Se fino ad oggi l’unica possibilità di evitare gravidanze indesiderate era il ricorso alla cosiddetta “pillola del giorno dopo” (o contraccezione d’emergenza), ora è stata resa disponibile anche in Italia (da poco senza prescrizione medica) un’alternativa, la cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo“. Secondo una decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco è infatti consentita nelle farmacie la vendita dell’Ulipristal Acetato (il principio attivo), fatta esclusione per le minorenni.
Per la dottoressa Elisa Sipio, ginecologa del Centro Medico Santagostino, pur trattandosi di un farmaco assolutamente sicuro, resta consigliabile la somministrazione sotto controllo medico. «È vero», spiega Sipio, «che la somministrazione senza obbligo di ricetta consente un rapido accesso per tutte le donne alla contraccezione d’emergenza. E senza dubbio gli studi hanno dimostrato che ciò non sarebbe pericoloso per le donne. È anche vero però che ci troviamo in un contesto in cui sono ancora troppo poche le donne, soprattutto tra le giovanissime, ad essere correttamente informate sulla contraccezione e a fare un uso corretto e consapevole dei diversi metodi. In quest’ottica la richiesta di un contraccettivo d’emergenza diventa spesso un momento chiave in cui la donna entra in contatto col ginecologo e riceve delle informazioni che altrimenti non avrebbe posseduto. Inoltre il rischio che venga assunta senza escludere la gravidanza non va sottovalutato».
La pillola, infatti, spiega la dottoressa, «va assunta entro e non oltre i 5 giorni dopo il rapporto a rischio (120 ore) ed è assolutamente controindicata in gravidanza pertanto è raccomandata l’esecuzione di un test di gravidanza prima dell’assunzione». Per il resto, aggiunge Sipio,«per questo tipo di medicinale gli eventi avversi sono quasi sempre di lieve entità (dolore addominale, nausea, irregolarità del ciclo mestruale). Durante gli studi sperimentali effettuati prima di commercializzare il farmaco nessuna paziente ha presentato eventi di importanza tale da sospendere la sperimentazione, cosa che rassicura molto sulla possibilità di estendere la somministrazione ad un gruppo ampio di pazienti».
La pillola dei cinque giorni dopo, spiega la dottoressa, «non ha nulla a che vedere con la pillola abortiva, che agisce interrompendo una gravidanza entro i primi due mesi, ponendosi dunque come alternativa alla procedura chirurgica e viene somministrata nel contesto di una supervisione ospedaliera. La contraccezione d’emergenza invece posticipa o evita l’ovulazione, rende meno probabile il concepimento».
Voi cosa ne pensate? Avete mai avuto la necessità di far uso di queste pillole? In farmacia vi hanno richiesto la ricetta?