Il 15 marzo è diventata mamma, poco più di un mese dopo è stata eletta in Parlamento, dove ora lavora in qualità di deputata e dove qualche settimana fa si è presentata con una bebè al seguito. E´ Donatella Poretti, 38 anni, mamma di una bimba di nome Alice.
“Quando sono in aula mia madre mi tiene fuori Alice in braccio e se devo allattare mi assento qualche minuto. Comunque ce la farò, l´hanno fatto prima di me altre donne parlamentari” aveva detto a “L´espresso” a inizio maggio.
E da ieri per la neo mamma deputata in Parlamento c´è una nursery. “Un grazie sincero alla Presidenza della Camera – ha detto Poretti, in visita alla nursery – e a tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione di due ambienti (uno a Montecitorio e l’altro a Palazzo Marini) in cui potere allattare e tenere mia figlia Alice”.
“Da oggi il Parlamento – ha aggiunto Poretti – e’ un po’ piu’ rosa! Un Palazzo nato e modellato sugli uomini comincia ad adeguarsi anche alle esigenze delle donne, un primo passo necessario affinché la presenza femminile sia rappresentata in maniera più adeguata”.
Insomma l´idea della Poretti è dimostrare con i fatti che “si puo’ essere donne, madri e non dover rinunciare a svolgere incarichi istituzionali ed elettivi”.
Il prossimo passo? ”Per quanto mi riguarda – ha proseguito la parlamentare -sollecitata anche dalle richieste del Personale che lavora alla Camera dei Deputati, mi adopererò affinché finalmente, dopo dieci anni di lavori preparatori, veda la luce un asilo nido. Non un privilegio in più ma un servizio che tutti coloro che ne hanno necessità, saranno ben lieti di pagare pur di tenere propri figli vicini al loro posto di lavoro”.
E, a proposito di asili nido, quelli comunali, istituiti con il concorso dello Stato, in Italia esistono solo dagli anni ´70, da quando fu approvata la legge n. 1044 del 6/12/1971.
Stando ai dati che si possono leggere sul sito della Provincia di Torino: “I 3800 nidi che la legge 1044 aveva previsto entro il 1975 non sono mai stati aperti. In Italia sono infatti poco più di 2000 e coprono meno del 6% del numero di bambini da 0 a 3 anni. Soltanto il 15% dei comuni del Centro-Nord ha attivato questo servizio e anche nei casi migliori le liste d’attesa sono lunghe, le tariffe molto alte, gli orari insufficienti”.
Insomma a volersi occupare di asili nido, anche fuori dal Parlamento, la strada da fare è ancora molta!!
che bellezza!!!