I bambini sono molto curiosi: per loro la vita è una continua novità. La maggior parte delle informazioni che ricevono sono frutto dei loro continui “perchè” e, una domanda dopo l´altra, arriverà il momento in cui chiederanno notizie circa la nascita dei bambini.
Ma se i tuoi lineamenti non corrispondono ai loro si chiederanno prima di tutto il perchè di questa diversità.
Il libro “Mamma di pancia, mamma di cuore” di Anna Genni Miliotti e Cinzia Ghigliano (Editoriale Scienza, 2003, p. 32, € 12,90) affronta un tema, quello dell’adozione, che a volte sembra difficile, ma che è più che mai attuale e coinvolgente. Non è dedicato solo alle famiglie con bambini adottati, ma a tutti i bambini e a tutte le famiglie.
Sheffali è una bambina che viene dall´India ed è stata adottata da Cristina, ovvero dalla sua “mamma di cuore” italiana. La bambina è di un colore intenso, scuro, brillante (il colore dell´India); la mamma invece è leggermente abbronzata.
Mamma e bambina non assomigliano alle altre mamme e bambine della spiaggia: queste e quelle (mamme e figlie) si rispecchiano le une nelle altre per via di certe somiglianze, nel colore della pelle, dei capelli, degli occhi, nei tratti del viso e del corpo. Loro, Sheffali e Cristina, solo nella reciprocità dell´amore.
Perché una “mamma di pancia” lascia la sua bambina a una “mamma di cuore”? E chi è questa “mamma di pancia”? Tocca alla “mamma di cuore” dire con tutto l´amore cose che altrimenti non si potrebbero dire e portare per mano la sua bambina a conoscere la verità.
Esiste un concorso nazionale, patrocinato dal Ministero dell´Istruzione, collegato a questo libro: “MAMMA DI PANCIA, MAMMA DI CUORE: LA STORIA CONTINUA…”.
E´ un concorso destinato agli studenti delle scuole primarie dell´anno scolastico 2006/2007 e finalizzato alla promozione ed alla diffusione della cultura dell’adozione nella scuola. Oltre a costituire un’occasione per incoraggiare tra gli studenti la creatività e l’immaginazione nel campo della scrittura e del disegno.
La proposta è continuare a scrivere la storia di Sheffali, la bambina indiana adottata, che vuole mettersi in contatto con la sua “mamma di pancia” indiana e che, alla fine del libro, le manda un messaggio in una bottiglia: la lancia nel mare e resta a guardare….
Che ne sarà del messaggio? Giungerà a destinazione? E poi…? Agli studenti il compito di costruire un finale per questa storia!
Le scuole che vorranno aderire all’iniziativa dovranno inviare entro il 20 novembre 2006 un massimo di cinque opere, su materiale cartaceo, a:
Editoriale Scienza, via Romagna 30, 34134 Trieste.
Unitamente alle opere, dovranno essere indicati i dati dell’autore o degli autori:
nome, cognome, data e luogo di nascita, classe e scuola di provenienza, indirizzo, e-mail e numero telefonico della scuola.
Le opere verranno selezionate da un´apposita giuria presieduta dalle autrici del libro: le dodici opere migliori saranno pubblicate on line sul sito dell´editore www.editorialescienza.it e sul sito di Anna Genni Miliotti www.annagennimiliotti.it e alle tre opere migliori verrà consegnata una targa.
La premiazione avverrà a Roma nel mese di dicembre 2006, nell´ambito delle manifestazioni della Fiera del libro: cerimonia che costituirà l’occasione per una riflessione su questa tematica e sugli strumenti che i docenti possono mettere a punto per affrontare in classe l’adozione e le situazioni familiari non tradizionali.
Credo si tratti di una bella iniziativa, cosa ne dite?
Noi adulti, genitori, ed ancor più noi genitori adottivi, affrontiamo sempre
con grande difficoltà il momento di “parlare ai bambini dell’adozione”.
Difficoltà che diviene ancora maggiore se dobbiamo farlo ai diretti
interessati, i bambini adottati. Siamo talmente pieni di insicurezza, paure
e tabù, che non troviamo le parole e spesso, proprio, preferiamo non
parlarne. Così che quando i bambini ce lo chiedono, rimandiamo le risposte.
Nei miei laboratori con i bambini (adottati e non) e nell’esaminare in
questi giorni i bellissimi lavori fatti dai bambini per il concorso sul mio
libro che parla di una storia di adozione, ho scoperto che forse potremmo
imparare da loro. Loro sanno trovare le parole giuste, perché non hanno
tabù, e sanno affrontare le storie con due madri, una di pancia ed una di
cuore, con naturalezza, ma senza dimenticare le differenze. Ma soprattutto
esprimono il desiderio per un mondo migliore, dove l’amore possa circolare
liberamente da una mamma ad un’altra, senza perdersi né estinguersi mai. Un
mondo dove si possa vivere senza fare delle scelte, dove nessuna mamma sia
costretta a lasciare la propria Sheffali, e dove ogni mamma Cristina non si
senta spodestata dal suo ruolo se dovesse accogliere nel suo cuore o nella
sua casa, anche un ospite particolare come mamma Rajata, la mamma di pancia
della sua bambina.
Un mondo che noi non riusciamo ancora ad immaginare, figurarsi a realizzare!
Anna Genni Miliotti
Cara Anna,
la ringrazio molto per il commento e per le parole preziose che ha voluto lasciare sul mio blog circa un argomento così delicato.
Ha ragione dicendo che dovremmo imparare dai bambini in quanto a naturalezza e spontaneità. Spesso quello che a noi sembra un problema insormontabile dal loro punto di vista non è nulla di complicato!
In bocca al lupo per il concorso che sostengo e a presto.
Una mamma