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BABY SITTER, ASILO NIDO O NONNI?

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Avere un bambino non è tutto rose e fiori. Molte di voi lo avranno subito “intuito”!

La nascita di un bambino è fantastica, ma ti porta subito a dover risolvere svariate situazioni alle quali non avevi mai pensato. Sarà per la mia smania di perfezionismo, che rimane sempre solo un buon proposito e che non riesco mai a mettere realmente in atto, ma da quando ho iniziato la maternità facoltativa (quindi 6 mesi prima del rientro al lavoro!) ho iniziato a pensare a come risolvere un dilemma: baby-sitter, asilo nido o nonni?

Questo è uno dei “problemi” che si possono porre le fortunate dotate di nonni, perchè, nonostante tutti critichino i suoceri, tuttavia sono “merce” preziosa …. ma di come i “perfetti nonni” si trasformino nei “famigerati suoceri” ne parleremo un´altra volta!

Nel mio caso, mi sono assillata per settimane: “Mandiamola al nido, però costa almeno 500 euro al mese (il privato, perchè il pubblico è inavvicinabile, dati i pochi posti disponibili!) e se sta male? Ci vuole qualcuno a casa che la accudisca, quindi sarebbe meglio un nonno; ma poi, se gli chiediamo troppa disponibilità iniziano i ricatti tipo “Vi aiuto, quindi non potete dire di no a: pranzi della domenica, weekend tutti insieme appassionatamente, ecc, ecc”, ……. allora forse è meglio optare per la baby-sitter, che così dà anche una riassettata alla casa ….. ok, aggiudicato!!”

Forse sarà meglio approfondire questi argomenti con calma……visto che trovare una baby-sitter non è poi così facile!!!

66 COMMENTS

  1. A scanso di equivoci ho iscritto la mia piccola al nido. Se e quando starà male (per ovvi motivi)si alterneranno i nonni o, al limite, una baby sitter. Vantaggi: a)i nidi sono strutture specializzate che hanno la giusta professionalità nell’accudire e crescere i bimbi
    b) i nonni non vengono gravati più del dovuto!

    Tentar non nuoce

  2. Anche la mia piccola va al nido da quando aveva 6 mesi, ed alla fin fine è stata la scelta migliore, è in mezzo a tanti bimbi, gioca, ci sono adulti specializzati ed essendo 5/6 educatori non sta sempre con la stessa persona, ha imparato a mangiare di tutto, e quando si ammala, per fortuna 2 volte sole in quasi 1 anno, ho preso ferie o malattia bimbo, quindi anche senza nonni e baby sitter, lavorando, il nido è una soluzione ottima

  3. Cara Antonella, il tuo mi pare un giusto compromesso, ma bisogna comunque avere a disposizione dei nonni che possono intervenire su richiesta e una baby sitter affidabile da contattare e che sia libera su necessità.
    Invece Manuela, ritieniti fortunata perchè tante mamme che conosco mi dicono di aver iscritto i propri figli al nido e di averli fatti frequentare solo tre mesi su undici causa malattia!

  4. Come Manuela ed Antonella anche io ho seguito la trafila per iscrivere il mio gioiellino al nido. Adesso ha 9 mesi e ne avrà 11 o 12 quando entrerà. Per la verità tanti me lo sconsigliavano per le malattie che si affacciano con più frequenza ma come le colleghe-mamme che hanno qui commentato, anche io ho pensato che in caso di indisposizione si getta la spugna e ci si rassegna ad assentarsi dal lavoro oppure si chiede un help in famiglia (cosa che ho fatto mooooolto di rado). Invece il papà ed io abbiamo pensato che isolarlo in casa con la beby sitter, per quanto fidata e tranquilla possa essere, non sarà mai come la compagnia di altri bimbi, che in questo momento lui cerca “come il pane”. Naturalmente spero che la socievolezza e la solarità che oggi dimostra restino parte della sua personalità, in questo modo tutto sarà più semplice. Per giunta mi sono ben informata ed ho constatato che questo nido è pulito, il cibo è preparato all’interno ed il personale ovviamente è qualificato, pronto ad ogni evenienza e per giunta ce l’ho all’uscita del parco dove abitiamo. Cosa di più ? Solo la felicità e la serenità del mio bimbo, ecco cosa desidero. La stessa che auguro a tutte le altre mamme ed ai loro bimbi.

  5. Anche i miei figli al nido, anche noi abbiamo fatto questa scelta per essere indipendenti, per lasciare i bimbi in un ambiente protetto, fatto apposta, assieme ad altri bimbi. E per far sì che i nonni facciano i nonni: che giochino e che vadano a passeggio con i nipoti, ma che non abbiano impegni fissi nè responsabilità educative.

    Mia figlia “grande” ora ha 3 anni e ha fatto due anni di nido (privato, 490 euro al mese ore 7.30-17 ma volendo fino alle 18). Una esperienza splendida, si è divertita, ha imparato tante cose, ha fatto amicizia. Si è ammalata pochissimo, il primo anno ha fatto 20 giorni di assenza su 11 mesi e mezzo di nido, il secondo anno ha fatto 23 giorni di assenza su 11 mesi … Il primo anno 2 volte l’antibiotico, il secondo anno solo una volta .. Sono sempre stata a casa io quando era ammalata.

    Adesso il piccolino di casa, 13 mesi, inizierà la sua esperienza di nido (comunale, 26 euro al giorno, ore 7.30-15.30).

  6. Dopo le vicissitudini con le baby-sitter (raccontate in altri articoli del blog), avevo trovato un gioiellino di tata, ma purtroppo a inizio anno tornerà in Sicilia (di dov’è originaria). Ho deciso di non sfidare più la sorte e di mandare finalmente, alla veneranda età di due anni e mezzo, la mia bima al nido dal mese di gennaio. Un nido privato, logicamente, visto che il pubblico ci snobba…! D’altra parte, non per fare come la volpe e l’uva, però sono contenta perchè passerà i mesi invernali in compagnia di altri bimbi, dei quali alla sua età ha assoluto bisogno; si “farà le ossa” per la materna e spero che qualche insegnante riesca a darle un po’ di disciplina! Vi saprò dire…
    Una mamma

  7. ciao, io invece ho un dilemma: nido comunale dove andava gia’ lo scorso anno o nido privato a 2 passi da casa e con orari piu’ ampi, ma con meno attivita’? aiutatemi non so decidere e ho poco tempo. chi ha gia’ avuto esperienza di pubblico e privato? fabiola

  8. Ciao Fabiola, accidenti, non posso esserti d’aiuto, nel senso che l’esperienza del nido non l’ho ancora affrontata!! Però, secondo me, i bambini di quell’età non hanno bisogno di troppe attività. La cosa più importante è che la struttura sia buona, idem per le insegnanti. Forse mandarlo nel nido dove andava già lo aiuterebbe perchè conosce già gli altri bimbi e non farebbe fatica ad ambientarsi nuovamente. Ma, se il tuo problema è l’orario, iscrivilo a quello con orari che ti sono più comodi. Vedrai che si troverà bene comunque! Dimmi poi che scelta hai fatto! Un abbraccio da Una mamma.

  9. Nido si, ma con dolcezza.. se avessi iniziato a mandare Tommaso al nido fin da piccolo (a gennaio compirà tre anni), ora non mi ritroverei con mia madre che tutti i giorni dopo averlo lasciato all’asilo mi chiama descrivendomi per filo e per segno ogni grido e lacrima che invadono il suo piccolo animo (e pensare che è stata lei a dirmi di non mandarlo al nido che con due nonni liberi era una vergogna). Invece nido si! piano piano, dolcemente, in modo tale da non farlo soffrire fisicamente e psicologicamente quando si trovano ad affrontare l’asilo. E le raccomandazioni degli esperti????(sguardi, fermezza, serenità, rinforzi, premi, caramelle) le seguiamo alla lettera, ma che pretendere da un bimbo che è cresciuto con i nonni e con i genitori, non ha mai visto una tata, che quando gioca vuole comunque noi e che si addormenta con le coccole e le carezze… alla faccia di Estivill.. dov’è che sbagliamo? ma ne faremo mai una giusta?

  10. la mia bimba tra 2 giorni compirà 13 mesi, lavoro part-time quindi al mattino è con mia suocera il pomeriggio è con me…il 1° gennaio riprendo full-time…dilemma: la nonna vuole assolutamente che la bimba stia con lei io e il papà pensiamo che l’esperienza del nido sia necessaria per la bimba stessa e per la liberta della nonna ma poi ci chiediamo..non è meglio che stia con chi la conosce bene? Che non si ammali spesso? Devo anche dire che mia suocera sta facendo un buon lavoro (a parte quando è lei a vestirla), tipo, le ha insegnato ad usare il vasino per i suoi bisogni, a parlucchiare etc…
    Cosa è meglio?
    Grazie 1000

  11. Ciao Nancy, cosa è meglio in assoluto non saprei dirtelo. Come avrai letto dai commenti delle altre mamme, ognuna ha il proprio punto di vista, ma dipende anche molto dalle possibilità individuali. Cioè, tu hai a disposizione una nonna che, mi sembra, segua il vostro modello educativo e che non fa “di testa sua” come fanno tante. Perchè non approfittarne, anche se ti assicuro che i bambini hanno davvero bisogno si stare a contatto con gli altri e quindi andare al nido, soprattutto avvicinandosi i mesi invernali, non è una cattiva idea. Io ti dico cosa farò con la mia bimba, che però ha un anno in più della tua: è stata ed è tutt’ora con una baby sitter e da gennaio andrà al nido. Per non farla stare da sola o comunque sola con degli adulti. Dimmi cos’hai deciso. Un abbraccio. Una mamma

  12. anche io avevo lo stesso dilemma nido o nonne? Alla fine abbiamo deciso per il nido e da due mesi Lorenzo il mio bimbo di 11 mesi ci va volentieri.Da quando va al nido è meno capriccioso mangia di tutto e va pazzo per gli altri bambini.Cosi ora le nonne se lo possono godere il pomeriggio e qualche volta la sera ci facciamo meno scrupoli se vogliamo uscire.All asilo fanno tantissime attività che a casa con i nonni non potrebbero fare e poi anche le maestre sono molto affettuose.Io per il momento sono molto felice della scelta.
    serena

  13. Per ciò che vedo e ascolto ogni giorno, il mio parere in merito al nido è decisamente positivo. Premetto che sono stata “cresciuta” da una tata, durante i momenti di assenza dei miei genitori e, sebbene il rapporto con lei era molto buono, ho dovuto pagarne le spese durante la pre – adolescenza. Infatti, non sono stata capace di socializzare con i miei coetanei, non avendo avuto da molto piccola contatti ravvicinati con loro. Se una mamma può permettersi di lasciare il lavoro per crescere il proprio figlio, ben venga, ma penso che delegarne la crescita a nonni e/o baby sitter sia deleterio sia per il rapporto madre – figlio, sia per il tipo di impronta educativa troppo personalizzata che queste figure impongono al bambino. Il nido è invece un luogo NEUTRO in cui il bimbo riceve un’educazione basata sulla costruzione della propria autostima, sul rispetto di sè e del gruppo, senza intaccare minimamente i valori che i genitori desiderano tramandargli. Certo bisogna cercare con molta attenzione il nido più adatto. I migliori sono certamente quelli in cui si respira un clima di familiarità tra il personale e un clima di complicità con i bambini. Vorrei anche aggiungere che è possibile trovare nidi privati a prezzi concorrenziali che offrono al bimbo un sano sviluppo psico – fisico e al genitore la possibilità di poter “dormire tra due guanciali”.

    Non sentiamoci in colpa, il nido può essere un buon compromesso per dare ai nostri figli una più forte autostima, pur continuando a seguirli in prima persona.

  14. Io ho due bimbe, una di 3 anni, che ha cominciato quest’anno la materna, e l’altra di 21 mesi.
    L’anno scorso abbiamo deciso di mandare la “grande” al nido, dopo un primo anno passato a casa con la nonna, per sgravare un po’ la suddetta visto che era appena arrivata un’altra pargola (premetto che l’anno in cui ero incinta della seconda, portavo la grande ad una sorta di ludoteca 2 pomeriggi la settimana).
    Bhe….è stato un disastro totale!!! piangeva e si contorceva come se la scotennassimo, non mangiava e non dormiva più, fino a riempirsi di bolle quando la lasciavo al nido (tanto che abbiamo pensato alla sesta malattia!)!
    Tutto questo per più di un mese! finchè l’ho portata dalla pediatra la cui diagnosi è stata: “la bimba si sta ammalando di “esaurimento”, se per quest’anno può la tenga a casa, tanto fino a 3 anni il nido non serve a livello sociale, perchè fino a 3 anni i piccoli non socializzano” (cosa che mi era stata confermata anche dalle stesse educatrici del nido).
    Insomma, quest’anno a iniziato la materna con serenità, ogni tanto frigna e “ce prova” ma senza drammi!!
    Il passaggio dai 2 ai 3 anni è stato come varcare un abisso!!! per cui non penso che il nido dia “indispensabile”, certo può aiutare, ma i bimbi sono troppo diversi l’uno dall’altro, ognuno ha i suoi tempi.
    Certo se poi vanno volentieri al nido ben venga, ma senza obbligo (a meno che non sia necessario per motivi di lavoro dei genitori), senza pensare che sia indispensabile, che se no crescono a-sociali, disadattati o simili.
    Ciao.
    Silvia

  15. Io ho due bimbe, una di 3 anni, che ha cominciato quest’anno la materna, e l’altra di 21 mesi.
    L’anno scorso abbiamo deciso di mandare la “grande” al nido, dopo un primo anno passato a casa con la nonna, per sgravare un po’ la suddetta visto che era appena arrivata un’altra pargola (premetto che l’anno in cui ero incinta della seconda, portavo la grande ad una sorta di ludoteca 2 pomeriggi la settimana).
    Bhe….è stato un disastro totale!!! piangeva e si contorceva come se la scotennassimo, non mangiava e non dormiva più, fino a riempirsi di bolle quando la lasciavo al nido (tanto che abbiamo pensato alla sesta malattia!)!
    Tutto questo per più di un mese! finchè l’ho portata dalla pediatra la cui diagnosi è stata: “la bimba si sta ammalando di “esaurimento”, se per quest’anno può la tenga a casa, tanto fino a 3 anni il nido non serve a livello sociale, perchè fino a 3 anni i piccoli non socializzano” (cosa che mi era stata confermata anche dalle stesse educatrici del nido).
    Insomma, quest’anno a iniziato la materna con serenità, ogni tanto frigna e “ce prova” ma senza drammi!!
    Il passaggio dai 2 ai 3 anni è stato come varcare un abisso!!! per cui non penso che il nido dia “indispensabile”, certo può aiutare, ma i bimbi sono troppo diversi l’uno dall’altro, ognuno ha i suoi tempi.
    Certo se poi vanno volentieri al nido ben venga, ma senza obbligo (a meno che non sia necessario per motivi di lavoro dei genitori), senza pensare che sia indispensabile, che se no crescono a-sociali, disadattati o simili.
    Ciao.
    Silvia

  16. Il dilemma di sempre quello della scelta di utilizzare i familiari o se mandare il figlio al pubblico o al privato.
    io ho un figlio ormai quindicenne, ma da piccolo l’ho mandato, a piccole dosi, ad una materna privata, però prima dell’inizio della materna. A due anni infatti me lo hanno preso. Avevo prima tentato con un nido privato, ma per motivi di allergie, ho dovuto rinunciare dopo una settimana.
    A piccole dosi, dicevo. Cioè solo alcune ore la mattina, per socializzare e giocare con altri bambini. I primi giorni ha pianto, ma credo sia la giusta reazione del distacco, ma poi il bambino capisce che si tratta di un distacco temporaneo. Nel successivo anno scolastico la permanenza alla scuola è aumentata. Ma io sin dall’inizio ho utilizzato moltissimo anche i nonni. Sono convinta che se ci sono i nonni vanno utilizzati: è un servizio che fa bene ai bimbi, che si vedono seguiti da persone che fanno parte della famiglia e a mio avviso dà loro sicurezza e anche ai nonni che si sentono utili e proprio per questo sembrano più giovani. I miei genitori continuano ad aiutarmi per mio figlio, quando ho problemi di lavoro e vedo che mio figlio, anche se qualche volta si arrabbia con mio padre, è molto attaccato a loro.
    Anche la baby sitter può essere utile, per i tempi di malattia, ma anche perché il bambino impara a stare con più persone: forse solo così s’impara a non stare sempre attaccati alle gonnelle della mamma.
    In molte città ci sono agenzie di baby sitter, che sono in grado di trovare soluzioni anche di emergenza. Io ho lavorato, quando ero senza un lavoro stabile, in un’associazione di tate, e stavo molto bene, tanto che avevo pensato di inventare io una nuova agenzia.
    Francesca

  17. Ciao
    ho 40 anni prima figlia di 3 mesi sono disoccupata e trovo lavoro proprio ora e ho il dilemma di accettarlo, è probabile che sia per 5 ore al giorno per 5 giorni ma l’allatto ancora al seno e ciò vorrebbe dire intregrare con latte artificiale e questo mi dispiacerebbe e rinunciare al lavoro di questi tempi mi sembrerebbe di essere pazza…cosa fareste al mio posto?il nido è ancora troppo piccola e i nonni non vorrei stancarli troppo.
    In attesa di un vostro consiglio vi abbraccio caldamente

  18. Cara cristina, in effetti tre mesi sono pochi per il nido: io ti consiglierei di accettare il lavoro, integrare il tuo latte con quello artificiale o piuttosto di surgelare il tuo e darlo alla tua bimba quando non ci sei e di sfruttare i nonni che saranno solo felici di godersi la nipotina. Ma da settembre iscrivila al nido, così potrai eventualmente impegnare i nonni solo mezza giornata. Un abbraccio. Una mamma

  19. Vorrei esprimere il mio parere in qualità di mamma e di professionista poichè ho avuto la fortuna di lavorare in nidi privati (Milano)….suggerirei alle mamme se possibile dellle realtà di nido piuttosto piccole, dove il rapporto educatrice-bimbo è più stretto, l’atmosfera è più intima, e il lavoro svolto sarà più curato…. comunque, è sicuramenteb una scelta saggia, quella di optare per un nido, poichè il bambino avrà la possibilità di relazionarsi con i suoi coetani…traendone molti benefici, un bacio a tutte le mamme, Francesca

  20. Nido nido nido e ancora nido!
    Sarà che ho dei genitori lontanti e che la disponibilità me la danno soltanto dietro “ricatti” e ingerenze i suoceri, ma mia figlia va al nido.
    Ovviamente, quando per un periodo ho lavorato a part-time, era la soluzione ideale, metà al nido e metà con me, ma pazienza…
    Adesso che faccio tempo pieno, va al nido fino alle 17.30, poi per 2 giorni a settimana la prendono i nonni fino alle 18.20-18.30 (quando torno a casa), e gli altri 3 giorni una baby sitter che la porta a passeggio fino a casa al medesimo orario (così evito che i suoceri mi piombino COME SEMPRE in casa senza avvertire, senza tenere conto delle nostre esigenze, e senza piazzarsi lì per ore e ore!).
    I nonni a mio parere fanno bene se fanno i nonni e non i genitori, le baby sitter sono comodissime ma c’è lo svantaggio che non ti “socializzano” il pupo, e il nido, per quanto si ammalino, lo vedo più importante per la loro crescita.
    Saluti a tutte!
    Cinzia

  21. ciao! anch’io come Cinzia sostengo il nido forever.
    È vero so benissimo che in alcune città è impossibile entrare al pubblico e i costi del privato sono proibitivi, ma se c’è la possibiltà economica di farlo, fatelo!
    Io abito vicino a mia madre, giovane e automunita che si è inizialmente sentita messa da parte, come se le avessi fatto un affronto personale quando le abbiamo detto che Davide, nostro figlio sarebbe andato al nido. Ha inziato a 8 mesi quando ho ripreso il lavoro part-time comunque.
    All’inizio andava in una struttura privata ma nel giro di 6 mesi è stato preso al pubblico che è bellissimo e ha una grande giardino.
    Io e mio marito non volevamo che crescesse con una persona sola, nonna o baby siter, e come ho fatto capire a mia madre, i momenti per stare con lui c’erano lo stesso.
    In effetti mio figlio si è ammalato parecchio il primo anno e quindi mia mamma ha potuto occuparsene. Senza contare che lo va spesso a prendere e sta con lui.
    Il fatto è che è davvero importante per i bambini stare con i coetanei e condividere tutto. Li aiuta secondo me a capire che non ci sono solo loro ed è vero che imparano a mangiare di tutto e anche molto altro!
    W il nido. Per me èoi era importante che ci fosse la cuoca interna (quando andava al privato dovevo portargli il pranzo da casa che veniva scaldato) e il giardino per giocare!

  22. ciao, scrivo su questo vostro forum perchè anche io ho il problema e il dubbio amletico: scrivo la piccola al nido privato o statale? o mi fermo ancora dal lavoro con stipendio ultra dimezzato??
    volevo informarmi sui prezzi del nido privato.. ne sapete qualcosa?? per quello statale ho saputo che ci sono lunghe liste di attese e per i non residenti ( noi continuiamo a essere residenti in calabria!! )i prezzi sono alle stelle..e poi sono tre giorni che provo a prendere appuntamento per colloquio ma non si riesce a prendere la linea..
    datemi qualche delucidazione e aiuto.. grazie Silvana

  23. Cara Silvana, ti posso dire su per giù i prezzi di Torino, anche perchè credo che siano variabili da città a città. Da noi il nido privato costa sui 500 euro al mese come minimo, quello statale non sono sicura ma credo che non sia molto più economico. Per le liste d’attesa è una vergogna!! Io ho iscritto sempre mia figlia al nido comunale per poi finire a doverla mandare ad uno privato, visto che in graduatoria eravamo in una posizione ridicola! Dal prossimo anno andrà alla materna, ma anche lì siamo al 95° posto in lista d’attesa, ce la faremo??? Come differenze tra statale e privato credo ci sia l’orario, nel senso che al privato te la tengono fino a più tardi, per il resto immagino sia simile! Un abbraccio e a presto. Una mamma

  24. Come ho scritto in passato continuo a consigliare sempre e comunque il Nido, quello che frequenta la mia bimba è privato, ma costa €50.00 in più del pubblico, ed in più ha la pediatra che passa settimanalmente ed un super giardino. Una baby sitter non mi ispirava e poi costa almeno 800-900 € al mese, e poi chi controlla la baby sitter!!! sembrano tutte brave ed educate, ma poi spesso vedo strattonare i bimbi ai giardini, un conto è se lo fa la mamma, ma un estraneo ….. e poi dove mettiamo il socializzare con gli altri bimbi, la mia ora ha 2 anni, adora i bimbi e mangia davvero qualsiasi cosa, qualsiasi verdura e di questo devo solo ringraziare la costanza del personale del Nido.

  25. io ho trovato un alternativa di cui sono molto fiera: ho ospitato una ragazza alla pari per un anno che mi ha dato una mano con la bimba alternadosi con mia suocera a settembre mandero’ la bimba 3 gg al nido e 2 gg la lascero’ con la nonna….comunque sono proprio entusiasta dell’esperienza avuta ospitando una ragazza alla pari che ha un sacco di vantaggi non meno quello economico, l’unica cosa è che bisogna garantire almeno un camera per conto suo.

  26. Salve, sono un volontario della Brigata Alpina Taurinense, sono in servizio da 11 anni circa, la mia situazione economica è monoreddito e ho una moglie e figlia a carico, e ho recentemente inoltrato domanda per l’iscrizione alle scuole dell’infanzia per l’anno scolastico 2007/2008 in diverse scuole per la mia bambina nel comune di torino ,il risultato alla mia domanda non ha rispecchiato le nostre aspettative, in quanto le graduatorie sono ridicole visto che famiglie precarie di extracomunitari sembra abbiano più diritto di me che sono un cittadino che paga regolarmente le tasse,che servono per finanziare anche i servizi di protezione sociale di cui io non posso usufruire perchè qulacuno che le tasse non le paga sembra avere più diritto.
    Con la presente pur essendo consapevole che molte altre famiglie si trovano nella medesima posizione, vi chiedo se esiste un alternativa che mi possa agevolare, considerato che vi è una oggettiva ineguatezza delle retribuzioni in particolar modo per noi volontari dell’ Esercito Italiano.
    Per quanto sopra tengo a farvi presente che l’argomento è molto sentito in ambito nazionale e che bisogna prendere dei provvedimenti in tal senso per tutelare tutte le famiglie con una precaria posizione economica.
    In attesa di un vostro gradito riscontro vi porgo cordiali saluti.

    Russello Dario

  27. Caro Dario, hai assolutamente ragione su tutti i fronti, soprattutto quando dici che tante altre famiglie sono nella tua situazione e che bisognerebbe prendere dei provvedimenti, ma per ora vedo che gli unici provvedimenti riguardano le aperture di asili privati, che costano un occhio della testa! Potresti provare con le materne convenzionate, anche se i posti sono sempre limitati. Cambierà mai questa situazione? Per ora il Governo non pare per niente interessato! Una mamma (anch’io sono in attesa delle graduatorie!!)

  28. Ciao a tutti. Anch’io sono di quelle eternamente indecise nel portare la bimba al nido. Premetto che sono dovuta tornare al lavoro che aveva appena compiuto 3 mesi e non sapevo proprio come fare visto che soffriva di colichette ed esofagite da reflusso quindi piangeva di continuo. Inizialmente abbiamo risolto organizzandoci con gli orari di lavoro io e mio marito e qualche ora al gionro è stata con mia madre. Ma ora che ha 5 mesi abbondanti voglio iniziare a portarla al nido soprattutto perchè non mi piace come la educa mia madre: anzitutto la vizia, poi c’è spesso anche sua sorella con lei perchè deve “vedere la bambina” cosa che mi dà un grande fastidio quasi fosse un pupazzo da vedere!!! E poi io dico che deve dormire il pomeriggio, che non devono farle provsre nulla al di fuori di quello che dice il pediatra e loro snobbano completamente quello che dico perchè “una volta si faceva così…”. quindi ho deciso dalla prox settimana iniziamo l’inserimento nonostante mia madre ci sia rimasta malissino perchè dice si era abituata… E che Dio ce la mandi buona.
    Ciao

  29. nido.nido.nido…anzi ora che è chiuso è veramente un pasticcio…far correre nonne varie perchè io lavoro e il nido è chiuso è veramente un pasticcio….al nido i bimbi sono seguiti benissimo prezzo per il comunale a torino 450 euro…quasi come un privato orario 7.30 17.30

  30. Ciao, oggi ho fatto il primo giorno di inserimento al nido del mio piccolino di 6 mesi e, come vedete dall’ora in cui scrivo, sono ancora insonne perchè l’impatto non è stato dei migliori. Purtroppo ha quasi sempre pianto e le istruttrici non sono riuscite a calmarlo. Mio figlio è socievole ma ha bisogno dei suoi tempi prima di dare confidenza mentre oggi all’asilo (nido privato dove non mi hanno praticamente chiesto nulla di lui) l’hanno subito catapultato in mezzo agli altri bambini che quasi lo calpestavano. Sono molto avvilita prima di tutto perchè soffro al pensiero di doverlo lasciare poi perchè mi sembra di buttarlo in una “mischia” dove poi verrà abbandonato. Di bimbi così piccoli ce ne sono 5 e sono nella stessa stanza con i più grandi, hanno 1 istruttrice a rotazione ma la cosa che mi lascia più dubbi è che l’inserimento è 1 ora al pomeriggio mentre io vorrei vedere come va al mattino quando poi dovrei lasciarlo per verificare con i miei occhi se mangia e se è seguito ma purtroppo mi hanno detto che non è possibile perchè al mattino c’è più confusione e loro preferiscono inserirli al pomeriggio quando ci sono meno bimbi. Penso che ormai questa settimana continuerò a provare ad andare al pomeriggio poi la prossima al mattino andrò comunque a vedere cosa succede. Ho bisogno di vedere che il mio piccolo è tranquillo altrimenti ci sto male………. Oggi c’era un’altro bimbo che faceva l’inserimento con il mio ed ha avuto la stessa reazione, noi due mamme siamo rimaste un pò perplesse. Non siamo noiose, come tutte le mamme vogliamo solo essere tranquille per le nostre scelte. Di questo asilo me ne avevano parlato bene so che è presto per commentare il servizio ma quanto avvilimento!!!!!!!! Qualcuno mi dia sicurezza con la sua esperienza vi prego!!!!!

  31. Idem! Io sono al secondo tentativo di inserimento: Ho provato prima delle vacanze che Cristiana aveva quasi 6 mesi ma è stata una vera catastrofe: non l´avevo mai vista urlare tanto. L´avevo lasciata per mezz´ora ma mi hanno richiamata dopo un po´ e sono dovuta tornare di corsa.
    Ora farà 7 mesi tra pochi giorni e stiamo andando insieme un´oretta al pomeriggio, sto veramente facendo i salti mortali perché esco dal lavoro, corro a prenderla da mia madre e vado al nido. Però anche ieri ha pianto un pochino… Mi hanno detto di insistere, ma oltre al mio scoraggiamento ho mia madre che non mi è affatto d´aiuto, mi fa sentire in colpa, quasi facessi un torto a mia figlia perché la voglio lasciare tutto il giorno lì. In realtà se si abitua io sto più tranquilla perché mi sembra un ambiente più sicuro, con persone qualificate…
    Lory

  32. proviamo a tenere duro allora e vediamo che succede! se mi faranno provare ad inserire il bambino al mattino penso che proverò ad insistere ma così, ad istinto di mamma, mi sembra solo di sconvolgere i suoi ritmi del pomeriggio e questo non mi serve perchè fino a febbraio al pomeriggio grazie all’allattamento starà ancora con me! Tanti in bocca al lupo per la tua Cristiana e speriamo presto di poterci risentire con notizie più incoraggianti. Un abbraccio

  33. Michela, non pensarci due volte, se non ti convince il nido, nonostante te ne abbiano parlato bene, cambialo!!! E’ più importante la prima impressione che ti ha dato e come si trova la tua creatura. Fammi sapere! Baci da Una mamma

  34. ho 22 anni e faccio la baby sitter da quasi 5 anni.ho sempre pensato che fosse qualcosa di facile e invece mi rendo conto che affiancare un bimbo durante la crescita è un impegno mentale e fisico.Non posso permettermi di sbagliare e la mia responsabilità è davvero grande.

  35. Non ho grandi novità sinceramente, ho provato con l’inserimento al mattino e va meglio (almeno così mi dicono non mi ci fanno stare neanche 5 minuti) ma l’asilo continua comunque a non convincermi, non l’ho mai visto mangiare e far niente, me lo prendono appena lo porto e lo rivedo quando vado a riprenderlo, tra l’altro tutto sporco dalla testa ai piedi per aver mangiato solo un omogeneizzato alla frutta, quindi anche questa volta l’inserimento gliel’hanno fatto fare da solo senza mamma e questo non mi piace affatto. Mia sorella che ha un bimbo di tre settimane più del mio sta facendo l’inserimento da due settimane in modo graduale, l’ha visto mangiare, giocare, ecc…. Ho cercato un’altro asilo ma non ce ne sono, non ho altre alternative se non quella di riprovare a fare domanda al comunale ad ottobre ma mi hanno già detto che c’è una lunghissima graduatoria d’attesa. Quando vado a prenderlo all’asilo mi tiene il muso così cerco sempre di ridere e giocare con lui finchè non lo vedo tranquillo, solitamente è molto sereno quindi vederlo così mi fa strano. Non so, a pello non sono molto convinta che per lui sia la soluzione migliore……..

  36. A quanto pare devo proprio rinunciare per il momento, non perchè l’inserimento non sia andato bene anzi il contrario. Cristiana si era ambientata così bene che ero al settimo cielo e al mattino stavo proprio tranquilla a lasciarla al nido. Solo che nel giro di due settimane sono già due volte che mi si ammala, ha una tosse…e allora se devo pagare il mese per poi tenerla a casa non vale la pena. E’ così dura!!!
    Voi che mi dite per quanto riguarda l’ammalarsi nei nidi?

  37. ciao Loredana, posso dirti che mio figlio è a casa dal nido da 10 giorni, ha preso ogni tipo di virus influenzale e l’otite. Il mio pediatra mi aveva avvisato, dice che si ammalerà meno quando sarà più grande ma per ora non c’è scampo! Io mi sono accordata con l’asilo per recuperare almeno qualche giorno non so se nel tuo asilo te lo permettono, mio figlio va al privato, sono ancora in attesa che si liberi un posto nella graduatoria del comunale………!!!!
    Io sto prendendo permessi dal lavoro con non pochi problemi ma non ho alternativa e poi quando lo vedo star male mi piange il cuore a lasciarlo.
    In bocca al lupo per tutto.

  38. Ho un bimbo stupendo di 7 mesi, mia moglie il mese prossimo dovra’ rientrare al lavoro. Stasera ho maturato una decisione che spero mia moglie condividera’ e cioè gli chiedero’ di licenziarsi e dedicarsi al nostro piccolo. Credo che sara’ un sacrificio con un solo stipendio ma visto che abitiamo in una casa di proprieta’ e fortunatamente abbiamo finito con i debiti, sono ottimista. Qualche tempo fa eravamo decisi nell’affidarlo ai nonni paterni e materni , e mi rendo conto che è una fortuna averli disponibili tutti, pero’ non me la sento di affidargli questo compito, non perche’ non li ritengo all’altezza, ma perche’ penso che è giusto anche per loro godersi la pensione.Mamma mia che impegno crescere un bimbo!
    Ciao.

  39. Caro Stefano, che bello sapere che anche i papà si sentono coinvolti in queste situazioni! Spero che tua moglie sia della tua idea, se no potrà magari chiedere un part time, così raggiungerete un compromesso! Fammi sapere, un abbraccio da Una Mamma.

  40. Caro Stefano sei un grande, spero che tua moglie concordi perchè se io fossi al posto suo mi dedicherei completamente al mio splendido piccolo vista la gioia che mi ha dato da quando è nato! E’ vero che il lavoro distrae un pò dalla routine ma non ti dà sicuramente quello che ti dà un figlio, se potessi scegliere opterei sicuramente per il mio piccolo, solo il pensiero di doverlo lasciare 8 ore al giorno mi rattrista non sai quanto! Magari potrà tornare a lavorare quando il vostro bambino sarà più grande e non avrà più tutto il bisogno che ha adesso della mamma; ha 7 mesi, è piccolissimo!!!!

  41. Perchè non ci si mette mai dal punto di vista del bambino? Almeno fino ai due anni il bambino cerca la mamma come riferimento assoluto di protezionbe e di organizzazione del suo mondo!I compagni non nutrono anzi tolgono, chi nutre di fatto e affettivamente è il genitore e la mamma in particolare! Se la famiglia ha diritto al Nido o a strutture di sostegno, il bambino ha diritto alla mamma! Diversamente perchè si farebbero le adozioni se le comunità bastassero allo sviluppo. Lo sviluppo e la crescita umana è un fatto mentale non fisico. Non basta il cibo e le cure pediatriche e nemmeno tanti giocattoli a sostituire la relazione profonda madre bambino. Augurerei a chi lascia il bambino al Nido a provare quando sarà in età le bellissime case di riposo, dotate di tanti confort e bellissime iniziative, ma con tanta sottile depressione strisciasnte… La relazione madre bambino che parte dal dentro e si sviluppa al seno è qualcosa di fondante e prototipico di tutte le relazioni umane successive. A proposito si valorizza oggi l’allattamento al seno, ma poi si straccia tutto con il Nido? Chissà pwerchè le classi agiate raramente utilizzano il Nido! Se fosse una reale opportunità non se lo sarebbero assicurato? Oggi gli antichi proletari sono ormai spedestati anche della prole e anche dell’opportunità che davano ad essa di essere allevati da una madre. Aiutare la madre e la famiglia non vuol dire sostituirla ma rendere possibile alla madre occuparsi senza tensioni della crescita del proprio bambino. Ciò vuol dire contributi alla madre (come lavoro socialmente utile), spazi di gioco e incontro dove potere stare liberamente senza vincoli di orari col proprio bambino, aperti e accessibile anche a psdri e nonni, in modo che l’ingresso nel sociale avvenga sulla base del piacere e non dell’ìobbligo e accompagnato dal familiare, in modo che il processo di autonomia e separazione avvenga su base libidica e non impositiva rispetto al desiderio del bambino. E’ quanto il bambino fa quando accetta di scendere dalle braccia della madre per andare voerso un gioco o un gruppo di amici, ma quando lo sente lui, non quando lo decide qualcun’altro. Se non si vedono le cose dal punto di vista dell’affetto e del mentale che nasce da questo, non si capisce perchè una madre è più importante di una bebysitter o di una puericultrice o di un Nido. Il gioco è l’espressione della vita mentale del bambino del suo pensiero associativo, base della creatività futura. E nel mondo di domani forse si avrrà più chanche con un lavoro creativo che con un lavoro esecutivo… Una figura individuale e affettiva che segue il bambino, dal punto di vista del pensiero affettivo è sempre meglio di un pensiero gruppale che impone adattamenti, mentre la mamma e un rapporto individuale è un pensiero che ascolta e che segue e questo apprendimento affettivo è impagabile e sarà la maggior dotazione che possiamo dare al nostro bambino, perchè è l’unico che può alimentare la fiducia di base, costruita in una relazione di prezenza, flessibile che non viene meno quando ho il piacere di comunicare o un dolore da farmi curare… Aiutare la famiglia non è sotituirsi, almeno là dove la famiglia non desidera tirarsi fuori. Se non si può fare a meno del Nido passi, ma possiamo anche dire che se la mamma se la sente e opportunamente aiutata è una maggio opportunità per il bambino…?

  42. Io credo che i bambini fino a un anno e mezzo/due non siano interessati all’interazione con i loro simili, ma credo sia buona cosa avere un nido a disposizione sia quando è strettamente necessario, sia perchè le mamme – anche se a casa – non credo stiano tutto il giorno attaccate ai loro bimbi (visto le mille cose da fare in casa e/o spesa, ecc). Mentre le strutture specializzate hanno fior di professionisti dedicati esclusivamente ai piccoli. Sintetizzando: meglio una struttura specializzata piuttosto che una mamma che lasci il bimbo di fronte alla tv per fare le pulizie o simili, no?

  43. ciao!
    io ho un bimbo di due anni, tommaso, a settembre ha iniziato ad andare all’asilo nido, si è inserito bene, ci sta bene e si diverte solo che è continuamente malato,a novembre è andato solo dieci giorni, e ora è da venerdì che è di nuovo a casa…gli viene sempre la tosse, la febbre e male alle orecchie e così sono costretta a dargli sempre antibiotici…mia mamma vuole che lo lasci a casa fino a primavera lei è disponibile x tenermelo..ma io non vorrei però nello stesso tempo mi dispiace vederlo sempre malato…ho bisogno di un consilgio..grazie!!

  44. Ciao Valentina, purtroppo bisogna mettere in conto il fatto che per i primi tempi all’asilo nido il tuo piccolino si ammali spesso…Quello che ti posso dire é di farti consigliare dal tuo pediatra degli “accorgimenti medici” che possano rinforzare il suo organismo. Bisogna avere pazienza perché i primi contatti “comunitari” portano anche le “prime malattie”… Ma se il tuo bimbo é contento perché non andare avanti? Pensaci e fammi sapere. Un abbraccio

  45. Grazie mille per il consiglio, purtroppo sono reduce da un’ennesima notte insomme perchè tommaso ha tossito tanto, ha una brutta tosse secca, la pediatra mi ha detto di dargli lo sciroppo “SEKI” ma per ora non ha avuto effetto..io spero che durante queste feste natalizie si riprenda e possa tornare all’asilo…come rinforzo immutario il pediatra mi ha dato uno sciroppo a base di echinacea ma non è servito molto, in più dovrei darglielo quando sta bene e ultimamente purtroppo non è stato così…cercherò di tenere duro e vi farò sapere,
    grazie ancora!

  46. Le vacanza servono proprio a ritemprarsi… Vedrai che andrà meglio, anche perché Tommaso svilupperà le difese da solo.
    Buon Natale e un grosso abbraccio!

  47. Ciao valentina, non mi dici nulla di nuovo, pensa che mia figlia che ha 7 mesi, nonostante stia a casa, si becca tutte le malattie che le porta gentilmente a casa la sorellina dalla scuola materna!! Così è da tre mesi che ha la tosse e lo scorso weekend ce lo siamo pure passati al pronto soccorso perchè ansimava, per scoprire che ha la bronchite asmatica!! Io alla mia grande dò le gocce di seki, ma non esagerare!! Un abbraccio. Una mamma

  48. Ciao mamme, tommaso sta un pò meglio, stanotte ha dormito bene senza tossire..mi hanno detto che il SEKI fa venire il broncospasmo ai bimbi e non bisogna darlo con troppa facilità…ed è vero!!
    Ora speriamo si riprenda del tutto e che da gennaio vada meglio e riesca a fare almeno un mese intero all’asilo!
    vi abbraccio, BUON NATALE.
    valentina

  49. Ciao a tutte,
    sono Sara ed è la prima volta che partecipo a questo forum…
    ho appena letto dello sciroppo Seki che può causare il broncospasmo e non lo sapevo, anche perchè anche il mio bimbo ha un pò di tosse e la mia pediatra me l’ha prescritto… ma il medico non dovrebbe specificarle queste cose?
    Comunque anch’io sono un pò presa dal dilemma dell’asilo nido…
    In realtà al momento il mio piccolino lo sta guardando mia mamma, ma siccome ora guarda anche la bambina di mia sorella si pensa di prendere anche una baby-sitter per dare un pò di aiuto a mia mamma che ovviamente da sola non ce la fa, considerato che i due pupetti si passano solo due mesi e mezzo…
    e quindi per cercare un altra persona io e mio marito stiamo considerando l’idea dell’asilo nido… anche se dobbiamo fare i conti con l’aspetto economico che non è proprio da sottovalutare…
    ma innanzitutto vogliamo pensare a cosa è meglio per il nostro topolino…
    e devo dire che leggere molti commenti favorevoli all’asilo nido mi fa piacere…
    per ora continuiamo a pensarci sperando di prendere la decisione migliore…
    Sara

  50. Ciao mamme! tommaso oggi è rientrato al nido…speriamo in bene! Scrivo però per raccontarvi che cosa ha combinato il mio pediatra (anche se non c’entra molto con l’argomento nido)…bhè ha mandato una lettera alla mia USL “Ricusando” il bambino in pratica non lo vuole più come suo paziente, l’ho chiamato per sapere il motivo e lui mi ha detto che è perchè lo faccio venire a visitare il mio bimbo a casa quando in realtà non c’è bisogno…premetto che in 2 anni di vita di mio figlio l’ho pregato di venire a visitarlo a domicilio due o tre volte perchè stava realmente male e aveva la febbre alta lui invece ritiene che fossero solo scuse e che io non avevo voglia di portarlo in studio…io questa cosa non la trovo giusta e ora mi sono ritrovata a dover cambiare pediatra senza poter fare niente, volevo sapere se a qualcuna di voi è capitata la stessa cosa e come vi siete comportate in merito. Ah dimenticavo, mi ha anche detto che il bambino non dovrebbe andare al nido perchè così si ammala continuamente e io sono costretta disturbarlo…e io gli ho detto che non posso fare altrimenti perchè lavoro…
    aspetto risposte!
    vale.

  51. Ciao Valentina, prima di tutto un grosso augurio di buon anno!
    Sinceramente però il tuo pediatra mi sembra un pò “fuori”! Anche nella mia zona il mio pediatra ha dovuto dividere i pazienti ma semplicemente per il troppo numero…, forse é meglio perderlo che trovarlo. Un abbraccio

  52. grazie mammabis, auguri di buon anno anche a te e a tutte le mamme! sì il mio pediatra in effetti è un pò fuori di testa solo che con lui mi trovavo bene, quando tommi era neonato mi ha aiutato molto con l’allattamento e poi con lo svezzamento però dopo questa sua trovata sono quasi contenta di non averci più a che fare..spero che il nuovo pediatra sia altrettanto valido anche se mi hanno già avvisata che lui non fà assolutamente visite a domicilio e, anche se il bimbo ha la febbre alta, bisogna portalo in studio….ma anche da voi i pediatri sono così poco disponibili? (naturalmente parlo di quelli della mutua..)io sono di genova.
    bacioni, vale.

  53. Cara Valentina, la mia pediatra della mutua quando deve per forza venire a vedere le mie bimbe a casa perchè hanno la febbre alta non si toglie neppure la giacca di dosso, ma devo dire che è assolutamente professionale in tutto e per tutto! Fossi in te denuncerei quello che ti è successo alla ASL (o USL)che ti riguarda perchè non credo che un medico possa decidere di rifiutare un bambino piuttosto che un altro. Comunque continuerei ad andare da un nuovo medico! Un bacio. Una mamma

  54. Da noi, a Milano, non é facile trovare dei pediatri della mutua che vengono a fare visite a domicilio, anzi la maggior parte tende a fare le visite in studio. E’ anche vero però che prendono appuntamento per cui non ti fanno aspettare più del dovuto. Per cui molte volte mi sono recata con i miei piccoli dal mio pediatra con la febbre dopo averli bene imbacuccati… E’ forse questione di abitudine e devo dire che non é mai successo niente per questo… Forse bisognerebbe trovare un giusto mezzo come in tutte le cose.

  55. Il mio bamaino ha 19 mesi e sin da quando ne aveva 3 è rimasto tutto le mattine con la nonna. entrambe sono felici, l’una non riesce a fare a meno dell’altro e viceversa. E’opportuno prima di mandarlo a scuola materna fargli fare un pò di esperienza al nido? Ne ho parlato a mia mamma e si è intristita all’idea.

  56. Cara Rosy, scegliere i nonni piuttosto che il nido dipende da tanti fattori, economici e non. Se ritieni che il tuo bimbo é felice con la nonna, lei é felice con lui e a te va bene così perché cambiare qs. stato?
    Bisogna vivere le varie situazioni non perché é un dovere ma un piacere… Pensaci. Bacioni.

  57. Ciao, oggi sto prendendo una grande decisione decido di lasciare il lavoro (part time mattino) per seguire la mia piccolina (15 mesi) che andando al nido molto volentier è sempre ma sempre a casa malata e non avendo nonni a disposizione devo sempre arrangiarmi, ma la cosa che mi fa rinunciare è il vederla sempre stare male, e di conseguenza ci ammaliamo sia io che mio marito, qundi basta!! cosa ne pensate?

  58. Ciao Simona, credo che tu faccia la cosa giusta, saggia decisione! Avrà tempo di farsi qualche anticorpo in più e di andare all’asilo il prossimo anno! Fammi sapere come va! A presto.

  59. …Grazie mille per la risposta, per la mia piccola sicuramente ho fatto la cosa giusta, io mi sento un po triste perhcè sto cambiando la mia vita lasciando un lavoro che mi piace e che faccio da tanti anni, però lei viene prima di di tutto quindi spero e penso che con il tempo mi passi questo leggero magone che ho in questi giorni…devo abituarmi, un bacio SIMONA

  60. Ciao a tutte,sono Veronica e sono un’educatrice di nido (e anche una mamma). Volevo rassicurare tutte le lettrici che il nido non è un sanatorio, certo sicuramente aumenta la possibilità di ammalarsi, ma del resto i bambini prima o poi dovranno affrontare una vita comunitaria, che sia nido o materna, prima o poi si ammaleranno. Inoltre il nido ha tutta una serie di lati positivi (non voglio fare propaganda), aldilà della “preparazione” stessa alla materna infatti, permette ai bambini di relazionarsi con i loro pari e di “farsi le ossa”, perchè è vero che al nido vige la legge “della giungla”, ma anche nella vita!In più possono fare esperienze che normalmente non farebbero. La mia bimba di 15 mesi,Alice, avrebbe la possibilità di stare sia con i nonni materni che paterni, ma ho scelto di farle frequentare il nido part time perchè ci credo fermamente. E’ stato molto faticoso, soprattutto perchè sono educatrice anche io e a volte , probabilmente interverrei in modo differente, ma quando vado a prenderla mi si riempie il cuore nel vederla che gioca serenamente con gli altri bambini (e quasi non vuole tornare a casa).Quindi un consiglio spassionato, se avete la possibilità economica (alcuni nidi tra l’altro sono molto elastici per questo) iscrivete i vostri bimbi ad un nido perchè è un’esperienza unica per i vostri bambini e per voi (alcune delle mie amiche sono mamme del nido)!In bocca al lupo a tutte!Baci

  61. Ciao a tutte, sono nuovissima del blog… con l’autrice del quale mi complimento; è proprio utile ed interessante!!! Io ho una bimba di 10 mesi, ho deciso di comune accordo col mio compagno di non iscriverla all’asilo nido ma di “crescerla” fino a che non avrà 3 anni e poi di iscriverla direttamente alla materna. Noi abbiamo la bisnonna paterna al piano di sopra, la nonna paterna sulla stessa via e il nonno paterno a poca distanza (sono separati) mentre i miei, pure separati, sono a 300 km di distanza… Il mio compagno inoltre è figlio unico… quindi non vi dico, tutti i giorni qualcuno della famiglia del mio lui bussa alla nostra porta a reclamare l’affetto della piccina… col risultato che la piccola è sempre in mezzo agli adulti ma mai insieme ai suoi coetanei. Da un mesetto circa ho avuto un’idea e mi sono organizzata per accogliere durante il giorno altri 2 bimbi da 0 a 3 anni a casa nostra; già sto avendo un riscontro positivo e questo mi rende felice, sia perchè mi sta dando un lavoretto, sia soprattutto perchè la mia piccina può crescere con altri bimbi e non sempre con noi adulti 😉 !!! E questo permette ai nonni di fare i nonni e non gli educatori principali, di risparmiare rispetto alla baby sitter perchè richiedo meno della metà con pappe e pannolini compresi, magari anche di avere qualche attenzione in più rispetto ad alcuni asili nido, perchè i bimbi al max sarebbero in tre compresa mia figlia!
    Se qualcuno mi vuole contattare per sapere di questa esperienza, noi siamo a Roma – Monteverde nuovo; vorrei lasciare qui la mia mail: tatalessandra@hotmail.it
    Che ne dite, è un’idea buona? Grazie a tutte, a presto!

  62. Ciao Alessandra e benvenuta!
    Complimenti per la tua idea, approvo ed appoggio i micronidi, soprattutto in giornate come oggi, in cui ho saputo che la mia bimba più piccola non ha superato le graduatorie e non è stata ammessa! Spero che la situazione si sblocchi nei prossimi mesi, sono un’ottimista!
    In bocca al lupo e torna a trovarci!

  63. L’estate si avvicina e con lei tanto tempo libero per bambini e ragazzi!
    L’ associazione sportiva “Le Stelle del pallone” insieme alla Compagnia delle Stelle per il secondo anno propone un centro estivo dalle mille possibilità!
    L’11 giugno sarà la giornata inaugurale del centro, venite a scoprire la nostra struttura, a conoscere il nostro staff e provare le nostre attività!
    Un percorso ludico, sportivo ed educativo studiato per bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni che vedrà l’alternarsi di attività sportive come il calcio, il tennis, la pallavolo e la danza ad attività artistiche e didattiche come laboratori teatrali, di pittura e bricolage.
    Le iscrizioni sono già aperte e tutte quelle pervenute entro il 15 maggio saranno gratuite!
    Il costo di una singola settimana è di 60 € senza il pranzo e 85€ compreso il pasto,
    è inoltre possibile acquistare giornalmente l’opzione del pranzo al costo di € 6,50.

    (Ingresso giornaliero €20 )

    Info e contatti:
    06/24408383
    392/9639910
    333/8507350
    http://www.lacompagniadellestelle.it
    http://www.stelledelpallone.com
    Centro Culturale San Leone
    Via Bartolomeo D’Alviano 7
    (Piazzale Prenestino) – Roma –

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