificiale o con i social, dando delle speranze e qualche motivazione in più alle generazioni che verranno.
In bocca al lupo!