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Dall’infanzia all’adolescenza

L'adolescenza passa, ma le mamme restano

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Come è successo che da una fase di delirio totale dove pannolini, pappe, insonnie, isterismi e ogni sorta di giocattoli invadevano e colonizzavano tutta la casa, siamo passati all’adolescenza? Succede così, che ad certo punto ti svegli alla mattina con dolori che non ti sono mai appartenuti, che dal prendere in braccio tuo figlio mentre carichi la lavatrice e rispondi al cellulare tra orecchio e spalla (che Ulziibuyan Mergen non sei nessuno), passi al blocco totale del lombare con uno starnuto.

Dal ‘il mio bambino deve sempre stare con me’ al ‘quando te ne vai fuori dalla palle che non ti sopporto più’ è un attimo. E mentre guidi per portare i tuoi ragazzi agli allenamenti senti ‘mamma siamo in ritardo’ con una voce profonda e cavernosa che non hai mai sentito prima e che scopri provenire proprio da tuo figlio. Li è un momento catartico dove ti rendi conto che niente sarà più come prima.

I tuoi figli crescono e mentre è la morte celebrale anche il solo pensiero di restare alzata per la visione di un film in prima serata, inizia la fase del ‘Vieni a prendermi intorno alla 2.00 del mattino’ senza pietà. Inutile cercare di contrattare al ribasso perché l’idea di metterti in macchina a quell’ora è una punizione troppo grande anche per te, tanto trovi un muro di ossidiana.

Le mamme sono sempre di fretta, non hanno tempo da perdere e volano tra scuola, allenamenti e ripetizioni su quella linea sottile che precariamente oscilla tra l’onnipotenza di fare 1000 cose insieme e la stanchezza atavica nel sollevare un calzino da terra.
Qualche anno fa l’energia sembrava inesauribile adesso mi sento come quel comico che diceva ‘se trovo 5 euro per terra e li raccolgo poi ne spendo 50 dal fisioterapista per sistemare la schiena’.

Ecco cosa succede quando passi dall’infanzia all’adolescenza: ti senti uno straccio, vecchia e pure inutile, visto che i tuoi figli, con la simpatia tipica di quell’età, non mancano di fartelo notare.
Cominci a non essere più importante, sei quasi fastidiosa e tendenzialmente non capisci mai un cavolo di niente per loro. Hanno un linguaggio incomprensibile e si scambiano occhiate complici facendoti sentire completamente inadeguata nel tuo ruolo.

Ma alla fine le mamme sono più forti di tutto, sono più forti delle lune storte, delle parole dette per ferire, delle alzate di occhi, delle spalle girate mentre a mezza bocca scappa una parolaccia, delle porte sbattute in faccia. Sono più forti di tutto, perché non prendono niente sul personale, perché la priorità non è il loro ego o il loro amor proprio, ma resta sempre il benessere della loro famiglia. Hanno consapevolezza che il dramma dell’adolescenza è transitorio, prima o poi passa, le mamme invece restano, restano sempre come quello scoglio immobile a cui ci si aggrappa per non annegare.

Io voglio essere scoglio, può arrivare anche l’onda più grande che mi copre completamente ma poi l’onda si ritira e lo scoglio è di nuovo lì… a fare il suo lavoro.

Federica Z.

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