Questo post fa parte di una serie di post legati alla discussione sul cosiddetto metodo Estivill, spiegato nel libro “Fate la nanna” di E.Estivill e S.de Béjar. Un grazie a Andrea ed a Sara per i loro pareri.
– Post introduttivo. Pro o contro Estivill (autore del libro “Fate la nanna”)
– Contro – Estivill di Sara L.
– Primo Post su Estivill. “FATE LA NANNA” di E.Estivill e S.de Béjar – Istruzioni per l´uso.
La filosofia del metodo Estivill
- Il dormire bene è un´abitudine, e come tale la si acquisisce con un metodo.
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Per creare l´abitudine al sonno il bambino deve essere pertanto “educato” affinché si addormenti da solo nel suo lettino (“Non addormentatelo voi, deve riuscirci da solo”).
Che cosa non fare per addormentarlo: gli errori nell´approccio con il sonno dei bambini
- Alcuni stratagemmi (bambino cullato in braccio, addormentato nel lettone, in passeggino, in macchina, con la musica o il canto, ecc.) possono avere efficacia estemporanea ma non aiutano a risolvere il problema del sonno, che è educativo.
- Il limite di questi stratagemmi è la necessità dell´intervento dell´adulto come parte attiva nell´addormentamento, mentre vanno invece favorite le condizioni capaci di mantenersi inalterate per tutta la notte.
Il Metodo Estivill
- L´abitudine al sonno si acquisisce con un atteggiamento adeguato e coerente (condizione necessaria per dare sicurezza ai bambini) e ricorrendo ad oggetti esterni (orsacchiotto, copertina, ecc.), che non richiedono la presenza dell´adulto.
- E´ importante creare un rituale intorno all´azione di andare a letto.
- I genitori devono uscire dalla cameretta prima che il bambino si addormenti; se piange non bisogna rientrare in cameretta subito, ma rispettando precisi intervalli di tempo progressivi.
- Il bambino si renderà conto che, per quanto pianga, i genitori non rimarranno con lui; al tempo stesso i rientri gli daranno però la sicurezza del fatto che non è stato abbandonato.
- In eventuali risvegli, propri del cicli del sonno, il bambino dovrà poter ritrovare le stesse condizioni in cui si è addormentato.
Vantaggi
- Semplicità ed efficacia del metodo, risultati duraturi ed eventuali “rieducazioni” con tempistiche ridotte.
- Bambini e genitori (ed eventualmente fratelli) più sereni e riposati dopo un bel sonno.
- Si presta per essere personalizzato (i bambini non sono tutti uguali!).
Svantaggi
- Angoscia dei genitori per il pianto del bambino.
- Nessuno per il bambino (qualche minuto di pianto non è da considerarsi una tortura).
Criticità
- Richiede tranquillità (reale o ostentata) dei genitori; è sconsigliato se uno dei genitori soffre di stati ansiosi patologici.
- Più il bambino è grande e maggiori sono le difficoltà nell´applicazione del metodo in quanto ha a disposizione più mezzi per opporsi (fisicità e linguaggio in primis).
- Il metodo è applicabile dopo i 5-6 mesi, e comunque se il bambino sta bene; prima di questa età si può cominciare a creare l´abitudine, il rituale.
Perché sono a favore del metodo Estivill
Al di là del fatto che i bambini non sono tutti uguali, che vadano rispettati nella loro unicità, nelle loro esigenze, e che non vadano eccessivamente “piegati” alle necessità dei genitori vittime del logorio della vita moderna, il sonno mi sembra un valore “non negoziabile”.
Davanti al mio bambino che mi si addormentava in braccio e si svegliava urlante appena mi chinavo per metterlo nel lettino, pensavo: “se dormi in braccio allora vuol dire che hai la necessità dormire, e se vuoi dormire lo puoi fare anche nel tuo lettino”; pertanto ho utilizzato il metodo proposto da Estivill perché in sintonia con la mia visione del problema e in quanto – appunto – “metodo”, cioè approccio contrapposto all´istintività.
Sono abbastanza perplessa della sicurezza con la quale vengono indicati gli “svantaggi”. Ma forse soltanto perché sono strutturalmente contraria a questo metodo.
non è così semplice come è stato scritto…il post è riduttivo, in quanto l’applicazione concreta è da sola capace di fornire al genitore la motivazione stessa per non applicare un metodo così innaturale.
i bimbi non piangono “qualche minuto”…magari..se così fosse Estivill non avrebbe inventato niente.
non si spiega come superare veri e propri momenti di crisi, di vomito, di poianto convulso i bimbi di appena 5 mesi, i quali non sono in grao di capire cosa sta loro succedendo:attribuire loro malizia e capriccio è un’aberrazionee comoda scusa per applicare un metodo che è comodo per il sonno dei genitori prima di quello dei piccoli.
Le mie perplessità sono enormi su questo metodo. Non sono affatto convinta che il sonno sia un’abitudine da insegnare/imparare. Penso che il metodo di lasciar piangere un bimbo a ritmi preimpostati, finchè si “abitua” che i genitori non andranno da lui, probabilmente ottiene lo scopo, ma è lo stesso metodo (mutatis mudandis) che si usa per insegnare agli animali domestici a usare la lettiera per i bisogni. Francamente non mi piacerebbe che mia figlia smettesse di rivolgersi a me per sfinimento, che sin dalla più tenera età comprendesse che i suoi genitori non ci sono (dopo un certo orario) nemmeno se strilla e strepita. Non voglio considerare mia figlia un oggetto privo di volontà, esigenze, desideri, da obbligare a fare o non fare ciò che IO desidero e quando lo desidero io. La stessa frase citata (“Più il bambino è grande e maggiori sono le difficoltà nell´applicazione del metodo in quanto ha a disposizione più mezzi per opporsi (fisicità e linguaggio in primis)”) mi fa accapponare la pelle.
Mi chiedo, e vi chiedo: cosa farete quando vi scontrerete con la volontà di un bimbo più grande magari per altri motivi, quando non potrete imporre il vostro metodo, quando punterà i piedi, quando non vorrà mangiare o dormire agli orari che avete deciso voi, ecc.. lo chiuderete a chiave, convinti che questo basti per “ridurlo alla ragione”???.
Interessante ma riduttivo riassunto di un libretto venduto anche in edicola.
Innanzitutto una precisazione; il post è volutamente “riduttivo”, in quanto mi è stato chiesto di fare una sintesi breve e schematica del metodo.
I primi tre punti sono una sintesi tratta dal libretto, nel resto ci sono considerazioni personali.
Per Sonya: si, è lo stesso metodo che si usa per insegnare agli animali domestici a usare la lettiera per i bisogni, ma in ogni campo l’educazione necessita di regole.
L’assenza di regole, per scelta o per quieto vivere, porta a risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Applicare lo stesso metodo a bambini piccoli o animali domestici non mi scandalizza, avendo i soggetti in comune un comportamento quasi esclusivamente istintivo.
Diverso è il discorso quando i bambini crescono e, a differenza degli animali, entra in gioco la ragione; mi chiedo io, allora, come faranno i genitori di quei bambini che già in tenerà età saranno abituati ad averla vinta con una frignata!
Starei attento, poi, nel commentare il metodo, a non estrapolare singole affermazioni o considerazioni dal contesto in cui sono inserite: il rischio è quello di partire per la tangente ed arrivare ad affermare, come hai fatto, che chi applica questo metodo considera i figli come “oggetto privo di volontà, esigenze, desideri”. I mei figli (ne ho tre) sono amati e considerati nella loro unicità come persona, e questo cerco di farlo trasparire in ogni mio gesto o parola nei loro confronti.
Poi, ripeto, io sono favorevole al metodo in quanto in sintonia con il mio modo di vedere la questione; non sono quindi qui a far pubblicità ad Estivill o a convincere persone a non applicarlo ma solo a portare la mia esperienza.
Ciao a tutti,
Andrea
Aggiungo anche che il libretto, nel presentare le varie situazioni che fanno da contorno al metodo (che di per sè richiederebbe due paginette), ha un taglio decisamente ironico: cosa della quale, mi sembra, i detrattori non se ne siano accorti! 😉
Ciao a tutti, ho adottato un sistema simile a quello di Estivill (senza conoscerlo) su consiglio del pediatra. Il mio bambino dorme dalle 20:30 alle 21:00 e al pomeriggio 2 ore mettendolo sveglio nel suo lettino, protesta qualche secondo e poi parlotta fino ad addormentarsi da solo.
Sono un papà ed ho letto per caso l’articolo: la nostra prima figlia ha avuto parecchi problemi di sonno. Fino ai 14 mesi si addormentava in braccio tra mezzanotte e le due di notte, con frequenti risvegli e sonni agitati. La pediatra le aveva prescritto anche il Nopron, che la faceva dormire, ma sempre con sonni agitati. Poi, non ricordo più come, siamo venuti in possesso di questo libro, che era per noi l’ultima spiaggia. Il primo giorno si è addormentata da sola dopo 40 minuti, il secondo dopo un quarto d’ora ed il terzo dopo 5 minuti. Le volte che capitava che si svegliasse, ci chiamava perchè non trovava la papera (il peluche che aveva come compagno). Ora ha 5 anni, va a letto alle 21 e si sveglia alle 8/9.
Sono mamma da poco più di due anni e per me e mio marito il libro “fate la nanna” è stata la nostra salvezza.
Premetto che sono del parere che ogni bambino non è uguale e nemmeno lontanamente simile ad un altro, e che ogni genitore impari a conoscere e a gestire secondo la propria personalità e le esigenze familiari i propri figli e che nessuno si deve permettere di giudicare se stai facendo bene o male; ma il libro in questione ci ha dato delle ottime indicazioni educative che ci hanno aiutato sopratutto dopo aver toccato il fondo.
Io e mio marito abbiamo applicato il metodo addirittura quando la bimba aveva poco più di un mese e mezzo anche se con qualche variante, purtroppo metodo richede sangue freddo e autocontrollo e non è così semplice.
Confesso ho fatto piangere la mia piccola per un paio di sere fino allo sfinimento, ma se non la vessi fatto òla bimba avrebbe pianto ugualmente anche se in braccio, ma da quella lunga e tormentosa settimana dove oltre alla piccola anche io e mio marito piangevamo cantandole dolcemente una canzoncina al di sopra della culla la bimba ha preso a dormire tutta la notte, serenamente, abbondantemente e anche durante il giorno era cambiata totalmetne, più attiva, attenta e meno nervosa, magiava abbondantemente e rideva tanto. Oggi è lei che mi chiede di andare a letto alla sera quando è stanca, va in cameretta si accende la sua lucina e mi chiede il latte ed io comprendo che è ora di riposare.
E’ inutile dirlo alla nascita di un bambino si creano delle situazioni all’interno della famiglia sopratutto dovute alle interferenze esterne, e ai soliti professori che tutto sanno e che vogliono sotituirsi a te e che invece di darti una mano peggiorano le cose senza rispetto per l’intimità familiare e addirittura del bambino stesso pur di nutrire il proprio orgoglio personale.
Ma quando arrivi a dormire due ore (non consecutive) al giorno,per più di un mese e la tua stanchezza si riversa sul bimbo sul latte e anche su tuo marito e hai la casa sempre piena di gente, e la tua bimba sommando i riposini giornalieri arriva a dormire meno di 4/5 ore al dì e solamente in braccio e camminando e il resto della giornata piange perchè ha sonno tanto sonno e non perchè il latte è marcio o ha le colichette, credetemi fai qualcosa, qualcosa di drastico ma efficente.
Io sono per il metodo, ma tale metodo può essere compreso solo da chi ha toccato il fondo, e da una coppia coerente e unita che non si accolpa vicendevolmente per i momenti di crisi, ma cerca di eliminare gli elementi di disturbo e lotta per la propria intimità familiare, e per godersi il prorpio figlio
NOI ABBIAMO APPLICATO CON SUCCESSO IL METODO, MA ABBIAMO ANCHE APPLICATO TUTTA UNA SERIE DI REGOLE CONSIGLIATE O INTUITE DAL LIBRO CHE NON RIGUARDANO SOLO IL MOMENTO DEL SONNO E CHE CI HANNO MIGLIORATO NOTEVOLMENTE LA VITA A TUTTI E TRE.
CHI VUOLE SAPERNE DI PIù SU COME ABBIAMO FATTO CI SCRIVA PURE E RACCONTEREMO IL TUTTO NEI MINIMI PARTICOLARI.
con comprensione a tutti Daniela
“si, è lo stesso metodo che si usa per insegnare agli animali domestici a usare la lettiera per i bisogni, ma in ogni campo l´educazione necessita di regole.”
Ma ti rendi conto di cosa hai scritto?
Tu paragoni tuo figlio, essere umano pensante, ad un gatto???
Ora io non mi permetterei mai di isegnare le cose ad un anmale con la forza (anche perche’, qualunque addestratore te lo puo’ confermare) un animale obbedisce quando e’ premiato, altrimenti sara’ una bestia spaventata e insicura, quindi potenzialmente pericolosa; figuriamoci se lo farei con mio figlio!!!
Quando le persone che hanno applicato il metodo dicono a chi riporta le ragioni di chi e’ contro che loro parlano perche’ non sanno cosa voglia dire svegliarsi tante volte per notte, forse non sanno che anche i nostri figli si svegliano, proprio perche’, come e’ scritto nel messaggio di sara (https://www.unamamma.it/2007/05/17/contro-estivill-di-sara-l/)
e’ normale farlo. Anzi, il mio primo figlio si svegliava 13 volte per notte, e quindi, pensando che la notte durava sei-sette ore, significava ogni mezz’ora. Se solo avessi saputo che lui desiderava dormire con me (e infatti in braccio o, nel pomeriggio, vicino a me nel letto dormiva beato) e che questo era normale e non dannoso, avrei riposato e dormito cosi’ come ho fatto con gli altri due, che sono stati tenuti nel lettone, permettendo a tutta la famiglia di dormire e riposare. La mattina era una gioia svegliarsi e trovare quel faccino sorridente che mi guardava (il secondo e il terzo non hanno mai pianto,per addormentarsi, da grande non hanno mai visto il momento di andare a letto come una punizione o un brutto momento, non hanno mai fatto resistenza alla frase: “adesso si va a nanna”; si sono sempre svegliati sorridendo…)
Ora non dico che bisogna per forza mettere il figlio nel lettone, puo’ benissimo stare nel lettino vicino a noi, ma non accetto che una persona mi dica come devo addormentare mio figlio, paragonandolo ad uno spremiagrumi, definendolo “piccolo demonio” e altri appellativi del genere. Dite che e’ solo un tono ironico, ma io non trovo nulla di ironico in cih dice queste parole: ““Qui mamma e papà dovranno dimostrare la loro vera forza. Non dovranno pensare a Paolino che, in segno di supplica, alza i braccini con un viso triste o che, se più grande, urla tutta la sua disperazione [..] Piangerà, urlerà, singhiozzerà fino a strangolarsi, vomiterà, si agiterà in preda a convulsioni, dirà “sete”, “fame”, “bua” “ti prego”, “non ti voglio più” e quant´altro pur di riuscire a piegarvi. Ma voi fate finta di nulla””
FARE FINTA DI NULLA mentre mio figlio mi supplica, vomita, piange???????
CAvolo, e’ MIO FIGLIO, e’ un bambino, un esser umano che sta invocando aiuto!!!!!
E se e’ neonato e non sa parlare, ancora peggio, quanto grande sara’ la sua angoscia per non poter nemmeno comunicare quanto sta male senza di noi?
Ma perche’ noi abbiamo il diritto di dormire vicino a chi amiamo, al nostro partner e loro, che dalla natura sono programmatiper stare vicino ai genitori, non possono farlo?
Ma da che mondo e’ mondo i bambini hanno sempre dormito con i genitori, era una questione di sopravvivenza, adesso come facciamo a cambiare milioni di anni di evoluzione con poche (???) notti di pianti?
Vabbe’, mi fermo perche’ scriverei troppo. COmuqnue leggere la mail di sara che ho postato qui e anche http://www.neeta.it/sonno/, nonche’ tutti gli articoli di James McKenna, di Sears, & C e’ molto piu’ utile.
Ciao!!
Ogni volta che leggo certe cose continuo a rimanerne intristita e anche sconcertata…..paragonare figli ad animali che devono usare la lettiera….mah! io se volevo un cane da addestrare compravo quello e anzi posso dire che quando ho avuto un cane e mi sono rivolta ad un addestratore lui gli insegnato le cose non certo usando un collare con le scosse elettriche (cosa aberrante che molti addestratori fanno) ma con sistemi di ricompense proprio come diceva Mimma. Anche io all´epoca restai allibita e schifata (lo dico senza mezzi termini) di quello stralcio riportato sempre da Mimma dove il bambino secondo “l´esimio” piange fino a vomitare e strozzarsi solo per piegare i genitori alla sua volontà….ma suvvia! Io non ci trovo niente di ironico se l´ironia voleva far parte di quel brano 8come non trovo ironia in nessun altro passo del libro, e sì che sono una persona che ha un gran senso dell´ironia e dell´umorismo) e lo trovo aberrante se l´esimio era serio nello scrivere….questo nostro mondo è ormai impazzito. Facciamo campagne per proteggere le foche monache del Sudan ma lasciamo vomitare i nostri figli per “insegnargli” a dormire!!!! I miei figli (ho due gemelli) fino a due anni suonati si sono svegliati anche 6-7 volte per notte per uno quindi so di che si sta parlando, e la mattina andavo a lavorare. Non dico sia stato facile ma informandomi bene (e non dal ciarlatano, che se guardate in fondo al suo libro non c´è UNO straccio di bibliografia che riporti alcuno studio scientifico a supporto di quanto affermato) ho imparato a conoscere il sonno dei neonato e dei bambini piccoli, accettando i risvegli come una cosa fisiologica affatto legata a “problemi di insonnia” come sempre l´esimio vuol far credere. Il cucciolo d´uomo è programmato per dormire accanto alla mamma e per risvegliarsi frequentemente, fattori questi che tra l´altro abbassano anche il rischio di SIDS. Nessun bambino si sveglia per far dispetto ai genitori e un bambino estivillizzato non è un bambino che ha “imparato” a dormire ( a dormire non si impara, è un processo fisiologico come il mangiare, il parlare, il camminare…..viene da sé quando è giunto il momento) ma è un bambino che ha imparato a rassegnarsi che la mamma o il papà per quanto lui pianga non verranno e quindi tanto vale non piangere.
Chi vuole Ciccio Bello che se lo compri, un bambino vero è diverso……e siamo noi che vogliamo piegarlo ai nostri comodi applicando il metodo, non lui che poverino si sveglia perché è normale che sia così, è notte, cerca la vicinanza della mamma e la mamma non arriva….
ogni genitore agisce e gestisce il proprio figlio come ritiene opportuno: io ho una sola cosa da dire. credo che il metodo estevill sia molto duro ma funzioni per il bambino e per i genitori: la serenità ed il riposo di entrambi genera una pace virtuosa in tutta la famiglia. la carenza di sonno nel bambino e negli stessi genitori genera, al contrario, stress ed infelicità in tutti. le regole della vita sono dure e difficili da imparare, ma la vita è fatta così, senza regole si vive male, tutti.
e se un genitore ritenesse opportuno picchiare suo figlio o tenerlo chiuso in casa o qualsiasi altra cosa, per educarlo, visto che “le regole della vita sono dure”?
Non pensi che lo arresterebbero?
Pero’ se fai piangere il figlio chiuso in una stanza, per ore quando ha pochi mesi ti dicono che fai bene…
Salve, vorrei chiedere a chi ha utilizzato il metodo come ci si comporta durante i risvegli notturni causati per esempio dalla perdita del ciuccio…bisogna rimetterglielo oppure no? grazie, Antonella
Mi dispiace Antonella, ma non posso aiutarti: nessumo dei miei tre figli (di cui 1 e mezzo “estivilizzato”) ha mai voluto il ciuccio!
Saluti, Andrea
Ciao Antonella, quanto ha il tuo piccolino? Si sveglia spesso? Conosco bimbi autonomi che si svegliano da soli e si rimettono sempre da soli il ciuccio… Altri invece hanno bisogno della mamma per farlo… Dipende sempre dal carattere del bimbo… Io non so, né posso saperlo, che cosa direbbe Estivill in merito ma penso che bisogna applicare il buon senso di noi mamme che ci aiuta a capire le esigenze dei nostri cuccioli e le loe necessità. Quindi segui il tuo istinto di mamma e non sbaglierai!
Un bacio
Ciao Antonella, anche io mi sono posta il problema e alla fine ho optato per non rimetterglielo perchè metà dei risvegli erano dovuti a questo e il nostro intervento attivo è proprio quello che si cerca di evitare nel metodo… però poi vedi tu, come dice giustamente unamammabis, se segui il tuo istinto sarà la cosa giusta!
Susanna
Cara Mimma, cara Katia,
Sono d’accordo che i comportamentisti hanno i loro limiti, e Estivill ha un’immagine di sè parecchio megalomanica, ma queste crociate contro mi sembrano inutili. Paragonare il metodo ai maltrattamenti su minori? Ma seriamente? Ognuno è libero di pensarla come vuole, per carità, e se pensa che assecondare i figli su tutto sia buona cosa, può farlo. Secondo me fa più danni così ma è solo la mia opinione.
Susanna
Ciao a tutti
ho una bimba di quasi sei mesi, meravigliosa, che per fortuna ha sempre dormito, già a tre mesi nn faceva la poppata notturna, da un mese l’ha reintrodotta,ma è grande e probabilmente ha fame,ora ho cominciato lo svezzamento.la mia bima si addormenta al seno, e da quando è nata ha sempre piant prima di addormentarsi.Ora ha difficoltà a prendere sonno anche dopo la poppata, ma cq alle 10- 10.30 si addormenta. Ciò che mi turba è il pianto, ogni volta che ha sonno e nn riesce ad addormentasi piange tanto, mi chiedo se è arrivato il momento di aiutarla ad addormentarsi da sola???Chiedo agli estivilliani se il pianto è legato al fatto che si addormenta con il mio aiuto???
Chiedo suggerimenti in merito
Grazie
Ang
Angelita, io non sono una che segue il metodo Estivill ma penso che la tua bimba non pianga proprio perché si addormenta con il tuo aiuto… Tu hai detto che da poco hai iniziato lo svezzamneto probabilmente é proprio una fase di passaggio e di adattamento… Comunque prova a parlarne con il tuo pediatra per vedere cosa devi fare ed aggiustare eventualmente la dieta della piccola. Un bacio e fammi sapere come va.
Ciao a tutti, siamo due genitori che stanno usando da poco il metodo Estivil(solo da due giorni)una domanda, nostro figlio si addormenta la notte con il metodo dopo circa 40 min. ma per il pisolino pomeridiano non c’e’ verso e noi dopo circa 30 min. lo facciamo addormentare nel lettone con la mamma(anche perchè profondamente angosciati) che voi sappiate questo si può tralasciare il metodo per il pomeridiano e applicarlo solo la notte?
Ciao papà, secondo me se applichi il metodo solo per la notte il bimbo rimane un po’ “spaesato”! Quindi o tutto o niente! Come se tu lo facessi addormentare in braccio al pomeriggio ma avessi la pretesa che si addormenti da solo nel letto di notte…valutate voi qual’è la soluzione migliore!!
leggo un pò spaesata i vostri commenti. il mio bimbo ha quasi 9 mesi e non ci fa dormire da sempre. siamo stanchi, depressi e sempre nervosi tra di noi! sto leggendo il libro di Estivill e non mi sembra così aberrante. Io sono cresciuta con delle regole e non sono una persona violenta anzi so rispettare il prossimo e sto cercando di educare mio figlio in questo modo: nel mangiare ci sono riuscita, ma nel dormire sembra proprio di no. Mi rendo conto che non vedo l’ora di andare a lavorare e portarlo al nido per riposare un pò e mi sento in colpa x questo, non è così che andrebbe vissuto il rapporto con il proprio figlio. in questi giorni il mio pupo è malato e si sta addomentando solo in braccio a me, non credo che sia una cosa naturale come alcuni di voi cercano di dire. Appena si sarà rimesso credo che proverò il metodo Estivill.
Sono molto perplessa.
Ho una bimba di 3 anni e mezzo e una di 1.
Con la prima abbiamo utilizzato in passato un metodo pseudo Estivill e aveva funzionato, ma poi nei periodi in cui stava male perdeva ogni buona abitudine e alla fine tra la mia seconda gravidanza, la nascita della sorellina, ecc si è addormentata in tutti i modi possibili (sul divano, per terra, davanti alla tv,…), bastava che s’addormentasse! Ora sta imparando ad addormentarsi nel suo letto e se sta bene ci dorme tutta la notte. Qualche sera facciamo delle eccezioni, ma poi la portiamosempre nel suo lettino. Per inciso la prima ha sempre con se la sua copertina e in passato usava il dito in bocca, ora il ciuccio.
La seconda invece ha sempre usato il ciuccio e ha sempre avuto bisogno di un contatto fisico per addormentarsi. Indubbiamente l’abbiamo viziata di più perchè per paura che svegli la sorella corriamo quando piange, l’addormentiamo in braccio, la tiriamo su se strilla.
Ma che bisogna fare quando hai una sola camera per 2 bimbi?
Estivill che dice in proposito di pericolo che si svegli il fratello/sorella se l’altro urla?
La piccola comunque ha un sonno inquieto e si risveglia dalle 4 alle 8 volte per notte perchè perde il ciuccio o perchè vuole venire in braccio.
Sto pensando di provare col metodo Estivill e tenermi l’altra nel lettone per qualche notte (sperando che le urla siano attutite) perchè proprio non se ne può più, anche se la metto a dormire con noi, la piccola ha un sonno inquieto e risvegli frequenti. La mattina è stanca. Non ha un sonno “salutare”.
Avete consigli?
Ciao mammatriste e ciao Giulia, io non sono una sostenitrice del metodo Estivill, ma credo che un metodo si debba utilizzare; sono più dell’idea di un metodo “fai da te” da mettere in pratica ognuno a modo suo a secondo della prole con la quale si ha a che fare!!! Che si possa ripetere tutte le notti in modo da diventare una buona abitudine.
Anch’io ho due bambine nella stessa stanza: 4 e 1 anno.
La grande aveva imparato a dormire da sola e dormiva tutta la notte, poi è arrivata la piccola, che si sveglia qualche volta a notte perchè ciuccio/incubi/tosse e chi più ne ha più ne metta le disturbano il sonno.
Per fortuna la grande ha un sonno pesantissimo, o meglio, è diventatao sempre più pesante col tempo perchè si è abituata ai richiami della sorella e non sente più nulla.
Anch’io faccio fatica a farle addormentare ed ho notato che dipende molto dalle serate e da quanta eccitazione c’è stata nella loro giornata.
A volte non c’è niente da fare! Non hanno sonno. Posso leggere, cantare, prenderle in braccio, non serve a niente. Allora aspetto un po’ e finisce che si addormentano sempre non prima delle 22!
Ho visto con la più grande che ha imparato dopo i due anni ad addormentarsi da sola nel suo lettino, non c’è stato bisogno di forzarla, spero che succeda lo stesso anche con la piccola!
Sai Giulia che leggendoti mi sono venute in mente le notti passate con i miei due bimbi?
Pensa che poiché hanno 14 mesi di differenza all’inizio c’era veramente da impazzire! Per non svegliare la maggiore ho viziato effettivamente il piccolo portandolo spesso nel lettone! Credimi però non li ho mai fatti dormire separati per non farli soffrire di gelosia ed é vero quello che dice unamamma, e cioè che il più grande alla fine si abitua agli strilli del fratello! Quindi stai tranquilla e se vuoi seguire il metodo Estivil seguilo pure se questo ti fa sentire più serena. L’importante come in tutte le cose é trovare la soluzione più consona al proprio nucleo familiare! In bocca al lupo. Bacioni
Grazie mille delle vostre risposte! Guardate, il fatto è che con la prima bimba mi sono convinta anch’io di tutto ciò che dice unamamma cioè che prima o poi imparano da soli ad addormentarsi nel loro lettino e non c’è bisogno di forzarli. Infatti se si trattasse solo di addormentarla vicino (la piccola intendo) o in braccio non mi farei problemi, il fatto è che la notte è un tormento continuo di sveglie e lei stessa dorme male. Ha questo bisogno di contatto fisico, della mia mano, ma anche di giorno: alle volte quando è semplicemente seduta nel seggiolone. Mah, proverò come va e vedrò…
Mia figlia ha 14 mesi ed ho iniziato ad applicare il metodo da quando ne aveva 5. Devo dire che è stato meraviglioso poter finalmente dormire la notte in maniera serena e soprattutto godere durante il giorno di una bimba sicuramente più riposata e tranquilla. Ho solo un problema: nonostante ormai la mia cucciola dorma tutta la notte, quando è il momento di metterla a letto (sia la sera che il pomeriggio) continua a piangere come una disperata per almeno cinque minuti. Non so se devo sempre entrare secondo i tempi previsti come se fosse la prima settimana di metodo oppure non farmi vedere e lasciarla addormentare per la stanchezza. Talvolta ho avuto l’impressione che facendomi vedere peggioravo le cose… Vi prego datemi un consiglio!
Cara Ale, io non ho utilizzato il metodo Estivill e quindi quello che ti dico adesso non so se rientra nei canoni ortodossi del metodo, ma sento però di consigliarti di rassicurare la tua bimba senza nasconderti da lei. Fammi sapere come va. Ciao
Grazie per il consiglio, ma le mie perplessità scaturiscono dalla sensazione che il pianto della mia cucciola sia più dovuto alla rabbia e alla voglia di non “perdere tempo” a dormire che non dalla paura dell’abbandono… non so…
Salve sono marika ho una bimba di 4 mesi e 20 giorni, da ieri ho applicato il metodo perchè se a 2 mesi già dormiva tutta la notte, a 3 mesi e mezzo ha ripreso a svegliarsi 2 volte per mangiare e poi sempre più spesso e dovevo ninnarla in braccio. Siccome so che ogni giorno rinforza abitudini sbagliate ho deciso di iniziare anche se molto piccola e sta andando bene. Piange circa mezz’ora ma già la prima notte si è svegliata alle 2 come sempre ma poi ha dorminto fino al mattino!!Già oggi l’ho vista riposata e serena, e io con lei, in più ho già riscontrato che il mio sonno è discontinuo e mi sveglio anche senza motivo quindi non ero disposta a continuare in questo modo è assurdo perdere la salute! Il sonno è fondamentale, il contatto continuo è irrealistico e non fa bene nel tempo..più il bimbo cresce più si stabiliscono le abitudini, chi lo addormenta in braccio un bambino di 11 kg??Vediamo stasera, comunque io la accarezzo quando entro. Le ho tolto la poppata notturna, il pediatra ha detto che va bene, ma di giorno qualche volta si addormenta al seno, la confondo?? Anche di giorno devo darle l’orario dei pisolini? E’ molto difficile. grazie a tutti ciao!
Secondo voi è troppo piccola?
Secondo il metodo Estivill nessun bambino è troppo piccolo e bisogna dare una regola anche per quanto riguarda il pomeriggio. Ma io non sono mai stata una vera fan del metodo e ne ho creato uno mio molto più dolce, comunque tu continua a provare e vedi se è il caso di personalizzarlo un po’.
Cara Marika, io invece mi sento di consigliarti di applicare il metodo con costanza e precisione (mi riferisco ai tempi) perchè una cosa che mi sembra si evinca dal libro è proprio il fatto di rispettare tempi ed abitudini ed effettivamente quando ho cercato di fare le cose un pò a modo mio non sono andate bene. Sul fatto che per ora si addormenti al seno nella giornata è normale, potrai essere rigida sul metodo anche di giorno quando le toglierai il seno. Baci e in bocca al lupo!
Ho aspettato questi giorni sperando che qualche genitore mi dicesse che anche a lui il bambino a distanza di mesi continuava a piangere disperatamente nel metterlo a letto, ma vedo che nessuno mi risponde per cui mi sa che non deve essere una cosa normale… Mia suocera mi consiglia di cullare la bambina in braccio finchè non si addormenta, ma a me sembra di tornare indietro a quando era piccolissima con l’aggravante che ora pesa 11 chili!
Ale, sai, non ti avevo risposto perchè non condivido a pieno la filosofia del metodo di Estivill! Ma se vuoi sapere come la penso, sicuramente a questo punto vade retro cullare in braccio la bambina! Torneresti davvero indietro! A nessun bambino piace andare a dormire. Prova a rispettare i tempi di entrata/uscita di Estivill e, se vedi la è peggio (come hai già notato), deciderai tu se farl piangere 5 minuti e farla addormentare da sola!!! Ma odierà sempre più quel momento…secondo me!!! Poi, è solo un’opinione!!!
Se ti dico il mio “metodo” impallidisci, lo disapprova anche mio marito che sarebbe per il lasciar addormentare da sola la bimba frignando per un bel po’. Ma, visto che non ce la faccio, la tengo in braccio 5 minuti e poi la metto nel lettino, la cullo un po’, poi la lascio mentre è ancora sveglia, ma quasi addormentata e lei dorme serena! Il momento peggiore però è prenderla per andare in camera a dormire, scappa come un furetto (ha 20 mesi!)
Ciao Ale, scusa se non ti ho risposto ma mi capita di scrivere sull’altro post di “fate la nanna”. Ho una bimba di 15 mesi e praticamente non ho mai avuto bisogno di applicare alla lettera il metodo, sino a qualche settimana fa dove ho messo in atto un “metodo estivilizzato” ma basato anche sul precedente sistema che ho sempre usato con lei.Praticamente comincio a dirle che è ora di andare a nanna…inizio le varie fasi della preparazione, la lavo, le metto il pannolino pulito…le solite cose, poi visto che lei adora il ciuccio glielo propongo ricordandole che il ciuccio si usa per fare la nanna e poi me la tengo in braccio diciamo cullandola una decina di minuti mentre siamo ancora col papà, quando vedo che è abbastanza rilassata la porto su in cameretta mi trattengo con lei e poi la lascio ancora mezza-sveglia nel lettino, all’inizio piangeva, poichè era abituata ad essere cullata sino ad aaddormentarsi, poi questo procedimento soft di accompagnarla alla nanna probabilmente dopo il primo impatto sembra gradirlo. Non so dirti se è il caso di essere rigidamente estivilizzata dal momento che dopo parecchio tempo tua figlia ancora piange nel metterla a letto,magari prova a stare un pochino di più con lei, in modo che si senta più rassicurata dalla tua presenza, oppure se preferisci non ti fai vedere ma le fai sentire la tua voce mentre stai fuori dalla cameretta.da quello che ho letto almeno dorme poi tutta la notte. Capisco anche che il pensiero di affrontare ogni volta questa “battaglia” per la nanna alla fine ti fa temere l’arrivo di questo momento.facci sapere. Ciao
Lori, vedo che io e te usiamo più o meno lo stesso metodo!!! Però stanotte, e non è la prima notte che lo fa, alle 5 si è svegliata che voleva il latte. Sta tornando indietro come quando era piccola che le davo il latte a metà notte!!!! Però è come se fosse la sua colazione perchè quando alle 8 si sveglia per andare al nido non lo vuole più! Forse mangia troppo poco a cena??? Chi lo sa??? Ormai non mi faccio più troppe domande perchè ho imparato che si regolano da soli, sarà solo un periodo…spero!!!
Ciao unamamma, anche per me più che un rifiuto pregiudiziale al metodo è stato difficile sentirla piangere per cui ho cercato una via di mezzo che potesse far star bene lei e noi genitori.tanto per non stare mai tranquille io invece sto di nuovo combattendo con la sua inappetenza. Al contrario di tua figlia la mia alla mattina dopo circa 12 ore dalla cena fa delle scenate impressionanti per bere il latte, non mi dire di proporle qualcosa di diverso già fatto e poi è così se rifiuta qualcosa non la rabbonisci con altro, saranno i denti o è semplicemente un periodo così, ma praticamente mangia poco e al massimo beve 200gr di latte al giorno. Anch’io cerco di non farmi troppe paranoie, mi ha dimostrato di saper mangiare bene in certi momenti, ma sembra che questo periodaccio non debba finire mai!!!! baci
Mia figlia non ha mangiato molto per qualche giorno, ma era perchè era un po’ intasata, nel senso che non faceva i suoi bisognini regolarmente. Appena si è liberata ha ricominciato a mangiare! Si regolano da soli!!!
Emma, se ricordi, è sempre stata “inappetente”, uso in modoimproprio il termine, ma mi ha fatto dannare e lo fa tutt’ora,che si “intasata” o meno. Evito di forzarla perchè so perfettamente che così non otterrei nulla di più…ma quanta pazienza. Certo quando vedo questa zanzarina di circa 9kg (stima ottimistica da parte mia) che sorride sempre, corre di qua e di là, parla e ripete ogni cosa le viene detto…mi dico che in mancanza di particelle di grasso il cervello le si è sviluppato a dismisura. Ci scherzo su perchè tanto non posso farci niente, ma soffro in silenzio…chiedo uno scambio “culturale” con qualche bimbo di bocca buona almeno mi tolgo la soddisfazione di veder mangiare con gusto qualcuno per mano mia!!!
Ciao a tutti, volevo chiedere a Unamamma e a tutti coloro che avrammo la bontà di rispondermi se, una volta messo a letto, capita che il loro bambino blatera, parlotta da solo e soprattutto se questo è un modo per tranquillizzarsi, un rerset della giornata o un segnale, al contrario, di agitazione. Premetto che mia figlia non piange, sento solo che parlotta anche se usa il termine mamma o papà, in realtà non ci chiama dal momento che poi sento dire anche “nonno o nonna”, e poi si addormenta nel giro di 15-20 minuti da sola. Grazie
Care Lory e unamamma, innanzitutto grazie per i vostri consigli. Stasera ho cercato di tenere in braccio la mia bimba prima di metterla a nanna, sperando di cullarla e rilassarla, ma lei si agitava tanto, voleva scendere, sfogliare le riviste, camminare per la stanza, per cui l’ho presa e con mio marito l’ho messa in culla; abbiamo parlato e giocato un pochino con lei e poi l’abbiamo salutata. Non ha pianto e si è subito addormentata, sarà un’eccezione? Chissà, vi farò sapere! A proposito della tua piccola Emma che parla da sola una volta a letto, io credo che sia espressione di serenità e dolcezza da parte sua, per cui non mi preoccuperei. La mia sta mettendo i premolari e forse anche a causa di questo la notte dorme male. Passerà!
Ciao Ale,certamente i denti non aiutano ma forse hai trovato la chiave giusta per tua figlia, magari occorreranno piccoli aggiustamenti, ma se la cosa è stata gradita già dalla prima sera fa ben sperare, questi gesti costantemente ripetuti dovrebbero tranquillizzarla via via che vengono riproposti. Almeno te lo auguro di cuore…ricordo benissimo il “panico” che mi prendeva (e mi prende ancora nonostante il mio sistema sembra funzionare da un pò di tempo)al momento della nanna quando non sapevo mai se si sarebbe addormentata senza strillare.
Grazie per la risposta, penso e credo anch’io che sia una sua coccola personale parlottare, ieri sera per esempio la sentivo canticchiare una canzoncina che avevamo ripetuto durante la giornata sino a che si è addormentata,ma il timore di non capire a volte se ha bisogno di maggiori attenzioni, mi fa porre mille domande.Grazie ancora. Ciao
Ciao Lory, scusa ma avevo saltato il tuo commento sul parlottare. E’ normalissimo, a volte mia figlia più grande si cantava la ninna nanna da sola! C’è chi parla, che canta, chi gioca con le manine o con un pupazzo…ma quanto sono carini!!!
Cara Lory, questa è la quarta sera che ripeto il rituale di cullare la mia piccolina un pò sul divano e poi con mio marito la porto a nanna. Sembra aver accettato serenamente questo momento tanto che non piange per niente, ma come dicevi tu, il momento di metterla a dormire continuo a viverlo con estrema ansia ed ogni sera mi domando se questa serenità durerà oppure è solo una parentesi. Spero di darti notizie positive. La tua quanti mesi ha? Parla? La mia ha 15 mesi, ma dice solo PAPA’, anche se capisce tutto ciò che le diciamo. Pigrizia? Per tutto c’è tempo! Ti bacio.
Buon lunedi a tutte. Ciao Ale, vedi che la cosa ha funzionato? mettiti il cuore in pace, l’ansia probabilmente non ti passerà, ma si attenuerà molto, solo in certe sere quando la vedrai più vispa del solito e poco propensa al sonno ti ritroverai a pensare ai primi difficili momenti, ma certamente sarai anche più “forte” nell’affrontarli di un tempo quando non ti sembrava di avere via d’uscita.
Mia figlia a giorni farà 16 mesi, parla e molto, lascia stupiti tutti e partcolarmente noi genitori da quanto è ricettiva. Dice il suo nome, ricorda quello di altre persone e bambini, conosce i colori e…”sa” contare…non so che dire…tutti mi dicono quanto è intelligente e “più avanti” degli altri bimbi della sua età, ma io non ci credo, è solo che ripetiamo tutte le cose costantemente come un gioco e lei ha solo buona memoria. Poi si livellerà a tutti gli altri, in compenso, se tanta soddisfazione da in spigliatezza, fa dannare per il cibo…ormai mi sto rassegnando, ma è un continuo dolore quando rifiuta il mangiare, e mi sembra che da questo limbo non ne usciremo più. Ciao, fammi sapere se l’esperimento continua a dare buoni risultati. Un abbraccio.
ciao a tutti ho utilizzato il metodo estivil e il mio bambino ha dormito sempre tutta la notte ma adesso che ha due anni nn vuole piu saperne di stare a letto e non posso riniziare con estivill perche esce dal letto e corre in giro per la casa cosa posso fare?AIUTO SONO DISPERATA
ciao, con il metodo Estivil ho otenuto che la mia bimba di 7 mesi si addormenti senza piangere o con 1-2 minuti max. di pianto, comunque sempre con il ciuccio. Però di notte si sveglia, vuole il ciuccio ma non è in grado ancora di trovarlo e metterselo da sola. Cosa devo fare? Glielo devo dare o no? Aiuto! Grazie
Ciao Tamara, complimenti innanzitutto perché riesci a mettere a letto tua figlia di 7 mesi senza problemi…
Io non ho mai usato il metodo Estivill e quindi il mio parere é dettato solo dal mio cuore di mamma: ti consiglio difatti di dare tranquillamente il ciuccio alla tua piccola perché in fondo é ancora una cucciolina! Baciotti
Beatrice, i 2 anni rappresentano una pietra miliare nella crescita di un bambino, proprio perché egli impone il suo cercare di essere autonomo, ribellandosi ai dettami dei genitori. Bisognerebbe quindi tarare il metodo secondo l’età del proprio figlio, cogliendo comunque lo spirito del metodo stesso e cioé abituare il bambino ad essere autonomo nel dormire. Forse, a questo punto, dovresti introdurre dei nuovi rituali, più consoni alle esigenze di tuo figlio, come sederti accanto al suo lettino e leggergli una favola fino a che si addormenti. Ogni regola ha le sue eccezioni e penso che qs. valga anche per il metodo Estivill! Un bacio
Care Lory e unamamma, la mia piccolina ormai da una settimana va a nanna tranquilla. Non mi sembra vero ed ogni sera quando io e mio marito usciamo dalla sua stanza sto sempre un pò in apnea temendo che pianga ed invece sembra aver capito ed accettato il rituale. Ultimamente si sveglia spesso di notte, cerco di riadagiarla in culla, ma lei si siede o peggio si alza di nuovo, ci riprovo diverse volte, finchè sono costretta a prenderla in braccio e cullarla un pò, ma temo che così io la stia abituando ad un rituale sbagliato. Mia suocera dice che può essere un periodo in cui ha più bisogno di rassicurazioni e coccole, ma io non so, sta durando da un pò troppo. Baci.
Cara Lory, come temevo il sogno è durato poco. E’ bastato lasciare casa per il weekend che la mia bambina abbia ripreso a piangere in maniera disperata e come se non bastasse ormai si sveglia e piange anche durante la notte fino ad un’ora di seguito… Sono veramente avvilita… Posso non muovermi più di casa per i prossimi dieci anni? Sempre che riesca a raggiungere nuovamente la pace di qualche sera fa? Tutti mi dicono che ovviamente non è la soluzione, ma io non ne vedo un’altra, ed intanto comincio ad sentirmi veramente stanca e sconfitta.
Ciao Ale, scusa se ho letto solo ora, ma impegni dilavoro a volte non mi fanno collegare al sito, in più se non vedo commenti ai post che mi interessano di più non vado a cercare oltre. Mi dispiace per questa regressione, di solito è una cosa normale, è capitato anche a noi, infatti non a caso si dice che quando ci si muove con dei bimbi piccoli sarebbe bene farlo per molti giorni in modo che si possano abituare alla nuova situazione, oppure le uscite per il week end dovrebbe essere così frequenti da renderle una costante di famiglia (a poterlo fare!!!). Inutile dirlo ci vuole pazienza e riprendere con “dolce fermezza” e costanza da dove si era lasciato, per il fatto dei risvegli notturni non solo è ritenuto fisiologico, ma come mi ha confermato il pediatra questi sono i mesi che i bimbi elaborano di più il senso del distacco dalla mamma. Chi prima chi dopo è questo il periodo più delicato, anche con Emma abbiamo passato un mese infernale,proprio sotto Natale, con più risvegli tutti urlanti e piangenti,anch’io come te la riprendevo in braccio e la cullavo, non credo che in questo modo tu le impartisca cattive abitudini, è un momento così che ha bisogno di sentirti maggiormente vicina, poi dopo alcune volte che la cullavo la rimettevo giù definitivamente e anche se continuava a piangere non la cullavo più ma la rassicuravo con la voce sino a lasciarla dicendole che bisognava fare la nanna. Se come dici il “metodo” o il rituale era stato ben accettato non dovrebbe aver problemi a ritrovare la tranquillità.Capisco che ora sei avvilita e ti sembra di aver perso tutto il lavoro fatto in precedenza,ma non è così, bisogna solo pazientare un pò, te lo posso assicurare,perchè anch’io come te a volte temo di essere ritornata ai primi mesi, come in questa ultima settimana che a causa vaccino trivalente Emma è nervosa anche quando la mette a letto.Poi ci sono dei momenti, quando sta bene, che non ha problemi a ritrovare i ritmi di sempre.Vedrai che tutto si sistema, non temere. bacioni e fammi sapere.
Cara Lory, non immagini quanto le tue parole mi consolino, tanto più che al momento mi sembra tutto così difficile, per esempio l’ho appena messa a nanna per il riposino del pomeriggio e sta piangendo come una disperata già da cinque minuti pieni… Lei ha avuto sempre un rapporto molto conflittuale specie con i riposini diurni e sebbene sembri stanca o si sia svegliata presto (vedi stamane), non ne vuole sapere di dormire e poi magari crolla verso le cinque compromettendo il sonno della sera. Credo che ricorderò sempre l’ansia e il nervosismo che questo rifiuto al sonno hanno provocato in me, compromettendo una serenità che potrebbe essere così dolce! Comunque hai ragionissimo: è un periodo in cui Martina (che ha quasi 16 mesi) è molto più attaccata a me e quando non mi vede piange e si dispera (nonostante la sua prima e al momento unica parola di senso compiuto che dice sia PAPA’), nemmeno il papà riesce a calmarla…
Ciao Ale ti capisco alla perfezione, nonostante Emma sia abituata da quando aveva 6 mesi al riposino pomeridiano (certo era decisamente più breve perchè poi ne faceva altri a metà mattina e prima di cena) quando capita che piange mi prende un colpo, vedo già la giornata e i suoi ritmi messi in pericolo…nonchè, lo confesso, la mia ora e mezza di tranquillità compromessa,invece non è così. Ho notato che quelle volte che Emma quasi rifiuta il sonnellino,o al limite fa solo mezz’ora, che alla sera arriva bella stanca. magari, se te la senti, lascia che Martina dorma verso le 5, ma le fai fare poca nanna, in modo da non compromettere la messa a letto della sera, giusto quei 3/4 d’ora che la ristorano prima di cena. Io mi sono sentita spesso “cattiva” nel svegliarla, ma se non facevo così tutti i suoi ritmi andavano in malora, allora ho optato per lasciarla dormire, anche solo 10 minuti se è per esempio verso mezzogiorno, sono pochi ma le bastano per non arrivare al pasto stanca e svogliata e non compromettono il riposo al pomeriggio.
Sono momemti duri, ma vedrai che con piccoli aggiustamenti si risolvono, e sono sicura che l’ansia e lo sconforto che stai, stiamo, a volte vivendo, col tempo non li ricorderemo più così vividi…ma potremo dirlo solo più avanti.Baci.
Ciao Lory, buona domenica! Oggi è già una settimana che la mia cuccioletta ha ripreso a piangere e purtroppo, nonostante mi stia impegnando a riproporle quel momento di relax solo noi due prima di metterla a letto come facevo fino a qualche giorno fa e sembrava funzionare, temo che ora non porti a nulla. Ieri sera sono dovuta rientrare nella sua stanzetta per rassicurarla visti i pianti disperati come i primissimi giorni del metodo. Spero sia solo una ricaduta, ma sono state così belle quelle sere in cui andava a nanna SORRIDENDO. Incredibile! Comunque non voglio solo raccontarti cose negative della mia cucciola, se infatti il sonno è il suo tallone d’Achille in compenso per il resto è una bimba vivace, aperta, dolcissima e una gran mangiona, soprattutto incuriosita da tutto ciò che mangiamo noi per cui assaggia tutto! C’è chi mi dice che fino ai tre anni bisogna rassegnarsi che è sempre un pò duro, poi è come se i bimbi tutto ad un tratto crescessero e fossero più autonomi, fatto sta che quando penso ad un secondo figlio, da un lato mi piacerebbe, ma dall’altro ti confesso che un pò mi spaventa. E se mi viene ancora più insonne di Martina? Mi suicido!!! Baci
Ale, non mi sembra il caso!!!
I bambini cambiano in continuazione, sarà un periodoe e dobbiamo avere pazienza, vedrai che lo supererete! Nel caso di una seconda gravidanza, eventualmente, sarai già allenata a non dormire, no?? Cerchiamo di essere ottimiste!!!
Ale, posso farti una domanda personale? ma per te è così fondamentale che lui si addormenti “da sola”? perché? ciao, sara
Cara Sara, forse io sono troppo estivilizzata, ma nel libro si raccomanda caldamente di mettere in culla il bimbo sveglio in modo che se si dovesse risvegliare sarebbe in grado di riaddormentarsi da solo, ma a questo punto della mia esperienza ogni certezza che potevo avere sta vacillando: mia figlia non solo piange nell’andare a nanna ma ha ripreso a svegliarsi di notte più volte piangendo e finchè non vado non si calma… invece di fare progressi, fa regressi! Che disperazione!
Ale, ti dico la mia teoria… i bambini devono sapere che il letto è un luogo sicuro e confortevole e che mamma e papà non se ne sono andati. Ricomincia da capo, l’ideale è che la bimba arrivi al momento della nanna rilassata e tranquilla. Pensa a come siamo fatti noi adulti, prima di un esame dormiamo male e a volte dormiamo male anche se siamo troppo stanchi o abbiamo litigato. Dormiamo male se il luogo in cui ci troviamo non ci trasmette sicurezza… anche i bimbi sono così. Ora la mia opinione (sono quella contro estivill… :-)) è questa: se tua figlia associa il momento della nanna al pianto è una bella cosa per te? perchè se parliamo solo di associazioni… io riproverei ad addormentarla tenendole la mano, confortandola un pochino, facendo sentire sempre la mia presenza, in modo che la nanna diventi di nuovo un momento piacevole.
Di giorno come va? a volte se non riposano bene di giorno poi di notte va ancora peggio..
Non è detto che non abbia ricominciato a svegliarsi proprio per l’ansia di dover gestire una situazione nuova (addormentarsi da sola) per la quale magari non è ancora pronta. Fammi sapere, ciao, sara
Ciao Ale, scusa ma se rispondo solo ora, ma sono stata fuori per lavoro. Io mi trovo daccordo con Sara che, come leggi, è contro il metodo Estivill, io non sono ne pro ne contro, ma del parere che sia utile creare un rituale, un’atmosfera, dei gesti (valuta tu quale espressione sia più congeniale) per trasmettere ai nostri figli tranquillità e sicurezza nel momento del maggior distacco da noi mamme, cioè la notte. Non fissarti sulle regole che Estivill propone, alcuni genitori ce l’hanno fatta, altri come noi devono apportare delle modifiche anche in base al carattere del nostro bambino, probabilmente Martina ancora non è pronta ad essere lasciata sola di botto…da quello che mi hai raccontato quando la coccolavi prima della nanna la cosa le era gradita e non si agitava, ricomincia da qui, magari con una dose maggiore di coccole.Tienici informate. Ciao
Cara Sara, ti ringrazio tanto per il tuo consiglio e sono in parte d’accordo con te circa la serenità che la culla e il momento della nanna dovrebbero dare alla bimba, ma purtroppo ti dico che mia figlia non si addormenta tenendole la manina o cantando, forse solo girando per la stanza per mezz’ora (ma ora pesa 11 chili e sinceramente non ce la faccio!), stanotte dopo che ieri sera aveva fatto l’impossibile per non dormire, si è svegliata a mezzanotte, l’ho presa, siamo andate nel soggiorno, ma non si è riaddormentata nonostante io abbia tentato di tutto: al buio su di me in silenzio, stese sul divano, cantando, tenendole la mano accanto a lei, questo per due ore, poi alle 2 l’ho portata in culla sconfitta e così dopo 25 minuti di pianto si è addormentata, verso le 6 si è risvegliata ma si è riaddormentata da sola… Nel pomeriggio fa sempre storie per andare a dormire, ma dopo pianti e disperazioni dorme per un’ora e mezza!! Comunque per il pomeriggio ho deciso di assecondarla e di non metterla a dormire finchè non crolla, ma la sera e la notte no, a quanto pare con la dolcezza non si addormenta comunque… Baci
Ale, i bambini hanno bisogno di tempo per abituarsi, stai cambiando tante cose riguardo al sonno in poco tempo, immagino che tua figlia sia un po’ disorientata.
Immagina tu come staresti se un giorno dormi sul divano, il giorno dopo in un letto matrimoniale, poi su una poltrona…
metterla a letto finchè non crolla potrebbe non essere una strategia giusta perchè alcuni bambini quando sono stanchi si ipereccitano e non riescono più a rilassarsi… io mi sono trovata molto meglio mantendendo degli orari ragionevoli… vedi tu… spero però che non diventi una prova di forza…
ciao,
sara
Senza voler togliere al metodo Estevill un certo buon senso per quel che riguarda una serie di indicazioni di contorno, mi spaventa e mi sorprende il fatto che pressoché tutti i suoi fan non riescano dire (a sostegno dello stesso) nient’altro se non che “il metodo funziona”.
Scusate: trovo davvero banale e pericoloso giudicare un metodo solo in base alla sua efficacia in un numero, magari ampio, ma – per forza di cose – limitato di casi.
Persino un orologio rotto ha ragione un paio di volte al giorno, ma questo non significa che segni l’ora esatta per tutto il resto del tempo!
Parliamo piuttosto degli effetti sul neonato e qualcuno dei sostenitori di Estevill porti dei dati scientifici a sostegno del fatto che non vi siano ricadute.
ok, in molti casi funziona e ha funzionato: ma a che prezzo?
Non vedo nessun problema finché parliamo di bambini che nel giro di pochi giorni si adattano. Io però penso ai casi (che pure ci sono) di bimbi che piangono, non per 40min, ma per 2 ore? che vomitano e si fanno prendere dalle convulsioni di pianto, non il primo giorno, ma ogni volta, per una settimana o più?
Ovvio che di fronte alla perseverante costrizione a far da solo dei genitori, un neonato (il cui istinto primordiale, non dimentichiamolo, è la sopravvivenza) si adatti: ma a quale prezzo?
Il pianto (quel pianto!!) è comunque una situazione di stress, che un genitore esasperato somministra al proprio piccolo. E non mi si venga a dire che “mia figlia ha oggi x anni ed è normale…”: nessuno sta dicendo che il metodo generi dei mostri.
Ma se si accetta (in maniera univoca a livello di comunità scientifica) che persino in fase pre-natale l’evoluzione caratteriale ed emotiva dei bambini possa essere influenzata dalle situazioni circostanti, allora non si può – per esigenze di sonno – negare rilevanza ad una situazione di stress inflitta al neonato per un periodo prolungato di tempo.
A meno che non si voglia mandare a fare la nanna anche la ragione!
Perciò, mi felicito con i genitori che nel giro di pochi giorni abbiano trovato soluzione stabile al problema delle loro notti insonni. Ma – da genitore – non credo che un simile metodo, laddove non attecchisca in fretta ed in modo stabile, sia per il bimbo una cosa sana e positiva.
ciao
gua
Ciao a tutti, da quando ho iniziato a dare degli orari ben precisi al mio piccolo, la situazione è un pò migliorata.
Ancora si addormenta solo se cullato e spesso ci vuole più di mezz’ora, ma poi, di norma due notti su tre, le fa tutte di filato. La terza notte, però, si sveglia alla 2.30 circa e si riaddormenta dopo essersi rigirato migliaia di volte nel nostro lettone intorno alle 5.00-5.30.
Siamo distrutti comunque, ma perlomeno ogni tanto riusciamo a riposare un pò!
Solo non riesco a capire cosa succede la notte che non dorme…perchè fa così?
Dopo due ore e mezzo che cerchi di addormentarlo vai fuori di testa e il giorno dopo hai una intera giornata davanti!
Ciao a tutti, da una settimana ho cominciato il metodo di estivill con la mia piccola di 6 mesi e mezzo, è stata l’ultima spiaggia in quanto da quando è nata non ha mai fatto una notte intera di sonno, da 3 settimane poi si svegliava ogni ora ed io dormivo al massimo 3 ore a notte frazionate. Sono 3 notti che dorme 11 ore, ogni tanto si sveglia ma riesce ad addormentarsi in poco tempo (non mi sembra vero, prima ci metteva almeno 2 ore).Però quando la metto nella culla prima di dormire piange sempre.Mi domando se è ancora presto o se devo cambiare qualcosa nel rituale? Il pomeriggio è bene applicare sempre il metodo? Elena fa i riposini diurni nel passeggino, per cui per addormentarla la spingo altrimenti piangerebbe ad oltranza.Ciao
Ciao a tutte!sono la mamma di un bambino di 8 mesi e da 5 giorni grazie al metodo estivil dormo 8-9 ore consecutive!mi sembra un miracolo!io e mio marito abbiamo deciso di applicarlo perchè disperati…..infatti il nostro bambino dormiva dalle 21.30 all’1.30 e dopo si svegliava ogni ora e mezza e pretendeva di essere allattato, per poi riaddormentarsi dopo pochi minuti con noi nel lettone.
ora appunto da 5 giorni si addormenta da solo dopo aver mangiato, in salotto, e dopo aver salutato le apine e i pupazzi nel suo lettino!poi dorme senza svegliarsi fino alle 6.30 – 7.00.
volevo dire ai genitori che hanno un bambino che si sveglia sempre come era il mio (e spero non ritorni più indietro!!!) di provare questo metodo, lo so che è terribile sentire il proprio figlio piangere e non far nulla, ma vale la pena farlo anche per lui, perchè dormire bene e in modo continuativo fa bene anche a lui/lei non solo a noi adulti…..
invece al pomeriggio anche il mio dorme nel passeggino come la bimba di Francesca.so che dovrei usare estivil anche di pomeriggio, ma non me la sento….il mio problema era la notte e così l’ho risolto spero in modo definitivo.ciao a tutti!
sono mamma di una bimba di 4 anni e uno di 6 mesi con la prima ho applicato il metodo e ha sempre dormito volevo applicarlo anche con il secondo perchè si sveglia per mangiare una volta e poi spesso per il ciuccio,il punto è che lui si è sempre addormentato da solo di mattina pomeriggio e sera per cui non capisco perchè poi si svegli…ho sempre il dubbio che abbia veramente fame ma soprattutto non so come fare con il ciuccio lui si sveglia poi si riaddormenta subito con il ciuccio
Quasi tutti personalizzano il metodo, però Estivill sottolinea più volte di seguire alla lettera quanto prescritto nel libro. Il fatto di rimanere accanto al bambino ed accarezzarlo mentre piange non fa parte del metodo “fate la nanna”. E’ questo che non amo di Estivill. Ogni bambino è diverso e pensare di calmare il pianto di un bambino di pochi mesi senza interagire con lui, ma solo con voce dolce e decisa è poco reale.
Non rispetta e non cita la fisiologia del sonno del neonato che non è quella di dormire tutta la notte a 6 mesi! E’ dura, lo so, anche io sono mamma di due bambini “insonni” secondo Estivill, ma piano piano le cose migliorano. E’ giusto che ognuno trovi il suo metodo, ogni mamma conosce bene il suo bambino, anche meglio di Estivill!!
ma certa gente perchè fa figli? per avere delle marionette da gestire??
per me è assurdo.. l’istinto prima di tutto.. altrimenti rivolgetevi ad uno psicoterapeuta.. ma non per i bambini, per voi che non riuscite a gestire lo stress..