“Qui devi stare sempre al passo se no ti fanno fuori. Come è successo alla povera Clerici. Avete visto? Sparita dall’ora di pranzo come il dado nel brodo. Via. Come il vitello sotto la salsa tonné. Non le fanno più fare la prova del cuoco. Io mi ribello.
Antonella era la luce, di quel programma. Il faro. Sempre con quel sorriso a seimila denti, con quei riccioli color frittata, sempre sbilanciata in avanti per il peso delle tette… e adesso via. Non c’è più posto per lei. Perché? Perché ha fatto un figlio. Semplice. Ha partorito, e al ritorno c’era un’altra, la sostituta.
Ma guarda che voi maschi siete ben fetidi. Siete invidiosi della nostra pancia… perché a voi la pancia viene, ma non ne esce mai niente di buono, partorite in forma gassosa. Ma succede a tutte le donne che lavorano. Quando dici che sei incinta, son tutti lì che festeggiano, «Complimenti, beata te, che fortunata, ti aspettiamo, torna presto…».
Sì, torna presto una cippa, una beata mazza, un grandissimo picchio. Torni e tracchete che ti arriva la grande cetriola di Alloween. Il paracarro su cui farti accomodare. Al posto tuo c’è un’altra, più giovane, più bella, senza figli, di quelle che stan in ufficio dal tramonto all’alba come un vampiro di Tarantino, e magari si fermano a fare lo straordinario stando «sul pezzo» assiduamente e con profitto.
Dopo il mobbing, e lo stalking come vogliamo chiamarlo questo? Il trombing? Brunetta e Carfagna, premiata ditta B.r.u.c.a? Chiediamoci. Cos’ha, che non va, una donna che ha partorito? Non è che si è rincoglionita durante il travaglio. Non le viene mica la paresi alla lingua?
Se mai è prima, che fa fatica, quando è al settimo mese, che si trascina come le foche sul ghiaccio. Che vomita nei bicchierini dei caffè, che gira col catetere per non perdere tempo a far pipì, che sbatte contro gli stipiti delle porte perché prende male le misure…
Ma dopo? Dopo è come prima. Cosa dobbiamo fare per tenerci il posto? Partorire in ufficio? Sgravare sulla fotocopiatrice? Quando è ora far venire l’ostetrica in ufficio travestita da ragazzo delle pizze? Partorire dietro il boccione d’acqua accucciate come le pellirossa?
Una donna che ha fatto un figlio sa fare ancora tutto come prima. Sa ancora condurre, scrivere, cantare, ballare, dirigere aziende, fare la segretaria, lavorare al computer. Non diteci che ci fregate per farci un piacere. Diteci che ci punite perché abbiamo fatto un figlio. Che ottusi. Anche voi, in fondo, siete usciti da lì…”
Parole sante!!!! Amen.
Purtroppo, la Litizzetto, ha perfettamente ragione!
Littizzetto, scusate!
Da standing ovation!
si, la Littizzetto ha ragione, ma c’è pure chi se ne approfitta.
Conosco una persona che non lavora da 3 anni e mezzo perchè
ha avuto 3 gravidanze nessuna a rischio, ma comunque si è
assentata dal lavoro con la scusa facendosi fare il certificato
del rischio ovviamente finto. Non sarà il caso della Clerici,
ma quante donne approfittano della gravidanza per non lavorare
mantenendo lo stipendio?
E’ giusto secondo voi?
Purtroppo per noi la bravissima Luciana ha fatto il quadro esatto di noi mamme lavoratrici italiane! Grande!
ciao, ho appena inserito un post sull’argomento sul mio blog… il taglio è un po’ diverso. ciao e complimenti per il sito
Oggi ho avuto l’ennesima prova di come questo Paese abbia una visione ancora maschilista e retrograda: una mia cara amica mi ha detto che le hanno prolungato il part-time per un anno con l’invito però di non chiederlo più allo scadere altrimenti é invitata a cercarsi un altro posto di lavoro… Penso che la cosa si commenti da sè!
Sono contenta che la “nostra” mamma Antonella si sia presa la sua bella rivincita dimostrando quanto possano valere le mamme rispetto alle sexy star del Bagaglino, programma che competeva col suo e che ha chiuso i battenti. Con i suoi piccoli cantanti ha fatto il 30% di share, il triplo del Bagaglino. Colpite e affondate!!!
Evviva le mamme!!!!
Per noi mamme italiane la situazione lavorativa cambia quando arrivano dei bambini….a differenza dei paesi del nord europa dove la maternità è concepita come un bene del paese e la donna/mamma può continuare a lavorare come prima. Sono anche io mamma da poco e ho avuto la stessa difficoltà di Antonella Clerici sul posto di lavoro. Dobbiamo essere forti e non soccombere!
E’ vero che moltissime mamme al rientro sul luogo di lavoro, ripartono da ruoli secondari…
Ma credo che sarebbe la stessa cosa se si assentasse un uomo per un lungo periodo.
Le donne che hanno voglia di rientrare a tempo pieno (e quindi devono rinunciare ahimè ad incrementare la prole) trovano nuovamente il loro degno spazio.
In molti altri casi forse siamo noi le prime a non volere sacrificare il nostro tempo al 100% come prima della nascita!