Secondo una ricerca internazionale condotta da Regus, sembra che nelle aziende nei prossimi due anni aumenteranno le assunzioni part-time di donne che rientrano al lavoro dalla maternità.
Finalmente i responsabili degli uffici del personale hanno capito che le mamme, dopo un anno lontano dall’ufficio, hanno una grande energia da sfruttare, sono affidabili, motivate e anche più produttive dei colleghi.
Se le imprese favoriranno realmente l’equilibrio lavoro-famiglia, andando incontro alle esigenze delle mamme con part-time, orari flessibili e telelavoro, riusciranno a non perdere delle importanti risorse.
Purtroppo, però, i pregiudizi sono duri a morire e, quando si tratta di una donna, madre o no, le promozioni, ma anche solo le assunzioni latitano!
Anche le leggi non sono dalla nostra parte: in Danimarca si può stare in maternità per sei mesi al 100 per cento dello stipendio, in Norvegia addirittura per dieci mesi!
Secondo uno studio dell’Università Bocconi le mamme incidono solo per lo 0,23 per cento sui costi del personale. Secondo Alessandra Casarico, professore di Scienza delle Finanze della Bocconi, “le donne hanno dei talenti che vanno sfruttati, decidere di tagliarle fuori dalle carriere perchè fanno i figli significa rinunciare a una fetta di competenze.” Per Chiara Bisconti, responsabile delle Risorse Umane di San Pellegrino-Nestlé, “le donne che chiedono il part-time riescono a fare in sei ore quello che normalmente si fa in otto, con il risultato di un risparmio di costi”.
Per fortuna in aziende come la Bracco ottimizzano il lavoro delle mamme con orari personalizzati, anche alla Microsoft esistono gli orari family friendly, ma troppo spesso viene ancora imposto alle donne di scegliere tra maternità e carriera, quand’è che anche in Italia entreremo nel futuro?
Purtroppo è vero che ci sono ancora troppi pregiudizi sulle donne e sulla maternità…Boh, forse è vero che qualcosa si sta muovendo nel senso opposto ma la vedo lunga, anche perchè mancano comunque le condizioni esterne, tipo asili nidi e quant’altro, che non aiutano ed anzi ne peggiorano la situazione! Putroppo l’assenza di strutture incide negativamente sull’economica familiare con le conseguenze che tutti conosciamo e cioè la rinuncia sempre più diffusa da parte delle neo mamme del posto di lavoro!
Oggi sul Corriere è stata riportata la notizia che una manager della Red Bull é stata licenziata dopo il rientro dalla maternità! Purtroppo qs. non sono certamenti dei segnali positivi ed allontanano sempre più l’Italia dal resto di Europa per quanto riguarda proprio l’occupazione femminile!
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_22/io-manager-tradita-dall-azienda-dopo-parto-costretta-a-licenziarmi-1602513585202.shtml
invece proprio qualche giorno fa leggevo questo:
http://news.paginemediche.it/it/231/la-mela-del-giorno/medicina-del-lavoro/detail_127235_la-flessibilita-degli-orari-di-lavoro-fa-bene-alla-salute.aspx?c1=47
ma che ci vuole a capirlo che se ci dessero la possibilità di organizzarci autonomamente saremmo più produttive e più felici?
Riguardo la notizia del Corriere http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_22/io-manager-tradita-dall-azienda-dopo-parto-costretta-a-licenziarmi-1602513585202.shtml
sono più che altro sconvolta dalla mancanza di solidarietà femminile che si legge nei commenti a seguito dell’articolo! E’ logico che non avremo mai nessun diritto in più se ci facciamo la guerra tra noi, non credete?
Giovedì sono andata ad un interessantissimo convegno dal titolo: “Costruire il futuro, in ambienti innovativi e flessibili”, dove si è affrontato il tema della flessibilità nel mondo del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i nuovi modi per conciliare famiglia, lavoro e carriera soprattutto dal punto di vista delle donne ma anche degli uomini… Presto vi farò il resoconto della conferenza anche perchè ultimamente si parla sempre più spesso di come trovare un punto di incontro che vada a valorizzare la donna nel mondo del lavoro senza penalizzarla! Che i tempi stiano cambiando?
Non esiste proprio la solidarietà femminile: http://www.unita.it/news/italia/98936/solidariet_femminile_latitante_se_sei_mamma
Non mi sembra che la realtà sia proprio così: io ho richiesto il part.time alla mia azienda e mi è stato negato. Le nostre aziende non vogliono aiutare la maternità ma anzi vogliono fare in modo che le mamme si licenzino. E non parlo di una piccola azienda che potrebbe anche avere dei problemi nel gestire tali situazioni. Parlo di una banca e quindi di un’azienda non in crisi, con utili alle stelle, ma dove purtroppo neanche i diritti dei lavoratori vengono rispettati, figuriamoci se sono almeno in parte interessati a sostenere la maternità. Finiremo con una società sempre peggiore, con famiglie disgregate, ragazzi lasciati crescere alla deriva, … mi spaventa molto pensare al futuro di mio figlio, della società in cui dovrà crescere, in cui dovrà formare lui stesso una famiglia …
Ciao Rosi! Giusto ieri ho incontrato una ragazza che lavora anche lei in una grossa azienda, nota a tutti, di cui non farò il nome… Mi ha detto che è in lotta per il part time. Le vogliono prolungare l’orario e, se non accetta, le hanno fatto capire che la potrebbero lasciare a casa…! Un ricatto bell’e buono! Si parla tanto di politiche in favore dalla donna e della famiglia ma poi si razzola male! Davvero triste!
Io lavoro da otto anni in un’ azienda familiare, da un anno sono rientrata dalla maternità e da allora sono parcheggiata nel mio ufficio in attesa che “aumenti il lavoro” dicono…in realtà stanno aspettando che mi stufi e dia le dimissioni!!! E’ una vergogna e pensare che per otto anni ho dato tutta me stessa ..
Ciao Gio, anch’io ho lavorato per un’azienda familiare e quando sono tornata mi hanno cambiato mansione…Tieni duro e non dargli qs. soddisfazione! Baci